Una sera, solo a casa e la famiglia in vacanza, ospite un vecchio amico, dopo una cenetta di pesce al ristorantino di quartiere, mi rivelo puttaniere e gli suggerisco di caricare due fanciulle che da un po' di giorni vedevo esercitare a duecento metri da casa. Naturalmente lui accetta, le ragazze erano davvero belle, e le portiamo a casa con mille precauzioni: noi davanti, loro dietro a debita distanza e in abiti civili, smessa l'uniforme.
Espletato il compitino, le salutiamo e se ne vanno via, dimenticando, la mia, i suoi magnifici sandali, senza che me ne accorgessi.
Dopo una mezz'oretta ritorna e suona alla porta, cerchiamo insieme i sandaletti, li troviamo e se torna in strada.
Ma (panico) come diavolo ha fatto a farsi aprire il portone?
Naturalmente citofonando, a caso, al più grosso rompiballe ed impiccione del palazzo che l'indomani mattina mi fa: "Aho', ieri notte all'una m'ha citofonato 'na straniera per aprije il portone! 'sta maleducata! Deve essere una di quelle studentesse straniere che abitano al terzo piano!" "Certo, sicuramente e' una di quelle!", faccio io sudando per il pericolo scampato.