Cari amici, come avevo anticipato un paio di settimane fa, avevo programmato una visita oltre confine ed ora posso anch’io “capire” tante cose che voi “vecchi” frequentatori avete scritto nei post precedenti. Sono tornato dal Paradiso da qualche giorno ed ora, dopo la malinconica depressione post-visita, mi accingo a recensire. L’occasione mi si è presentata quando due amici che vivono in Veneto e che avevano avuto in precedenza l’opportunità di visitare l’Andiamo, mi propongono di aggregarmi a loro. Me ne avevano parlato molto bene, ma la distanza (quasi 1000 km, tra andata e ritorno) e le condizioni atmosferiche mi aveva sempre frenato, questa volta mi sono domandato: se non vado a luglio, non ci vado più e allora mi/ci siamo organizzati. Partito da casa di buon’ora, raggiungo i compagni, proseguo con loro, raggiungiamo la metà intorno alle 14 e già all’ingresso abbiamo l’occasione di conoscere un paio di girl che si accingevano a “timbrare il cartellino” per l’accesso al lavoro. Paghiamo l’entrata e via negli spogliatoi, doccia, accappatoio ed asciugamano in spalla, visitina di conoscenza dell’ambiente. Poi considerata l’ora, ci dedichiamo ad uno spuntino al buffet e già al tavolo conosciamo qualche girl e forse già qui ho scelto la mia prima preda. In un primo momento sembrava che l’offerta fosse scarsa, ma con il passare del tempo sono arrivate nuove girl. Idromassaggio e sauna e altro giro di perlustrazione, fino a che incontro nuovamente una girl dell’entrata e del buffet, trattasi di Dana, rumena di Bucarest. Cappello nero, molto graziosa di viso e con due occhi blu da paura, piccolina ma proporzionata. Un po’ per conoscere il piano superiore, un po’ per dare il via alle danze, mi faccio convincere e saliamo le scale. Non entro nei dettagli della prestazione, ma è stata all’altezza della situazione, come del resto le successive. Tra una girl e l’altra, ho provato il massaggio da 30’ a 30 rose. Poi nuovamente alla caccia ed “inciampo” in una bulgara di Sofia (scusate ma non ricordo il nome), meno bella di Dana, ma sicuramente più “porca” per il modo di succhiare il birillo e di cavalcare, hobby a cui ci siamo dedicati in occasione della mezz’ora trascorsa ai piani superiori. La giornata volge al termine e prima dell’ultima chance, ci concediamo lo spuntino serale che considerato il miglioramento atmosferico sarà all’aperto assieme a qualche girl con cui scambiamo alcune battute. Al rientro, tra una sauna ed una visita al cinema, incrocio Nelli, altra bulgara, questa volta bionda, viso carino e dai modi molto dolci. Sono alla ricerca di una carina, intraprendente e maiala, perché il timore di fare cilecca è molto alto, comprendetemi: la terza in poche ore a 50 anni, senza nessun aiutino, potrebbe essere un miraggio. Ancora qualche giro e poi mi decido, vada per Nelli, che mi garantisce che ci saprà fare e bene. In effetti una volta chiusa la porta della camera alle nostre spalle si è trasformata e trovo quella che avrei voluto per concludere con la giusta gratificazione l’escursione in terra austriaca. Mi aggancio a questo ultimo passaggio per fare alcune considerazioni sulle girl dell’Andiamo, alcune sono porche anche in pubblico, oltre che in privato, mi spiego meglio, hanno atteggiamenti provocatori (toccate d’uccello, sditalinamenti e limonate in pubblico), altre sono, anzi sembrano, più puritane, ma una volta soli, si concedono nel vero senso della parola. Nel complesso sono stato fortuna, oppure ho avuto un buon fiuto, nessun bidone e soprattutto in un ottimo crescendo. Tutto come previsto e come mi ero immaginato dalle vostre descrizioni e dai racconti degli amici. Quel giusto mix di conoscenza dell’ambiente che si è rivelato perfetto per un corretto inserimento nel luogo ed un pronto apprendimento dei meccanismi, che mi ha comunque permesso di assaporare piacevolmente il “paradiso”. Certamente mi è costato in termini di tempo (oltre 10 ore di auto) per “godere” di sei ore di godereccio relax, in un ambiente opportunamente ed ottimamente organizzato. Una giornata veramente intensa, molto impegnativa in tutti i sensi, ma alla fine seppure stanco e “svuotato” mi è rimasto dentro un senso di grande soddisfazione e serenità interiore.