CONCORDIA.....

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Buongiorno, ragazzi, da uomo di mare avevo intenzione di proporre questo argomento, ma mi è mancato il tempo. La verità è che quest' uomo non ha niente di un bravo comandante di una nave. Ne ha combinate peggio di Bertoldo. Non è certo un buon esempio di sangue freddo. Non dobbiamo meravigliarci di quello che è accaduto, ma dovremo fare un mea culpa. Quel che è successo è la causa del fatto che non ci sono più gli uomini giusti al posto giusto. Quello che capita in politica, nella finanza e nell'industria è successo anche in mare. Per questo stiamo andando male in tutti i campi. La solita questione che qui in Italia "cane non mangia cane" e le regole saltano fuori solo quando succedono i disastri. Le navi passeggeri sono abituate a fare questi caroselli per fare il saluto. Solo che questa volta è andata male perchè un comandante ha voluto fare bella figura più degli altri. C'è chi è preposto al controllo delle rotte di queste navi, ma il problema non è mai stato sollevato. Con i sistemi di navigazione e di controllo che abbiamo ora, tutto è controllabile in tempo reale. Non so se qualcuno do voi ieri sera ha visto la trasmissione Porta a Porta. Questo comportamento è stato rilevato dal rappresentate della Salvaguardia dell'Ambiente verso l'Ufficiale della Capitaneria di Porto. Questo, trovandosi in peccato, ha fatto l'avvocato del diavolo ed ha subito tagliato corto, chiudendo il discorso. Inoltre gli Ufficiali di questa nave non sanno fare il loro mestiere perchè al momento del bisogno non erano presenti. I passeggeri sono stati aiutati dai camerieri e dai cuochi eccetto per il Comissario di bordo ed un giovane Ufficiale, che ha operato assieme al Vice-Sindaco dell'Isola.
Questi momenti sono difficili da gestire. Sono difficili solo con 150/200 marinai esperti ed addestrati, immaginatevi con 4200 passeggeri inesperti e agitati. Comunque dopo i casini a catena che ha provocato questo uomo, penso che la faccia, almeno quella, la poteva salvare. Saluti
 
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Anch'io amo Schettino. Lo vorrei stringere forte forte. Ma forte!
 
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biglucky

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oblomov ha scritto:
Anch'io amo Schettino. Lo vorrei stringere forte forte. Ma forte!

:mda:

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biglucky ha scritto:
oblomov ha scritto:
Anch'io amo Schettino. Lo vorrei stringere forte forte. Ma forte!

:mda:

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Ma c'è una parte particolare del corpo che stringeresti?
 
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Premesso che per me eticamente il comandante Schettino sia da impiccare chiedo:
1 - la manovra sotto costa è stata una sua idea o è la prassi?
2 - le altri navi non della Costa hanno mai fatto passaggi così ravvicinati alla riva?
3 - la manovra sotto costa è un'abitudine della navigazione vicino al Giglio o anche in altri posti?
4 - la Capitaneria dov'era? Soprattutto, dov'era tutte le altre volte?
5 - il Comandante è il capo supremo sulla nave, ok. Ma cosa dice il contratto firmato tra Costa e Schettino?

Della domanda 5, vorrei sapere se, secondo il contratto Costa/Comandanti ed in caso di naufragio, i Comandanti rimangono con tale carica.
 
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La meglio e la moglie di schettino che ancora lo difende ancor non ha capito che il marito faceva il ganzo con la moldava era gasto al pensiero di quello che gli avrebbe fatto in camera
 
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Alycia ha scritto:
avete mai visto una tragedia da vicino? avete mai visto il panico delle persone? le difficoltà che ci sono nell'organizzazione dei soccorsi, nella gestione di un'evacuazione ed il caos che vi sono in quei momenti? nel ns. Paese in molte realtà si è fatto molto, ma soprattutto per volontà delle persone che ci metteno competenza, professionalità e cuore in quello che fanno. purtroppo le barriere che ci sono ....sono ben altre e gli incarichi non sempre sono dati a chi ne è davvero capace. queste, per prime, sono le cose che dovrebbero cambiare da noi!
 
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E cosa ne pensate del popolo dei "curiosi" che durante i 2 passati week-end hanno affollato le biglietterie dei traghetti a Porto Santo Stefano per farsi la giratina e "postare" poi le proprie foto su internet con visi sorridenti con sfondo la concordia dove forse ci sono ancora dei cadaveri?
Io sono senza parole...
 
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anduril ha scritto:
E cosa ne pensate del popolo dei "curiosi" che durante i 2 passati week-end hanno affollato le biglietterie dei traghetti a Porto Santo Stefano per farsi la giratina e "postare" poi le proprie foto su internet con visi sorridenti con sfondo la concordia dove forse ci sono ancora dei cadaveri?
Io sono senza parole...

La stessa cosa che penso quando, in autostrada, se sulla corsia opposta nella quale mi trovo c'è un incidente, si forma la fila perchè la gente rallenta per vedere, con la Stradale che si sbraccia per dire di andare avanti.
Purtroppo la curiosità, il richiamo dell'orrore, del macabro ci sono sempre state. D'altra parte mica puoi mitragliarli.
Non è giusto, non è bello ma purtroppo è così. Umano.
 
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lech ha scritto:
Premesso che per me eticamente il comandante Schettino sia da impiccare chiedo:
1 - la manovra sotto costa è stata una sua idea o è la prassi?
2 - le altri navi non della Costa hanno mai fatto passaggi così ravvicinati alla riva?
3 - la manovra sotto costa è un'abitudine della navigazione vicino al Giglio o anche in altri posti?
1 - Sembra, e dico sembra, che fosse una prassi. La compagnia ovviamente ha negato, ma l'anno scorso i satelliti hanno registrato 52 passaggi ravvicinati (e parlo solo del Giglio). Visto che le settimane sono 52 fare la media diventa agevole.
2 - 3 - Succede in diversi posti turistici e con diverse compagnie di navigazione.
In pratica una specie di regola non scritta, una tradizione avente forza di legge, appunto, una prassi. Particolare inquietante è quello che ci fosse sotto una specie di sfida, a chi passava sempre più vicino alla costa.
lech ha scritto:
4 - la Capitaneria dov'era? Soprattutto, dov'era tutte le altre volte?
Questo me lo sono chiesto anche io. Ma se i passaggi erano prassi comune, perchè diavolo non è stato fatto un bel divieto e soprattutto fatto rispettare?

lech ha scritto:
5 - il Comandante è il capo supremo sulla nave, ok. Ma cosa dice il contratto firmato tra Costa e Schettino?
Della domanda 5, vorrei sapere se, secondo il contratto Costa/Comandanti ed in caso di naufragio, i Comandanti rimangono con tale carica.
Non mi è dato a sapere, ma prendo lo spunto per una considerazione. Schettino era il Comandante, ma ritengo difficile che al timone (o apparato equivalente che possa sostituirlo) ci sia stato materialmente lui. Credo che esista la figura professionale del timoniere e del pilota. Come pure esistono gli ufficiali in seconda e via dicendo. E' mai possibile che nessuno si sia accorto che il Comandante aveva impartito un ordine errato?

Tutto questo assolutamente non a difesa di Schettino, ma ad allargamento delle responsabilità, che non vuol dire diminurne il carico.
 
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Art 295 Codice della navigazione: "Il Comandante ha la responsabilità esclusiva sulla direzione della navigazione e delle manovre; egli rappresenta l'Armatore nei confronti degli aventi diritti sulla nave e sul ca­rico"

Anche con pilota a bordo (ovvero una figura completamente estranea alla nave) la responsabilita' della direzione e della condotta restano del Comandante.

Sia chiaro che questo dice la legge. Poi, essendo in italia, le leggi saranno opportunamente interpretate.
Per es mi aspetto che le CCPP resteranno al di fuori della faccenda. Anche se ci sono dentro fino al collo.
 
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Più Emilia che Romagna
Intervengo ora volutamente, con il sangue che si è raffreddato e la mente un po' più serena.

Vedo questa vicenda della Concordia con un'ottica un po' diversa.
A me non importa nulla delle miglia nautiche, della capitaneria, delle virgole.
Mi interessa, piuttosto, analizzare i comportamenti umani, sociali se volete.
E l'unica conclusione cui pervengo, da qualsiasi punto di vista vogliate guardare, è che questa è stata una vicenda assolutamente italiana.
Fatto salvo che la stupidaggine non ha nazionalità, noi italiani abbiamo fatto della superficialità, dell'approssimazione e dell'ipocrisia un'arte.

Ogni cosa la facciamo così... non come si deve fare ma come siamo abituati a farla, e nel modo più comodo possibile.
Le regole per noi esistono soltanto per sapere cosa dobbiamo infrangere, le leggi... lasciamo perdere.
Ogni giorno, in virtù di questi atteggiamenti, succede un incidente o, semplicemente, un contrattempo.
Ogni tanto l'incidente è più grande e le conseguenze più gravi.

Allora tutti diventiamo tedeschi, superesperti, pronti a giudicare rigorosamente gli errori altrui.
Ci scandalizziamo e siamo pronti ad lanciare la corda sul ramo più alto.

Questi avvenimenti nascono da lontano, dal nostro agire quotidiano, dalle mille piccole infrazioni che tolleriamo ogni giorno, dal volere fare le cose sempre "all'italiana".
E chi, e ce ne sono tanti, vorrebbe fare le cose come si deve è "un rompicoglioni".
Mi meraviglio come non sia uscita fuori l'origine meridionale del capitano.
Ci appigliamo a tutto pur di non vedere la realtà e la colpa è sempre degli altri.

Nello specifico la colpa più grande è chiaramente del capitano, ma chi lo ha messo lì? Con quali criteri è stato selezionato? E gli altri membri dell'equipaggio hanno mai evidenziato la maggiore o minore correttezza delle manovre che, è evidente, la nave era usuale compiere?
E gli abitanti del Giglio (o di ogni luogo dove avviene), oltre che ad agitare la manina tutti contenti al passaggio della nave, hanno mai segnalato a qualcuno di competenza tale manovra?
E ci metto pure le centinaia di migliaia di passeggeri che hanno viaggiato su queste navi. Hanno mai detto qualcosa in merito? Magari non tutti sono esperti di navigazione, ma se un gigante del genere passa a 100 metri dagli scogli qualcosa dovrà pur farti venire in mente.

Vi sembrerà strano ma gli unici che, quasi, assolvo sono proprio le Capitanerie.
Nel marasma generale delle nostre forze armate, sono prive di mezzi e uomini.
Si arrangiano come possono e, quando nel resto del mondo sono gli unici ad avere controllo delle acque, qui devono anche litigare con la Guardi di Finanza (molto più attrezzata in tanti casi), Carabinieri e Polizia.
Anche volendo non potrebbero, in ogni caso, avere il controllo totale, in tempo reale di quello che succede in ogni metro quadrato del nostro mare (che è tanto).

Come sono gli uomini lo sappiamo.
Per questo esistono le procedure, le regole, le leggi.
E più che ai troppi morti di questa vicenda, mi piace pensare ai tanti che sono sopravvissuti grazie a qualcuno che ha fatto il proprio dovere.

Non sono anti-italiano, ma certi nostri modi di fare proprio non li mando giù e, ben consapevole dei tanti nostri pregi, ascoltare i telegiornali stranieri che ci prendono per il culo mi fa venire l'ulcera.
 
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