Oggi in uno dei miei pomeriggi impegnati mi sono dedicato al mio solito giro di cazzeggio e nelle varie tappe mi sono fermato al negozio di abbigliamento vicino casa. La commessa la conosco da anni, single 32 anni sul metro e settanta bionda riccia viso carino e sorridente zero tette, addome scolpito ed il culo più duro e bello che abbia mai visto da vicino. Si ammazza di palestra e pubblica su Facebook i video del suo training, nelle ultime ripetizioni emette sempre suoni da sforzo gutturali, vederla nei suoi piegamenti ed ascoltarla sotto sforzo è un piacere sublime. Erano le 19, un’ora dopo avrebbe chiuso, ho preso un paio di maglioncini di filo e ho misurato dei pantaloni. Eravamo soli e per tutto il tempo lei si lamentava delle condizioni di vita con lo stipendio che aveva, era in panico perché non riusciva più a mantenersi, elencava le spese fisse che deve sostenere, esprimeva la fobia di trovarsi in condizione di non poter vivere più da sola e dover tornare dai suoi, continuava a ripetermi “come faccio? Dai dimmi tu come devo fare, sto sempre chiusa qui dentro, fatti venire un’idea che a te riesce sempre qualsiasi cosa, dammi uno spunto che posso fare?”. Sarà la deformazione del puttaniere, sarà che come si dice qui “quello che vuole Maria lo trova per la via”, insomma ero intento a sfilarmi e reinfilarmi le braghe nel camerino, mezzo nudo, mentre lei parlava da dietro la tenda, sentivo la sua voce così maledettamente vicina mentre ero vulnerabile e distratto, poi ci ho pensato, insisteva troppo, quel discorso era tendenzioso, o ero io che mi facevo i film. Boh! Nella mia mente d’un tratto abbassava la serranda, si abbassava i pantaloni, mi mostrava il suo capolavoro, a pecora sul desk al centro del negozietto. Mi è diventato duro. Ho perso la mia solita scioltezza nel parlare e nel risponderle. Mi sono totalmente impallato mentre cercavo un modo carino per dirle “una settimana di lavoro a fronte di un paio d’ore della tua compagnia”. Ovvio che in quella situazione di panico nulla di tutto ciò è stato proferito. Mi ero totalmente incasinato il cervello e non riuscivo a distogliermi dall’immagine di lei a 90 con lo sguardo all’indietro che mi invitava alla penetrazione anale su quel desk. Quando ho pagato il tutto mi ha salutato con due smack sulle guance come fa sempre, ero teso come la corda di un violino, rigido come un cadavere. Ora a casa ho appena misurato di nuovo i pantaloni, pensavo non si chiudessero bene per l’erezione che avevo al momento. Domani mi tocca andarli a cambiare, sono almeno due taglie in meno della mia...dove avevo la testa ?!?!
In una successiva occasione, come premeditato e mantenendomi sul vago, le consigliai di intraprendere la professione di personal trainer. Qualche mese dopo cominciò la pandemia e il titolare del negozio che la teneva a nero la mandò via. Poi chiusero le palestre e la richiesta di personal trainer a domicilio cominciò ad avere un mercato molto vivace. Ha seguito il mio consiglio e ora allena una decina di persone arrivando a realizzare più del doppio del suo precedente impiego. Ci siamo incontrati qualche settimana fa e in presenza della mia compagna mi ha ringraziato per lo spunto che le diedi. Si è poi proposta per rimettermi in forma “te lo rimetto a nuovo”, disse. Il kgb ha rilasciato nulla osta, salvo fare blitz improvvisi durante i miei allenamenti casalinghi. In una delle ultime sedute mi ha mostrato come fare plank, per i non addetti ai lavori si tratta di rimanere fermi sui gomiti in questa posizione:
La porella mi è crepata dopo poche decine di secondi mentre io sono arrivato quasi al minuto. Le ho detto: “In questo permettimi, ma penso di essere più allenato di te...”. Improvvisamente faccia da suina maliziosa e sorrisetto complice.
Poi se n’è uscita che le mie fibre sono corte e attaccate e necessito di stretching e massaggi. “Eccola là” pensavo. Ora si propone. Macché, mi ha girato il contatto di un amico fisioterapista. Le ho detto che senza alcun pregiudizio avrei preferito una figura professionale femminile incassando un “le donne sono troppo delicate, non sono efficaci”. “Dipende dalla donna” è stato tutto ciò che ho saputo rispondere.
Ero partito dal chiaro intento di appecorarla e penetrarla per le vie anali, oggi mi sento di poter dire che è la donna che abbia più detestato in vita mia. Mi ha messo a dieta, ferrea. Da 15 giorni circa mi sono provato del piacere della cucina e da oltre 100 giorni di quello delle camere da letto dei loft. La vita, così, è come la scaletta del pollaio: piena di merda! ??♂️
La porella mi è crepata dopo poche decine di secondi mentre io sono arrivato quasi al minuto. Le ho detto: “In questo permettimi, ma penso di essere più allenato di te...”. Improvvisamente faccia da suina maliziosa e sorrisetto complice.
Poi se n’è uscita che le mie fibre sono corte e attaccate e necessito di stretching e massaggi. “Eccola là” pensavo. Ora si propone. Macché, mi ha girato il contatto di un amico fisioterapista. Le ho detto che senza alcun pregiudizio avrei preferito una figura professionale femminile incassando un “le donne sono troppo delicate, non sono efficaci”. “Dipende dalla donna” è stato tutto ciò che ho saputo rispondere.
Ero partito dal chiaro intento di appecorarla e penetrarla per le vie anali, oggi mi sento di poter dire che è la donna che abbia più detestato in vita mia. Mi ha messo a dieta, ferrea. Da 15 giorni circa mi sono provato del piacere della cucina e da oltre 100 giorni di quello delle camere da letto dei loft. La vita, così, è come la scaletta del pollaio: piena di merda! ??♂️