ciao a tutti sono nuovo del forum e voglio inaugurare il mio primo intervento su questo forum con questo argomento
attenti alle pratiche sessuali non protette, premetto che anche a me piace frequentare le donzelle che si pubblicizzano su internet ma con le dovute precauzioni.
E siccome ho letto di pratiche non protette tipo bbj, bè un po di sana informazione non fà male e avendo trovato questei articoli ho ritenuto opportuno pubblicarle, non me ne vogliate.
Le principali malattie veneree
Sifilide
La sifilide è causata da un batterio, la spirocheta pallida (Treponema pallidum). Nel decorso della malattia si distinguono quattro stadi. Nello stadio primario la sifilide si manifesta, dopo un periodo di incubazione di tre settimane circa, con la formazione di un nodulo indolore (ulcera dura o sifiloma) nel punto di inoculazione (solitamente sul pene o nella vagina). Le ghiandole linfatiche più vicine si ingrossano. Solitamente il sifiloma scompare anche se non è curato. Ma se non si cura dopo circa sei settimane la malattia entra nello stadio secondario: i batteri invadono tutto l’organismo provocando eruzioni cutanee, febbre e tumefazione dei linfonodi. Queste manifestazioni cutanee scompaiono dopo 1–2 settimane ma recidivano nel corso degli anni. Senza cure appropriate dopo vari anni si manifesteranno lesioni a carico degli organi interni, specialmente del sistema nervoso: nello stadio terziario sarà colpito il midollo spinale (disturbi motori) e nell’ultimo stadio il cervello (demenza).
La diagnosi si basa sull’ esame microscopico e sul test sierologico per la sifilide, test che dà risultati affidabili a 3 settimane dal contagio. Una cura di antibiotici (p.es. penicillina) nello stadio precoce porta alla completa guarigione. In seguito si potranno eliminare i batteri con gli antibiotici, ma i danni organici prodottisi negli stadi III e IV saranno irreversibili. Durante la gravidanza la sifilide può causare danni gravissimi al feto.
Gonorrea (blenorragia)
Anche la gonorrea è provocata da un batterio (Neisseria gonorrhoeae). A due – sette giorni dal contagio la malattia si manifesta con minzione dolorosa e con un secreto giallo verdastro mucopurulento dal pene e dalla vagina. Talvolta non si osservano questi sintomi nella donna. Se la malattia non viene curata possono insorgere nell’uomo complicanze come infezioni della prostata e del condotto spermatico, nonché epididimiti. Nella donna l’utero, le tube e le ovaie possono subire lesioni tali da causare sterilità. In uno stadio tardivo della malattia i batteri si diffondono in tutto l’organismo, colpendo specialmente le articolazioni e la regione epatica (periepatite acuta). La diagnosi della gonorrea si effettua mediante esame microscopico o colturale della secrezione. La gonorrea è guaribile con gli antibiotici.
Un grosso problema è la diffusione del turismo a scopo sessuale in Estremo Oriente. Poiché le prostitute fanno spesso ricorso agli antibiotici per la profilassi delle malattie veneree si sviluppano sempre più ceppi batterici resistenti.
Ulcera molle
È causata da un bacillo (Haemophilus ducreyi). Abbastanza rara nell’Europa centrale l’ulcera molle è invece piuttosto diffusa nei Paesi tropicali in via di sviluppo. A due – sei giorni dall’infezione compaiono nel punto di contagio ulcerazioni molli, dolorose e irregolari. I nodi linfatici nella regione inguinale possono ingrossarsi considerevolmente. La diagnosi si effettua mediante l’esame microscopico con cui si accerta la presenza dell’agente patogeno. La malattia è guaribile con gli antibiotici.
Linfogranuloma inguinale
Il linfogranuloma inguinale o venereo è causato da particolari ceppi di Chlamydia trachomatis ed è piuttosto raro nell’Europa centrale. Nella regione genitale compaiono dei noduli soggetti a ulcerazione, ma non prima di 14 giorni dal contagio. Questi noduli poco dolorosi regrediscono spontaneamente dopo 10–14 giorni per cui vengono spesso trascurati. Il paziente si sottopone a visita medica soltanto in seguito al notevole ingrossamento dei linfonodi nella regione inguinale. Particolari complicanze possono insorgere se i linfonodi si aprono verso l’esterno (fistole) o se sono colpiti i linfonodi interni. La diagnosi si effettua accertando la presenza degli agenti patogeni direttamente nel focolaio d’infezione oppure con l’analisi del sangue. Nella fase iniziale la malattia può essere guarita con gli antibiotici.
Infezioni da clamidia
Le infezioni da clamidia sono assai diffuse in Europa e vengono causate dal batterio Chlamydia trachomatis. Esse sono causa di fastidiose infezioni genitourinarie che comportano forte prurito e bruciori durante la minzione. Nell'uomo possono essere colpite la prostata e l'epididimo, nella donna la vagina, l'utero, le tube e le ovaie, con conseguente possibile sterilità o gravidanza tubarica. L'infezione decorre spesso senza disturbi e può essere facilmente curata con gli antibiotici. Il contagio neonatale è frequente e può causare congiuntiviti e polmoniti.
Aids
L’Aids (acquired immune deficiency syndrome = sindrome da immunodeficienza acquisita) è lo stadio finale di un’infezione causata dall’HIV (human immunodeficiency virus = virus dell’immunodeficienza umana). A tutt’oggi sono noti due tipi di virus (HIV-1 e HIV-2) con numerosi sottogruppi. Tra il momento del contagio e l’insorgere della malattia vera e propria (Aids conclamato) trascorrono in media 12 anni. In questo periodo le persone contagiate possono trasmettere il virus ad altri senza rendersene conto. In presenza di altre malattie sessuali «classiche» (specialmente la sifilide e l’ulcera molle) si è maggiormente esposti al rischio di contagio con il virus dell’Aids. La diagnosi dell’infezione HIV avviene mediante l’analisi del sangue (test degli anticorpi HIV). A tutt’oggi la malattia è inguaribile e può portare alla morte. Un accertamento precoce dell’infezione e l’adozione di appropriate misure terapeutiche permettono di ritardare l’insorgere della malattia e di migliorare la qualità della vita del paziente. In un prossimo futuro non sarà disponibile alcun vaccino.
Epatite virale
Esistono diversi virus dell’epatite. Si trasmettono sessualmente soprattutto il virus dell’epatite B (HBV) e, in misura minore, il virus dell’epatite C (HCV). Il decorso della malattia varia notevolmente: l’infezione può risolversi senza disturbi o causare un’infiammazione acuta del fegato con possibile esito letale. Spesso l’infiammazione può cronicizzarsi ed evolvere nella cirrosi epatica o nel cancro del fegato.
Un problema è costituito dal fatto che alcune persone sono portatrici del virus dell’epatite B e C per tutta la vita: non si ammaleranno necessariamente, ma potranno contagiare altre persone. Il virus del l’epatite B e C può trasmettersi, oltre che per via sessuale, anche tramite trasfusioni di sangue, scambio di siringhe tra tossicodipendenti e talvolta perfino tramite il contatto diretto o indiretto con liquidi organici in caso di scarsa igiene.
Nei paesi del Terzo Mondo l’epatite B è assai diffusa, mentre in Europa ne sono colpiti soprattutto i tossicodipendenti che assumono droga per via endovenosa e il personale sanitario. L’epatite B è l’unica MST contro cui ci si può vaccinare.
Herpes genitalis
L’Herpes genitalis è un’infezione virale largamente diffusa ed è simile all’herpes labialis (vescicole sulle labbra). A tre – sette giorni dall’infezione compaiono nella zona genitale piccole vescicole molto pruriginose e dolorose contenenti un liquido contagioso. Inoltre possono manifestarsi altre patologie come l’ingrossamento dei nodi linfatici e stati febbrili. La diagnosi si effettua esaminando direttamente il liquido delle vescicole oppure tramite l’esame del sangue. L’herpes si cura con farmaci antivirali (per es. l’aciclovir), ma il virus può sopravvivere e annidarsi nel tessuto nervoso restando a lungo inattivo. Dopo anni può riattivarsi e causare una recidiva: in questi casi il quadro clinico è però generalmente meno virulento. Le gestanti affette da herpes genitale possono contagiare il neonato al momento del parto e causargli gravi malattie (per es. l’encefalite).
Condilomi acuminati
Sono formazioni cutanee verrucose che insorgono nella regione genitale e perianale. Sono causate dal virus HPV (= virus del papilloma umano). Si manifestano circa 4 settimane dopo il contagio e si eliminano con la criochirurgia, l’elettrocauterizzazione, la chirurgia laser o il bisturi. I papillomavirus possono essere trasmessi al neonato al momento del parto. Alcuni di questi virus potrebbero essere all’origine del cancro della cervice (collo dell’utero).
Tricomoniasi
Si tratta di un’infezione della vagina o dell’uretra largamente diffusa e causata dai protozoi Trichomonas. L’infezione si manifesta con perdite sierose e prurito. La diagnosi è stabilita con l’esame microscopico con cui si può accertare la presenza dell’agente patogeno. È una malattia infettiva diffusa in tutto il mondo ma non pericolosa. È curata con farmaci specifici (p.es. metronidazolo).
Infezioni fungine
Il miceto della specie Candida albicans è assai diffuso ed è il principale agente patogeno delle infezioni fungine trasmesse sessualmente. Questa infezione, di per sé innocua (infiammazione della vagina o del glande), può comportare sintomi fastidiosi come intenso prurito o vivo bruciore. Nella donna determina inoltre l’emissione di secrezioni dalla vagina. Queste infezioni si curano con speciali farmaci (antimicotici) e un’adeguata igiene.
Piattole (pediculosi)
Le piattole sono piccoli insetti che si insediano tra i peli del pube. A occhio nudo sono visibili sia gli insetti che le uova (lendini) fissate ai peli. L’infestazione causa soprattutto un forte prurito. La pediculosi è una malattia innocua e si cura con una speciale emulsione.
Scabbia
La scabbia è un'affezione cutanea causata da un acaro, il Sarcopetes scabiei. Si trasmette durante i rapporti sessuali o tramite l'uso in comune di oggetti. I parassiti scavano dei cunicoli nella cute. Le regioni più colpite sono gli spazi interdigitali, i polsi, le ascelle, i genitali, la regione sottomammaria e l'ombelico. Le papule e vescicole provocano un intenso prurito (soprattutto di notte) e eczemi persistenti. Spesso i cunicoli degli acari si scorgono a occhio nudo. Tutte le persone che vivono sotto lo stesso tetto devono sottoporsi alla cura contemporaneamente.
attenti alle pratiche sessuali non protette, premetto che anche a me piace frequentare le donzelle che si pubblicizzano su internet ma con le dovute precauzioni.
E siccome ho letto di pratiche non protette tipo bbj, bè un po di sana informazione non fà male e avendo trovato questei articoli ho ritenuto opportuno pubblicarle, non me ne vogliate.
Le principali malattie veneree
Sifilide
La sifilide è causata da un batterio, la spirocheta pallida (Treponema pallidum). Nel decorso della malattia si distinguono quattro stadi. Nello stadio primario la sifilide si manifesta, dopo un periodo di incubazione di tre settimane circa, con la formazione di un nodulo indolore (ulcera dura o sifiloma) nel punto di inoculazione (solitamente sul pene o nella vagina). Le ghiandole linfatiche più vicine si ingrossano. Solitamente il sifiloma scompare anche se non è curato. Ma se non si cura dopo circa sei settimane la malattia entra nello stadio secondario: i batteri invadono tutto l’organismo provocando eruzioni cutanee, febbre e tumefazione dei linfonodi. Queste manifestazioni cutanee scompaiono dopo 1–2 settimane ma recidivano nel corso degli anni. Senza cure appropriate dopo vari anni si manifesteranno lesioni a carico degli organi interni, specialmente del sistema nervoso: nello stadio terziario sarà colpito il midollo spinale (disturbi motori) e nell’ultimo stadio il cervello (demenza).
La diagnosi si basa sull’ esame microscopico e sul test sierologico per la sifilide, test che dà risultati affidabili a 3 settimane dal contagio. Una cura di antibiotici (p.es. penicillina) nello stadio precoce porta alla completa guarigione. In seguito si potranno eliminare i batteri con gli antibiotici, ma i danni organici prodottisi negli stadi III e IV saranno irreversibili. Durante la gravidanza la sifilide può causare danni gravissimi al feto.
Gonorrea (blenorragia)
Anche la gonorrea è provocata da un batterio (Neisseria gonorrhoeae). A due – sette giorni dal contagio la malattia si manifesta con minzione dolorosa e con un secreto giallo verdastro mucopurulento dal pene e dalla vagina. Talvolta non si osservano questi sintomi nella donna. Se la malattia non viene curata possono insorgere nell’uomo complicanze come infezioni della prostata e del condotto spermatico, nonché epididimiti. Nella donna l’utero, le tube e le ovaie possono subire lesioni tali da causare sterilità. In uno stadio tardivo della malattia i batteri si diffondono in tutto l’organismo, colpendo specialmente le articolazioni e la regione epatica (periepatite acuta). La diagnosi della gonorrea si effettua mediante esame microscopico o colturale della secrezione. La gonorrea è guaribile con gli antibiotici.
Un grosso problema è la diffusione del turismo a scopo sessuale in Estremo Oriente. Poiché le prostitute fanno spesso ricorso agli antibiotici per la profilassi delle malattie veneree si sviluppano sempre più ceppi batterici resistenti.
Ulcera molle
È causata da un bacillo (Haemophilus ducreyi). Abbastanza rara nell’Europa centrale l’ulcera molle è invece piuttosto diffusa nei Paesi tropicali in via di sviluppo. A due – sei giorni dall’infezione compaiono nel punto di contagio ulcerazioni molli, dolorose e irregolari. I nodi linfatici nella regione inguinale possono ingrossarsi considerevolmente. La diagnosi si effettua mediante l’esame microscopico con cui si accerta la presenza dell’agente patogeno. La malattia è guaribile con gli antibiotici.
Linfogranuloma inguinale
Il linfogranuloma inguinale o venereo è causato da particolari ceppi di Chlamydia trachomatis ed è piuttosto raro nell’Europa centrale. Nella regione genitale compaiono dei noduli soggetti a ulcerazione, ma non prima di 14 giorni dal contagio. Questi noduli poco dolorosi regrediscono spontaneamente dopo 10–14 giorni per cui vengono spesso trascurati. Il paziente si sottopone a visita medica soltanto in seguito al notevole ingrossamento dei linfonodi nella regione inguinale. Particolari complicanze possono insorgere se i linfonodi si aprono verso l’esterno (fistole) o se sono colpiti i linfonodi interni. La diagnosi si effettua accertando la presenza degli agenti patogeni direttamente nel focolaio d’infezione oppure con l’analisi del sangue. Nella fase iniziale la malattia può essere guarita con gli antibiotici.
Infezioni da clamidia
Le infezioni da clamidia sono assai diffuse in Europa e vengono causate dal batterio Chlamydia trachomatis. Esse sono causa di fastidiose infezioni genitourinarie che comportano forte prurito e bruciori durante la minzione. Nell'uomo possono essere colpite la prostata e l'epididimo, nella donna la vagina, l'utero, le tube e le ovaie, con conseguente possibile sterilità o gravidanza tubarica. L'infezione decorre spesso senza disturbi e può essere facilmente curata con gli antibiotici. Il contagio neonatale è frequente e può causare congiuntiviti e polmoniti.
Aids
L’Aids (acquired immune deficiency syndrome = sindrome da immunodeficienza acquisita) è lo stadio finale di un’infezione causata dall’HIV (human immunodeficiency virus = virus dell’immunodeficienza umana). A tutt’oggi sono noti due tipi di virus (HIV-1 e HIV-2) con numerosi sottogruppi. Tra il momento del contagio e l’insorgere della malattia vera e propria (Aids conclamato) trascorrono in media 12 anni. In questo periodo le persone contagiate possono trasmettere il virus ad altri senza rendersene conto. In presenza di altre malattie sessuali «classiche» (specialmente la sifilide e l’ulcera molle) si è maggiormente esposti al rischio di contagio con il virus dell’Aids. La diagnosi dell’infezione HIV avviene mediante l’analisi del sangue (test degli anticorpi HIV). A tutt’oggi la malattia è inguaribile e può portare alla morte. Un accertamento precoce dell’infezione e l’adozione di appropriate misure terapeutiche permettono di ritardare l’insorgere della malattia e di migliorare la qualità della vita del paziente. In un prossimo futuro non sarà disponibile alcun vaccino.
Epatite virale
Esistono diversi virus dell’epatite. Si trasmettono sessualmente soprattutto il virus dell’epatite B (HBV) e, in misura minore, il virus dell’epatite C (HCV). Il decorso della malattia varia notevolmente: l’infezione può risolversi senza disturbi o causare un’infiammazione acuta del fegato con possibile esito letale. Spesso l’infiammazione può cronicizzarsi ed evolvere nella cirrosi epatica o nel cancro del fegato.
Un problema è costituito dal fatto che alcune persone sono portatrici del virus dell’epatite B e C per tutta la vita: non si ammaleranno necessariamente, ma potranno contagiare altre persone. Il virus del l’epatite B e C può trasmettersi, oltre che per via sessuale, anche tramite trasfusioni di sangue, scambio di siringhe tra tossicodipendenti e talvolta perfino tramite il contatto diretto o indiretto con liquidi organici in caso di scarsa igiene.
Nei paesi del Terzo Mondo l’epatite B è assai diffusa, mentre in Europa ne sono colpiti soprattutto i tossicodipendenti che assumono droga per via endovenosa e il personale sanitario. L’epatite B è l’unica MST contro cui ci si può vaccinare.
Herpes genitalis
L’Herpes genitalis è un’infezione virale largamente diffusa ed è simile all’herpes labialis (vescicole sulle labbra). A tre – sette giorni dall’infezione compaiono nella zona genitale piccole vescicole molto pruriginose e dolorose contenenti un liquido contagioso. Inoltre possono manifestarsi altre patologie come l’ingrossamento dei nodi linfatici e stati febbrili. La diagnosi si effettua esaminando direttamente il liquido delle vescicole oppure tramite l’esame del sangue. L’herpes si cura con farmaci antivirali (per es. l’aciclovir), ma il virus può sopravvivere e annidarsi nel tessuto nervoso restando a lungo inattivo. Dopo anni può riattivarsi e causare una recidiva: in questi casi il quadro clinico è però generalmente meno virulento. Le gestanti affette da herpes genitale possono contagiare il neonato al momento del parto e causargli gravi malattie (per es. l’encefalite).
Condilomi acuminati
Sono formazioni cutanee verrucose che insorgono nella regione genitale e perianale. Sono causate dal virus HPV (= virus del papilloma umano). Si manifestano circa 4 settimane dopo il contagio e si eliminano con la criochirurgia, l’elettrocauterizzazione, la chirurgia laser o il bisturi. I papillomavirus possono essere trasmessi al neonato al momento del parto. Alcuni di questi virus potrebbero essere all’origine del cancro della cervice (collo dell’utero).
Tricomoniasi
Si tratta di un’infezione della vagina o dell’uretra largamente diffusa e causata dai protozoi Trichomonas. L’infezione si manifesta con perdite sierose e prurito. La diagnosi è stabilita con l’esame microscopico con cui si può accertare la presenza dell’agente patogeno. È una malattia infettiva diffusa in tutto il mondo ma non pericolosa. È curata con farmaci specifici (p.es. metronidazolo).
Infezioni fungine
Il miceto della specie Candida albicans è assai diffuso ed è il principale agente patogeno delle infezioni fungine trasmesse sessualmente. Questa infezione, di per sé innocua (infiammazione della vagina o del glande), può comportare sintomi fastidiosi come intenso prurito o vivo bruciore. Nella donna determina inoltre l’emissione di secrezioni dalla vagina. Queste infezioni si curano con speciali farmaci (antimicotici) e un’adeguata igiene.
Piattole (pediculosi)
Le piattole sono piccoli insetti che si insediano tra i peli del pube. A occhio nudo sono visibili sia gli insetti che le uova (lendini) fissate ai peli. L’infestazione causa soprattutto un forte prurito. La pediculosi è una malattia innocua e si cura con una speciale emulsione.
Scabbia
La scabbia è un'affezione cutanea causata da un acaro, il Sarcopetes scabiei. Si trasmette durante i rapporti sessuali o tramite l'uso in comune di oggetti. I parassiti scavano dei cunicoli nella cute. Le regioni più colpite sono gli spazi interdigitali, i polsi, le ascelle, i genitali, la regione sottomammaria e l'ombelico. Le papule e vescicole provocano un intenso prurito (soprattutto di notte) e eczemi persistenti. Spesso i cunicoli degli acari si scorgono a occhio nudo. Tutte le persone che vivono sotto lo stesso tetto devono sottoporsi alla cura contemporaneamente.