Secondo me non c'é.
Per quanto mi riguarda, mi interessa solo sapere se il lavoro di prostituta lo fa per libera scelta o se è costretta a farlo.
Non ho modo di saperlo con certezza, ovviamente, ma se vedo delle tipe particolaremente tristi, depresse, ecc, evito di tornarci.
I famosi segni di violenza fisica, o addirittura la "marchiatura" di cui parlano certi articoli, non li ho mai visti e dubito molto che esistano.
Come giustamente detto da Oblomov e altri, il termine pappone viene usato con una certa elesticità per indicare chiunque prenda soldi da una prostituta.
Non lo considero necessariamente un atto immorale, anche se per la legge italiana è quasi sicuramente reato. I gestori di bordelli e FKK legali tedeschi sicuramente percepiscono una certa parte, fissa o in percentuale, dei guadagni della sex-worker. E' ingiusto? Non necessariamente, visto che organizzare un bordello costa lavoro e non vedo perché uno lo debba fare gratis. A Milano ci sono location di russe che restano 2-3 settimene e poi tornano a casa. Non sanno una parola di italiano e non conoscono la città. Hanno una centralinista che prende gli appuntamenti per loro, e sicuramente un'organizzazione che affitta gli appartamenti dove ricevono, e mette gli annunci su internet. Ovvio che vorranno dei soldi in cambio, dovrebbero farlo per i begli occhi della girl di turno?
Mi dispiacerebbe molto sapere che si prendono una percentuale rilevante dei guadagni, ma se c'é il consenso della ragazza, vuol dire che é un business che va bene a entrambi.
Quello che la ragazza fa con i soldi che ha legittimamente guadagnato sono fatti suoi. Se lo fa volontariamente per me è accettabile, per quanto stupide possano essere le sue scelte.
Li spende in scarpe e borsette?
Li manda ai figli o ai genitori nel paese d'origine?
Li usa per mantenere un balordo, di cui è innamorata persa, il quale non ha voglia di lavorare e che passa le giornate al bar, magari tradendola con un'altra?
Non sta a me decidere come deve spendere i soldi che si é guadagnata.
Comunque, prima di saltare a conclusioni drammatiche, proverei a considerare altre possibilità di fronte ad eventi in genere considerati fortemente sospetti.
Sta sempre al cellulare?
Perché deve essere il pappone e non un'amica, magari connazionale? E' così inusuale vedere una donna attaccata al telefono?
Qualcuno l'accompagna al posto di lavoro.
Deve per forza essere il pappone? Se uno è single e ha due sventole come vicine, è così improbabile che le accompagni nella speranza che un giorno salti fuori qualcosa gratis? Mai sentito di condanne per favoreggiamento a tipi che le accompagnavano gratis sul marciapiede?
La tua tipa dice di essere senza soldi.
E se lo facesse per impietosirti e farti sganciare qualcosa di più? E se i soldi li mandasse ai figli al suo paese?
Sì é incazzata quando gli hai chiesto se ha un pappone?
Forse perché é orgogliosa di guadagnarsi da vivere da sola e non è molto lusinghiero che qualcuno pensi che é una bambolotta nelle mani di uno schiavista.
Ragionando candidamente secondo logica, ossia dicendo che l'esistenza del pappone va dimostrata se non si ha evidenza del contrario, si rischia sempre di fare la figura dell'ingenuo, di quello che "non sa come va il mondo", mentre il cinico che afferma con sicurezza che "sono tutte schiave" fa la figura di uno che la sa lunga.
Ecco qui sotto una che la sa lunga: ha fatto la escort per anni, la fa tuttora, é un'attivista americana dei diritti delle sex-worker, tiene un blog sull'argomento e la pensa come me.
Addirittura, paragona le leggenda del pappone (pimp) a quella del chupacabra
https://maggiemcneill.wordpress.com/2011/05/26/3738/