- Creatore Discussione
- #21
parte 1
Questo report è diverso da quelli che si leggono di norma sul presente forum, ed è ovviamente in linea col thread…vado cioè a riportare le mie impressioni sul concerto dei Whitesnake (accompagnati dagli Europe e dai Tigertailz) del 23 luglio ultimo scorso a Piazzola sul Brenta , vicino Padova.
Parto da Bologna con amici intorno alle 16.00, ed arriviamo in loco prima che si aprano i cancelli.
Da sottolineare la magnificenza della location prescelta, vale a dire la piazza antistante Villa Contarini, spettacolare ed enorme villa veneta sede di una Fondazione culturale ed ambita metà turistica, che farà da sfondo allo spettacolo.
Ci appostiamo nelle vicinanze del mixer, circa in mezzo alla piazza, per fortuna si vede bene, alla fine si conteranno sulle 4-5.000 presenze (mia stima).
Aprono intorno alle 17.30 i simpatici gallesi Tigertailz, band che conobbe qualche momento di notorietà (prevalentemente in UK) a cavallo della fine anni ’80 , inizio anni 90, per poi ripiombare in un anonimato da cui si è risvegliata solo da qualche anno (anno ricominciato a produrre dischi dal 2003).
Ammetto che non li conoscevo, sono piuttosto bravi (fanno un hard rock glam potente ,senza troppe pretese ma orecchiabile), sorretti ai cori da una graziosa vocalist, non troppo aiutati dai suoni , problema che spesso affligge i gruppi di supporto…un pò fuori tema a mio avviso la cover di Ace of spades, comunque in 35-40 minuti la pratica si chiude, con il pubblico ancora non al completo che gradisce e applaude.
Cambio di palco che si protrae abbastanza, ed è la volta degli Europe; anche loro da qualche anno sono tornati in formazione originale con John Norum, dopo un silenzio che durava dal 1991.
Loro non si possono considerare proprio dei supporters, anche solo in virtù del successo planetario che a suo tempo riscosse l’hit “The final countdownâ€, la canzone che diede ai ragazzi svedesi la fama , ma li intrappolò in un clichè da superstars che forse non gli apparteneva…ad ogni modo gli Europe danno vita ad uno spettacolo (con una resa sonora all’altezza) che da spazio alle ultime produzioni (piuttosto diverse dai dischi anni ’80, con suoni di chitarra molto potenti e tastiere che quasi non si sentono), ma non dimenticano che il pubblico intervenuto è composto in maggioranza da nostalgici (un tizio dietro di me continuava ad invocare “Seven doors hotelâ€, ovviamente senza risultati…), e quindi ampie parti dello show sono dedicate ai singoli degli anni d’oro (Rock the night, Cherokee, Superstitious, Sign Of The Times , una bella versione acustica di Carrie, Girls from Lebanon…).
John Norum è un grandissimo chitarrista , anche con l’accordatura della Gibson molto bassa , che darà un tocco powerful a tutti i pezzi…Joey Tempest è invece un po’svociato, ma riscuote sempre ampio consenso dal pubblico femminile (invero piuttosto numeroso) intervenuto…le più intraprendenti si prodigano addirittura in lanci di rose (!) sul palco…apoteosi finale con l’ovvia “The final countdownâ€.
Questo report è diverso da quelli che si leggono di norma sul presente forum, ed è ovviamente in linea col thread…vado cioè a riportare le mie impressioni sul concerto dei Whitesnake (accompagnati dagli Europe e dai Tigertailz) del 23 luglio ultimo scorso a Piazzola sul Brenta , vicino Padova.
Parto da Bologna con amici intorno alle 16.00, ed arriviamo in loco prima che si aprano i cancelli.
Da sottolineare la magnificenza della location prescelta, vale a dire la piazza antistante Villa Contarini, spettacolare ed enorme villa veneta sede di una Fondazione culturale ed ambita metà turistica, che farà da sfondo allo spettacolo.
Ci appostiamo nelle vicinanze del mixer, circa in mezzo alla piazza, per fortuna si vede bene, alla fine si conteranno sulle 4-5.000 presenze (mia stima).
Aprono intorno alle 17.30 i simpatici gallesi Tigertailz, band che conobbe qualche momento di notorietà (prevalentemente in UK) a cavallo della fine anni ’80 , inizio anni 90, per poi ripiombare in un anonimato da cui si è risvegliata solo da qualche anno (anno ricominciato a produrre dischi dal 2003).
Ammetto che non li conoscevo, sono piuttosto bravi (fanno un hard rock glam potente ,senza troppe pretese ma orecchiabile), sorretti ai cori da una graziosa vocalist, non troppo aiutati dai suoni , problema che spesso affligge i gruppi di supporto…un pò fuori tema a mio avviso la cover di Ace of spades, comunque in 35-40 minuti la pratica si chiude, con il pubblico ancora non al completo che gradisce e applaude.
Cambio di palco che si protrae abbastanza, ed è la volta degli Europe; anche loro da qualche anno sono tornati in formazione originale con John Norum, dopo un silenzio che durava dal 1991.
Loro non si possono considerare proprio dei supporters, anche solo in virtù del successo planetario che a suo tempo riscosse l’hit “The final countdownâ€, la canzone che diede ai ragazzi svedesi la fama , ma li intrappolò in un clichè da superstars che forse non gli apparteneva…ad ogni modo gli Europe danno vita ad uno spettacolo (con una resa sonora all’altezza) che da spazio alle ultime produzioni (piuttosto diverse dai dischi anni ’80, con suoni di chitarra molto potenti e tastiere che quasi non si sentono), ma non dimenticano che il pubblico intervenuto è composto in maggioranza da nostalgici (un tizio dietro di me continuava ad invocare “Seven doors hotelâ€, ovviamente senza risultati…), e quindi ampie parti dello show sono dedicate ai singoli degli anni d’oro (Rock the night, Cherokee, Superstitious, Sign Of The Times , una bella versione acustica di Carrie, Girls from Lebanon…).
John Norum è un grandissimo chitarrista , anche con l’accordatura della Gibson molto bassa , che darà un tocco powerful a tutti i pezzi…Joey Tempest è invece un po’svociato, ma riscuote sempre ampio consenso dal pubblico femminile (invero piuttosto numeroso) intervenuto…le più intraprendenti si prodigano addirittura in lanci di rose (!) sul palco…apoteosi finale con l’ovvia “The final countdownâ€.