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Esistono gli studi di settore per i liberi professionisti? E perchè per le prostitute no? Tanto le tariffe si conoscono si sa quanto pagano per mettere gli anninci..è facile capire quanto guadagna una nostra amica e quindi che pagassero le tasse, noi con ritenuta alla fonte siamo massacrati dalle tasse...
 
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mi son letto questo thread molto interessante e tempo fa una girl mi chiese se mi piaceva la sua nuova macchina, una bella fuori serie decapotabile tedesca...le chiesi cosa valeva...mi rispose 55.000 euro pagata in contanti...alchè le chiesi ma ti hanno accettato tutti quei soldi in contanti in concessionaria? le ho detto sai che non è possibile pagare in contanti per cifre simili....la sua risposta fu il concessionario era pure contento....a questo punto mi chiedo certe regole sulla tracciabilità valgon solo per certe categorie??
Il venditore come ha fatto a girare tutti quei liquidi in banca e pagare la casa automobilistica?
 
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Giulia, a me dei cavilli fiscali e delle scappatoie tributarie poco interessa.
certo tu applichi solo la cavillofilosofia làddove ti fa comodo :)
Invece quella che vorrei fare io è una riflessione su un certo tipo di comportamento, se sia giusto o sbagliato. Insomma è una questione pratica dunque morale. Forse capire questo ci potrebbe aiutare a capire la differenza tra Svizzera, Germania ed Italia che, la butto là, è pari alla differenza che esiste tra la mentalità svizzera, tedesca ed italiana.
Pensa Giulia che lo Stato italiano ha preteso (giustamente) il pagamento delle imposte perfino da un parcheggiatore abusivo. Sarebbe quantomeno bizzarro condonarle solo perché ha svolto un’attività illecita, potremmo considerarla una sorta di istigazione a delinquere: commetti un illecito? Bene, non paghi le tasse perché … perché è un’attività illegale. Immagina un po’ cosa succederebbe.
http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/a...e-23f5-43b2-9999-ab1dc4dcdedf.html?refresh_ce
Figuriamoci per la prostituzione che, è bene ribadirlo, è invece un’attività lecita.
Mica si può mettere sotto ricatto lo Stato italiano e tutti i contribuenti con la pretesa che sia regolamentata la mia professione perché se non lo fate io non pago, no no e no!
E quando parlo di Stato italiano mi riferisco pure alla Magistratura, il cui compito è anche quello di creare una nuova giurisprudenza proprio grazie alle sentenze della Corte Suprema (leggi Cassazione, funzione nomofillatica).
non a questo livello d' impatto sociale.
Quindi saprai anche che da tempo si è acceso un dibattito sulla cosiddetta crisi della funzione nomofilattica, cui si è tentato di porre rimedio con il Dlgs
L'Italia é una Repubblica Parlamentare.
Il potere giudiziario ( magistratura ) applica la legge.
Il potere legislativo ( fare le leggi ) spetta al Parlamento.

Queste ultime fanno parte infatti delle fonti del diritto e i Giudici, è bene ricordarlo, sono uomini di Stato.
Le possibilità di pagare le tasse ci sono, forse manca la volontà. E così ritorniamo alla famosa differenza tra Svizzera, Germania e Italia.
Insomma, molto semplicemente, è giusto o no pagare le tasse?
Chi le deve pagare? E cosa sono le tasse? E cos’è la res publica? Il marciapiede su cui cammino è res publica? La rete fognaria su cui transitano i miei (ma anche i tuoi) escrementi è res publica? Le foreste, le spiagge, i boschi, il patrimonio artistico è res publica?
E per finire, agli albori della logica: Il Sillogismo. (Aristotele 384 a. C. – 322 a. C.)
Il sillogismo è un surrogato dell'arte del delirio, atta a dimostrare qualsiasi cazzata tramite un discorso logicamente perfetto.
Fu inventata da Aristotele
per poter giustificare la pedofilia nell'antica Magna-Magna Grechia, mentre attuava un debug in matrix.
Perdonami ma qui non riesco a rimanere seria :), da ogni tuo post sembra tu voglia ostentare il tuo titolo di studio = laurea in filosofia, come se qui fossi l'unico ad averla una laurea, non mi riferisco a me, io ho la terza media :)
Ma questo è un 3d di puttane e puttaniere perdonami :) non serve la laurea honoris causa :)
Siamo tutti sullo stesso livello.

Ogni attività lecita è tassabile.
La prostituzione è un’attività lecita.
Dunque la prostituzione è tassabile.
la prostituzione non è riconosciuta come lavoro.
un non lavoro, non produce reddito
in assenza di reddito non si pagano le tasse.
Senz'altro il sillogismo sarà scorretto :)
Tornando seri per un attimo caro filosofo,
le mie affermazioni, non vogliono essere un'istigazione o un incitamento all'evasione fiscale, anzi tutt'altro, ma un prendere atto che allo stato attuale, non si possono pagare, o meglio la prostituta non le può pagare in modo del tutto trasparente e corretto, senza vizi di forma.
Ma tu pensi che tutte le prostitute straniere ( ma anche le Italiane ), che esercitano in Italia, proprio quelle che tu frequenti leggendo le tue rece ( perdonami ho sbirciato ), riuscirebbero a comprendere questo casino ( qui ci sta ) tutto Italiano ?
Non si mettono neppure d'accordo commercialisti, avvocati, magistrati, tributaristi, politici, e voi siete qui ad emettere sentenze di evasione fiscale nei confronti della prostituta ? E la presunzione d'innocenza dov'è finita ? :)
Sarei proprio curiosa di sapere ( ovviamente ciò non è possibile ), dalle persone che qui additano, se loro le tasse le pagano fino all'ultimo centesimo.
Semplificare le cose non mi sembra tanto complicato, non c'è la volontà dello Stato, non quella delle prostitute.
Sai cosa succede nella realtà con questo sistema, che forse ti sfugge ?
Alcune professioniste ( si parla sempre di prostitute ) fatturano ad aziende, sotto le solite voci: consulenza marketing, assistenza promozione, hostess, organizzazione evento/cena, organizzazione meeting ( il titolare/ socio le contatta per sé stesso, o come regalo/bonus per i suoi clienti/agenti). Da una parte lui si diverte, o fa divertire i suoi ospiti, ma nessuno paga di tasca sua.
Contestualmente ottiene fatture, imputa costi a bilancio aziendale, abbatte l'utile, paga meno tasse :)
La escort certo paga le tasse ( non come prostituta precisiamo ), peccato che quell'azienda ora ne paga meno, scaricando costi che nulla c'entrano con la propria attività.
Allo Stato non entra un becco di un quattrino ( + tasse dalla escort - tasse dall'azienda)
Una perfetta partita di giro. Una truffa legalizzata, grazie ad una mancata regolarizzazione della professione.
Ma voi siete contenti lo stesso. Sarebbero questi i mezzi che avrebbero a disposizione le prostitute per pagare le tasse ?
Facta lex inventa fraus Fatta la legge, trovato l'inganno
Diversa sarebbe la possibilità di fattura/ricevuta al privato, che prende e cestina e che non deduce/detrae.
 
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A livello contributivo, sebbene sia vero che l'attivita' di meretricio e' una attivita' legale, di fatto non esiste un inquadramento tributario ovvero non e' considerata una professione.
Assolutamente d'accordo, sta qui l'ingippo. Basterebbe un bel codice attività, che al momento non esiste, problema risolto.
Mi piacerebbe tanto se qualche ragazza che scrive nel forum ed esercita, si recasse in agenzia delle entrate e chiedesse un codice attività per esercitare la professione.
Poi tornasse qui e pubblicasse la risposta, almeno ci facciamo una clamorosa risata.
 
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Qui la cosa si fa divertente, pur se momentaneamente OT:

la prostituzione non è riconosciuta come lavoro.
un non lavoro, non produce reddito
in assenza di reddito non si pagano le tasse.
Senz'altro il sillogismo sarà scorretto :)

In accordo con la tua tesi sui sillogismi, ma quello che hai creato non e' strutturlamente un sillogismo.

E con questo ripendo anche il dettaglio dei "Redditi Diversi" in dichiarazione.

Reddito: "In economia il reddito può essere definito come un flusso di ricchezza durante un periodo di tempo. Rappresenta in pratica il divenire di componenti economici attribuito ad un dato periodo di tempo." (http://it.wikipedia.org/wiki/Reddito)

Nessun legame implicito quindi tra Reddito e Lavoro.

Nella stessa pagina citata c'e' anche la definizione di:

Redditi Diversi: "I redditi diversi, previsti dal sistema tributario italiano agli artt. 67-71 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, il D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (T.U.I.R.), costituiscono una categoria di reddito residuale, che ha carattere eterogeneo, in quanto comprende i redditi più disparati che non rientrano nelle altre categorie di reddito indicate nell’art. 6 del T.U.I.R. o che hanno caratteri peculiari non inquadrabili in una categoria tipica." (http://it.wikipedia.org/wiki/Redditi_diversi)

e piu' sotto perfino:

"Altre fattispecie di redditi diversi:
a) Quelle derivanti da attività non abituali commerciali e professionali che non presuppongono la tenuta delle scritture contabili

[...]
e) Proventi illeciti non rientranti in altre categorie"

Non sono un fiscalista un commercialista, nemmeno un finanziere... ma mi son fatto una piccola cultura, non tecnica, ad approfondire l'argomento.

E la presunzione d'innocenza dov'è finita ?

Anche qui Santa Wiki viene in aiuto:

Presunzione d'innocenza: "La presunzione d'innocenza è un principio del diritto penale secondo il quale un imputato è considerato non colpevole sino a condanna definitiva ovvero sino all'esito del terzo grado di giudizio emesso dalla Corte Suprema di Cassazione." (http://it.wikipedia.org/wiki/Presunzione_d'innocenza)

Qui siamo in campo amministrativo, non penale, quindi il principio giusto da tirare in ballo e':

Ignorantia legis non excusat

ossia

La legge non ammette l'ignoranza: "In parole semplici, nessuno può giustificarsi di fronte ad un giudice dichiarando semplicemente di non conoscere la legge di cui gli venga contestata la violazione; il fatto che tale ignoranza sia effettiva o solo accampata a propria discolpa non ha alcun rilievo. Si tratta, infatti di una presunzione assoluta, nessuno è pertanto ammesso a fornire la prova della mancata conoscenza della legge."





Facciamoci due risate, ma mi pare che qui si stia per l'ennesima volta adottando il tipico atteggiamento italiano per aggirare a tutti i costi le leggi, facendo pure proselitismo di permessivismo dissennato e non volendo prendere coscienza di cio' che e' evidente e palese.

E qui mi fermo perche' senno' io passo per "cattivo" e il resto della discussione potrebbe scivolare nella politica e questo e' vietato dalla Policy di questo forum.



IMHO




PS: @Giulia, non ce l'ho con te, lo ripeto, ma mi offri spunti troppo interessanti per questa discussione..... con affetto + iva.
 
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mi son letto questo thread molto interessante e tempo fa una girl mi chiese se mi piaceva la sua nuova macchina, una bella fuori serie decapotabile tedesca...le chiesi cosa valeva...mi rispose 55.000 euro pagata in contanti...alchè le chiesi ma ti hanno accettato tutti quei soldi in contanti in concessionaria? le ho detto sai che non è possibile pagare in contanti per cifre simili....la sua risposta fu il concessionario era pure contento....a questo punto mi chiedo certe regole sulla tracciabilità valgon solo per certe categorie??
Il venditore come ha fatto a girare tutti quei liquidi in banca e pagare la casa automobilistica?
eheh...
ora poi che è tutto fermo, se vai da un concessionario, ti stendono il tappeto rosso: hanno necessità di vendere.
avrete notato la martellante pubblicità da alcuni mesi a questa parte per la vendita di automobili no ?
questo discorso non vale solo per la tua amica, o per quel genere di amiche.
so per certo di imprenditori che si sono pagati in contanti il porsche.
ora non sto dicendo che chiunque abbia la macchina bella, sia un evasore o un delinquente, tuttavia qualcosa di strano c'è.
avrete notato che improvvisamente le macchine belle, dai 50.000 in sù, girano meno, anzi sono quasi sparite.
vengono tenute nel garage o sono state vendute.
secondo voi per quale motivo ? :)
se uno dichiara tutto, il redditometro lo passa :) e non ha motivo di nascondere la macchina costosa.
 
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Giulia, non ostento una ceppa se non un po' di logica ed un po' di spirito, evidentemente non colto pienamente, anche se mi diverte l’idea che tu abbia visto ostentazione in ogni mio post. Beata semplicità.
A proposito di funzione nomofillatica, copio e incollo da wiki che non ho voglia: Si consideri tuttavia che la vera forza nomofillattica non sta tanto e solo nel ruolo istituzionale dell'autorità giurisdizionale che ha emanato la sentenza, ma risiede piuttosto nella capacità di quest'ultima di disegnare un percorso argomentativo solido e convincente e - quel che più conta - in aderenza con le esigenze giuridiche del momento storico.
La Cassazione si è già pronunciata, vedi post precedente, inutile girarci intorno. Le sentenze della Cassazione hanno il loro peso, se non piace quello che sentenziano posso pure capirlo.
Riguardo al resto del delirio che dire? E' probabile che studi filosofia, è probabile che sia laureato (non di certo honoris causa, mica sono il trota), e magari più di una volta, o forse ho appena la terza media come te, quel che è certo è che mi piace capire il perché delle cose. Ad esempio capire il discorso della pagliuzza e della trave nell'occhio o il perché ci si lanci in derive tributarie e fiscali, queste sì esagerate in un forum di puttane e puttanieri, solamente per poter giustificare il mancato pagamento di tasse e balzelli come qualunque altro cittadino percettore di reddito, nero, verde o bianco (mi riferisco al reddito :pardon:).
La mia è solamente una riflessione e la conseguente presa di posizione, chiara e netta né più né meno come quella di Power: le puttane devono pagare le tasse, in un modo o nell'altro. Che lo Stato possa essere bigotto, ipocrita, moralista, poco mi frega: pagare.
Riguardo alle tue farneticazioni su Aristotele e la filosofia, non so che dirti se non che hai fatto bene a scriverle in rosso. E' importante che si vedano chiaramente perché probabilmente ti qualificano.
 
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Smurf

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Qui siamo in campo amministrativo, non penale, quindi il principio giusto da tirare in ballo e':
Ignorantia legis non excusat
ossia
La legge non ammette l'ignoranza: "In parole semplici, nessuno può giustificarsi di fronte ad un giudice dichiarando semplicemente di non conoscere la legge di cui gli venga contestata la violazione; il fatto che tale ignoranza sia effettiva o solo accampata a propria discolpa non ha alcun rilievo. Si tratta, infatti di una presunzione assoluta, nessuno è pertanto ammesso a fornire la prova della mancata conoscenza della legge."
Quanto segue è da prendere con le pinzette... son passati molti, troppi?, anni da quando ho studiato Diritto alle Superiori... ma credo di ricordare che un giorno il prof di Diritto disse: "...in teoria dovremmo tutti abbonarci/leggere la Gazzetta Ufficiale [che in realtà solo gli addetti ai lavori leggono e spesso neppure loro sono in grado di decifrare] in quanto dal momento della pubblicazione la norma/legge è operativa e non c'è scusante "ma io non lo sapevo" che tenga..."

con affetto + iva.
...uhm... Iva non l'ho trovata nel forum... :rofl: hai aperto apposita RECE??? :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
 
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passando dal diritto tributario a quello penale - e andando decisamente Ot- volevo chiedervi: la pubblicazione di recensioni e di altri resoconti esplorativi di esperienze con le girl possono essere considerate attività di favoreggiamento?
 
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passando dal diritto tributario a quello penale - e andando decisamente OT - volevo chiedervi: la pubblicazione di recensioni e di altri resoconti esplorativi di esperienze con le girl possono essere considerate attività di favoreggiamento?

1 - dal certamente si, al certamente no, passando per il forse si e il forse no. Dipende da come il resoconto è stato scritto. Non per caso, pur muovendosi sul filo del rasoio, qui consigli e classifiche non ammessi;
(ad esempio: http://community.punterforum.com/le-casalinghe-disperate-veronesi-vt60662.html#post574046)

2 - la tua non mi pare un'osservazione OT, visto che il thread, pur avendo esplorato più a fondo la questione tributaria, nasce anche considerando quei casi giudiziari nei quali le discussioni in rete sembra che siano state utilizzate come elementi di delazione per imbastire un'ipotesi di reato non esclusivamente di tipo amministrativo.
 
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1 - dal certamente si, al certamente no, passando per il forse si e il forse no. Dipende da come il resoconto è stato scritto. Non per caso, pur muovendosi sul filo del rasoio, qui consigli e classifiche non ammessi;

2 - la tua non mi pare un'osservazione OT, visto che il thread, pur avendo esplorato più a fondo la questione tributaria, nasce anche considerando quei casi giudiziari nei quali le discussioni in rete sembra che siano state utilizzate come elementi di delazione per imbastire un'ipotesi di reato non esclusivamente di tipo amministrativo.

indi, tanto per capire, le recensioni che costituiscono l'hardcore del sito -seguendo la procedura corretta- non dovrebbero dare luogo alla fattispecie di reato cui accennavo prima.....o no?
 
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Io credo che sia giusto non pagare le tasse su una professione non riconosciuta.
Riconoscerla servirebbe all'emissione di scontrini fiscali, iva da pagare sulle prestazioni, contributi pensionistici per le ragazze ecc. insomma legalizzazione a tutti gli effetti che servirebbe anche a togliere di torno anche tanta malavita che gira intorno a questa professione.

Naturalmente i nostri politici sono troppo benpensanti per ammettere questo, preferiscono frequentare prostitute di nascosto e poi negarlo in pubblico, oppure farlo in maniera evidente dando alla cosa una facciata di festa privata.

Ma questa non è la sola cosa ridicola che fanno i nostri politici, si lamentano dell'evasione fiscale ma non fanno niente per combatterla. Per far emettere uno scontrino fiscale ad un negoziante sicuramente, basta far detrarre dalla dichiarazione dei redditi qualunque spesa, comprese quelle alimentari, (da vedere poi che limiti permettere ecc.). Se come contribuente ho la possibilità di detrarre tutto, mi farei rilasciare gli scontrini fiscali anche dalle prostitute oltre che dai bar, ristoranti ecc.

Ma i nostri governanti preferiscono che permanga questo stato di cose perchè i primi che fregano lo stato sono loro tanto poi i polli dei contribuenti si possono spennare facilmente.
 
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sono d'accordo con l'ultimo intervento e l'ho anche già scritto, finché la prostituzione resta nel limbo non mi pare possibile pretenderne la tassazione, se fosse regolamentata e riconosciuta come lavoro (e sappiamo che in alcune nazioni europee succede) allora dovrebbe essere soggetta alle solite norme fiscali e previdenziali

però io voglio le fatture della escort esenti da iva perché terapia per il mio equilibrio ormonale e psicofisico! :wink:
 
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indi, tanto per capire, le recensioni che costituiscono l'hardcore del sito -seguendo la procedura corretta- non dovrebbero dare luogo alla fattispecie di reato cui accennavo prima.....o no?

Purtroppo l'uso del condizionale è necessario.
Ci si muove in un'area grigia nella quale, ad esempio, le bacheche elettroniche così come le comuni edicole sono zeppe di rassegne di annunci ed ogni tanto (verrebbe da dire più sulla base delle fasi gioviane che del diritto) ne viene colpita qualcuna.

Ad integrazione va tuttavia ricordato che in alcuni dei casi più recenti dietro all'attività degli annunci sussistevano reati di tipo amministrativo, pesante attività di favoreggiamento con relativo giro di affitti ed appartamenti così come di rapporti economici riferibili ad un quadro di sfruttamento.
 
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Steve

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Esattamente. Come riportato anche in altro thread, finchè rimaniamo nell'ambito personale e dei servizi alla persona, non sussistono problematiche. In altre parole quando recensisco l'inserzionista, racconto la mia esperienza con una persona senza avere come obbiettivo la promozione della prostituzione della stessa. Nel momento in cui metto in atto tutta una serie di comportamenti che possono essere individuati come favoreggianti per (nota bene) la prostituzione quindi dell'attività del soggetto, si verifica il reato.
 
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Io credo che sia giusto non pagare le tasse su una professione non riconosciuta.

Semanticamente l'espressione del tuo pensiero e' molto discutibile.

Qui si continua a far confusione, e tanta, tra

- Meretricio (in se', da)
- Reddito
- Normativa Fiscale
- Lavoro
- Professione
- Legiferazione

Un lavoro (o attivita' remunerativa in genere) non esiste solo perche' viene riconosciuto (normato) ma esiste in se'.

La normativa lo descrive, lo controlla, se vuoi lo qualifica fiscalmente e, dopo tante altre cose, ne specifica l'eventuale professionalita' o genericita'. Come a dire, per esempio (perdonate l'esempio forse infelice) la differenza tra zoccola (intesa come semplice ragazza, o pari, di discutibili costumi, magari anche un poco opportunista), prostituta (ragazza, o pari, che lo fa per denaro) e escort (servizi, prestazioni, tariffe e, appunto, professionalita').

Il resto, secondo me, vien di conseguenza.
 
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