Il mio contributo si pone sulla linea tracciata da rainbow04 e Gomez, che condivido in larga parte.
Così come la tipologia dei punter è variegata (e Gomez ne illustra alcuni), lo è anche quello che riguarda la modalità di esercizio del mestiere: tra i principali OTR, LOFT e locali (di differenti tipi).
Quanto al nostro Paese, non parlo in generale, se non nei limiti in cui può toccare il fenomeno-meretricio.
Sono piuttosto pessimista, sulla risoluzione a breve della vicenda.
Anzi, lo sono molto.
Ritengo gli attuali blocchi, di proroga in proroga, dureranno almeno sino a tutto maggio.
Come da più parti detto, condivido che l’idea sia far passare il periodo delle festività pasquali e del 1° maggio.
Poi mi auguro inizi la cd. “fase 2” di ripartenza delle attività economiche di pari passo con la continuità delle prescrizioni.
Sul ritorno alla piena normalità (la “fase 3”) ho seri dubbi, anche perché verso fine anno ripartirà anche l’influenza normale, quindi…
Il periodo che passiamo è epocale e cambierà molte abitudini radicate.
Tra queste, anche quello che ci interessa.
L’altro giorno è uscito un interessante articolo sulle OTR (ex, ora) in coda alla Caritas per il pasto.
Personalmente non mi interessa molto questo settore del sesso, già massacrato da ordinanze comunali di ogni genere, e di certo la difficoltà non riguarderà la totalità delle esercenti, ma è normale che dopo settimane di stop forzato, ci siano anche questi casi.
Per le LOFT, quelle che ora non si riciclano come camgirl, bisogna distinguere quelle prof – pochissime quelle attive, per lo più sono ferme e seriamente indecise sul da farsi per il post – da quelle semiprof (magari ferme vuoi per paura, vuoi perché hanno i figli a casa da scuola).
Le prime, per lo più, possono sopportare stop, anche lunghi.
Le seconde no, specie se senza altra occupazione o ricadenti tra le attività bloccate.
Mi sembra comunque che il sentimento prevalente, per ora, sia l’attesa e il confidare in una ripartenza da inizio maggio.
Come se poi, con la possibilità di spostarsi senza rischiare multe, le cose cambino in generale.
Se devo scommettere, direi che aumenterà di molto l’offerta.
La falcidia dei posti di lavoro e le riduzioni di disponibilità porterà molte a scegliere questa strada, anche non giovanissime.
E lo stesso fenomeno toccherà molti punter, così si ridurrà la domanda.
Questa una previsione economica legata al fenomeno per il nostro Paese.
C’è poi l’elemento – non meno importante – psicologico.
Chi può, andrà tranquillamente o a cuor leggero?
Gomez ha illustrato alcune categorie inarrestabili, che mi trovano concordi, ma tra questi ci sarà chi – pur potendo – eviterà.
Quanto alle prestazioni delle ragazze, pur non mettendoci la mano sul fuoco, credo che chi lavorerà continuerà a offrire i servizi di prima (FK e BBJ, in particolare), sempre che una limitazione in questo senso non arrivi dal cliente.
Se devo scommettere, anzi, forse si cercherà di "indagare" meglio il cliente per la fidelizzazione, e di offrire il meglio, onde crearsi un bacino di utenza che si ritiene “sicuro” (sicurezza effimera ed illusoria, ovviamente, ma che basti a placare la psiche anche delle ragazze).
Sul versante dei locali esteri, si apre un altro discorso.
Lì si gioca un’altra partita.
Infatti non solo si trovano in altri Stati (i principali in Austria, Germania e Svizzera) e quindi sono coinvolte anche le limitazioni agli spostamenti tra Stati, ma addirittura la maggior parte delle ragazze che vi lavorano vengono da un Paese, la Romania, in cui si è partiti da poco – rispetto noi – con il Covid19.
Quindi non solo bisognerà vedere l’evoluzione del virus in quel Paese, ma anche come e se i Paesi in cui insistono i locali decideranno le modalità di ingresso di chi vuole lavorare, specie in settori non essenziali (che infatti per me saranno gli ultimi a riaprire, my two cents), e saranno disponibili a farsi carico anche dei costi sanitari degli stessi.
Ci sarebbe tantissimo altro da dire, ma mi fermo qui per ora.