Cosa pensano le pay dei punter. ?
Considerando un punter come un utente scrivente e non un normale cliente, allora la risposta è univoca: lo detesta. Almeno in prima battuta. E non conta nulla quanto possa aver scritto bene o male di quella pay. Il primo impatto è sempre negativo. A nulla valgono i complimenti se poi nella scheda si è scritto 99,99% di conformità all’annuncio. Basta quello 0,01% a far girare le balle alla pay. O una qualsiasi simile inezia. Nello scrivere ci si scontra con la sua autostima, con la sua suscettibilità, con la sua vanità. Il presupposto è che con una recensione, il punter ha oggettificato la pay, si è sbilanciato in una descrizione/valutazione alla quale è concessa una replica ma non un pari trattamento. Si aggiunga che quando si scrive una recensione sostanzialmente si va a spiattellare un’intimità, venendo meno la riservatezza a cui d’altro canto risulta essere obbligata una pay. Si crea così una disparità, una sorta di squilibrio. Un attrito che genera rancore. La maggior parte delle pay non mi risulta intelligente abbastanza da capire che una recensione che reputa (a ragione o più spesso a torto) offensiva, altro non fa che aumentare visibilità ed introiti, benché l’intento con cui sia stata scritta esuli questa conseguenza. La prendono sul personale, ci sta, tutto il resto non conta. Il punter è un pezzo di merda. Un traditore. Ironia della sorte, spesso poi tocca loro doversi ricredere. Talvolta lo fanno in tempo. Altre no. In ogni caso non è un problema che mi riguarda poiché questo aspetto, che ho imparato a conoscere, è uno dei motivi per i quali non sono affatto solito tornare da una pay.
Quello che scrivi è vero e ne ho subite personalmente le conseguenze.
All'inizio della mia carriera di punter pensavo ingenuamente che facesse piacere alle pay che si pubblicassero delle RECE positive su di loro.
Ma mi sbagliavo di grosso e sono arrivato anche a litigarci pesantemente.
Una volta ho fatto una RECE su una OTR diurna che mi piaceva tantissimo, e che ho frequentato per diverso tempo, entrando abbastanza in confidenza, e con cui ho fatto cose che mi ricordo con piacere ancora adesso, e che non sono più riuscito a rifare con la stessa soddisfazione con nessun'altra.
Ebbene lei aveva un cliente fidelizzato, a cui teneva molto perché rappresentava una bella fonte di denaro, che le spifferava tutto quello che veniva pubblicato su di lei su PF e anche su GF.
Questo cliente facoltoso, così importante per lei, con cui forse aveva anche un legame affettivo o pseudo-affettivo, l'ha rimproverata perché in una RECE su PF aveva letto che lei aveva chiesto esplicitamente a un cliente di andare a bere qualcosa insieme al di fuori del lavoro, quasi si fosse infatuata di lui!
E lei si era messa in mente che quella RECE l'avessi scritta io, perché erano riportate delle cose che aveva confidato solo a me, e che quindi io avessi scritto delle cose false su di lei.
Ma io non c'entravo proprio niente e non sapevo nemmeno chi fosse quello che aveva scritto quelle cose.
La mia RECE era un'altra e lei lo sapeva benissimo.
Una pay ci impiega un nanosecondo a capire che sei tu che scrivi.
Però si è sfogata lo stesso con me. Mi ricordo ancora che ero una sera da McDonad's a mangiare un panino con lei e una sua collega, al ritorno dal loro lavoro, e sono stato insultato e ferito pesantemente e ingiustamente, e a stento ho trattenuto le lacrime, tanto violentemente mi si è scagliata contro; ho sentito il suo profondo odio nei miei confronti.
Mi ha proibito di scrivere ancora su di lei, che a lei non faceva piacere, che lei si spaccava la schiena tutto il giorno nel suo durissimo lavoro, e io rischiavo di farle perdere un cliente per lei molto importante.
Da li ho capito che alle pay non fa comunque piacere che scrivi su di loro, né in bene, né in male.
E di questo ho avuto anche conferma con altre ragazze che ho frequentato successivamente.
Ho capito però anche che una tenera e dolcissima ragazza albanese dagli occhi verdissimi si può trasformare improvvisamente in una pantera dai canini affilatissimi pronta ad azzannarti.
Poi mi sono rappacificato, ma, purtroppo, questa ragazza che mi piaceva tanto, senza dire nulla, da un giorno all'altro, si è trasferita in un altro luogo di lavoro, troppo lontano per poter andare a ritrovarla.
Poi dalle confidenze a posteriori di altre persone ho capito troppo tardi che questa ragazza aveva dei progetti su di me, che le piacevo come persona, e che poteva nascere qualcosa di più profondo, come si suol dire:
"chi odia ama".