Depressione.

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OTR again
Mi permetto di dare la mia opinione, per quello che vale, io non starei male doppiamente, cercherei di confidarmi, senza piagnucolare, però cercando di parlare della mia condizione di questo periodo. Stare in coppia serve anche a questo..
 
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romagna....fra rimini e bologna
nonserve dire...te l'avevo detto...ma così è !!!!!!!!!!!

se non rendi partecipe la tua compagna dei tuoi problemi lei farà mille supposizioni in testa ed alla fine la ferirai perchè ti dirà....non me ne hqai parlato, è una cosa seria, nn ti fidi di me allora.....ecc ecc

PARLALE A CUORE APERTO...se vale, come credo ti saprà aiuare e capire :bye:
 
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Quoto il Professore e Lexar. Tra l'altro non aprirsi con lei rischia solo di far peggiorare le cose.
Ciao
:bye: :bye: :bye:
 
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arturo1962

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Ragnetto ha scritto:
Quoto il Professore e Lexar. Tra l'altro non aprirsi con lei rischia solo di far peggiorare le cose.
Ciao
:bye: :bye: :bye:

Basta che non si apra troppo e gli dica di punterforum
 
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per quale motivo dovrebbe sclerare???
sei sicuro che sia la donna giusta?
l'ha capito che stai male?
 
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Innanzitutto spero che tu nel frattempo stia meglio :)
Chi nn la prova la depressione nn la può capire...
Io ne soffro in questo periodo assieme ad attacchi di panico... nn hai voglia di vivere +... nn hai motivo, nn hai incentivi, ti sembra che nessuno ti possa aiutare e nel frattempo chiedi aiuto continuamente (gli attacchi di panico sono una maniera di chedere aiuto).
Non c'è nulla di malato... ma è il nostro io che sta chiedendo aiuto, che ci sta dicendo che c'è un problema esistenziale da risolvere, è il nostro inconscio che ci parla..
La maggior parte del lavoro la dobbiamo fare noi stessi, un poco alla volta, giorno per giorno.. Purtroppo quando si è depressi si vede tutto in modo negativo e anche la piu piccola difficoltà la si vede enorme e insuperabile.
Non è nemmeno breve il cammino che ci porta a stare meglio... io avevo un ragazzo che amavo tanto ma mi ha lasciata proprio nel momento in cui stavo + male (ma era ancora il periodo che non lo dicevo a nessuno) e questo m'ha dato la botta finale...
Le mie giornate ora sono tutte uguali, lavoro e dormire, dormire e lavoro, sono dimagrita 7 kg in un mese, mi sto curando si, ma sono molto frequenti le crisi di pianto. Mi sta seguendouna psicoterapeuta, ma per ora nn vedo miglioramenti...
Il momento + bello della giornata è tornare a casa dal lavoro e, dopo la solita crisi di pianto, accoccolarmi nel mio letto e segure la tv.
Non riesco ad avere contatti con le persone se nn per lavoro, non mi sento di uscire con nessuno, nn riesco a parlare con nessuno, nn voglio che la gente mi guardi dentro e veda quanta sofferenza c'è, perchè sono mille coltelli piantati nel cuore... Speriamo in meglio e grande solidarietà al ragazzo autore del 3D del quale nn ricordo il nome..
ciao :)
 
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ah dimenticavo... la solitudine... il tremendo senso di solitudine che ti attanaglia, che ti rende troppo faticoso vivere..
 
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Glenda Cherubino

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Ciao Matilda,
io non mi sento di darti con..sigli, quelli li lascio a chi è in grado davvero di darli e ai professionisti del settore.
Per la mia esperienza, ti posso dire che, in un momento molto, molto delicato della mia vita in cui improvvisamente mi sono accadute determinate cose molto forti....mi sono sentita svuotare di tutto.
Era diventata importante una ricerca di me, attraverso quella solitudine che, inizialmente mi attanagliava e mi spaventava, ma che nel corso del tempo, piano piano....è diventata mia amica, una preziosa alleata.
mi rivedo in alcune cose che descrivi, la mancanza di appetito, il chiudersi in sè.... ero diventata talmente iperattiva che dormire due ore per notte erano davvero tante, con le conseguenze che tutto questo portava.
Ho avuto la fortuna di avere due amici speciali che, nella loro delicatezza, hanno saputo starmi vicino ed erano le uniche due persone con cui riuscivo a comunicare e a rapportarmi ( non sempre ) in quel momento. Quanto sono stata fortunata ad averli!
nel mentre, e questo lo trovo un grande atto di intelligenza, mi ero recata da uno psicoterapeuta per capire cosa non andava in me.
in realtà, le sue rassicurazioni che erano tangibili, ma che in quel momento non riuscivo piu' a cogliere, mi hanno dato la conferma che ero una persona con tutte quelle qualità, difetti....che ognuno di noi ha.
Capivo e sapevo che dovevo avere pazienza con me stessa, ma ad un certo punto qualcosa di altrettanto forte che non era accaduto a me, ma ad una mia cara amica, ha fatto scattare una molla .....da quel momento mi sono detta, io ce la farò, riuscirò a scalare la mia montagna, so che non sarà facile, andare in salita è sempre faticoso, ma posso provarci un poco alla volta...io la intravedevo la vetta, ma mi è occorso del tempo finchè, ad un certo punto, ho piantato la mia piccola bandierina.
Oggi, quel percorso di tanto tempo fa, mi ha reso profondamente diversa.
il cibo ha un sapore meraviglioso, un gusto unico, gli amici ( quelli veri ) sono quelle persone che amo. Ho grande sete degl'altri, non riesco mai a saziarmi, ma adoro anche quei momenti di solitudine ricercata che mi dà benessere. :bye:
 
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arturo1962

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La felicità andrebbe ricercata in ciò che abbiamo, in ciò che esiste già internamente in noi, va corretta quella congettura mentale che ci fa cercare la felicità in ciò che ci manca, in una cosa, in un oggetto e non in quello che è uno stato mentale.
I nostri genitori attuali nonni che hanno vissuto le pene della fame e della guerra amano ed apprezzano la vita molto più di chi ha vissuto in maniera agiata, non dimenticherò mai le parole scritte dal Divino Dante, la strada che porta in Paradiso fa almeno una tappa all'Inferno, la peggior cosa è vivere in Paradiso e non accorgersene, il Paradiso potrebbe annoiarti e devi ringraziare di aver conosciuto l'Inferno per apprezzare il Paradiso che altrimenti rischierebbe di annoiarti.
 
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Ho fatto il colloqui con uno psichiatra, che mi ha indicato due strade: terapia con uno psicologo, e se voglio provare due mesi di terapia con un antidepressivo dei più blandi. Sullo psicologo sono perfettamente convinto, sul farmaco un po' meno, ma vorrei provare.

Una nota sul servizio.
Mi sono rivolto al servizio pubblico perchè pensavo di poter essere seguito senza buttare soldi e magari in una struttura organizzata, con gruppi di lavoro eccetera. Per lo psichiatra è così, ma lo psicologo non c'è una figura a disposizione, se non con liste di attesa mensili; quindi lo stesso psichiatra (che mi ha fatto una buona impressione) mi ha fatto un nome di sua fiducia (secondo me con un pizzico del solito modo di fare all'italiana, solo il nome non il numero di telefono)...

La mia compagna mi ha capito e mi supporta/sopporta.
 
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Il fatto che la tua compagna abbia capito e che ti supporti e un segno molto positivo. Per il resto cerca di essere costante.
 
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belle le tue parole Alycia... spero di essere forte come te, ma per ora nn vedo la cima purtroppo..
Per Michael: una terapia medicinale è da consigliarsi di pari passo con una psicoterapia... IO per esempio prendo degli anti depressivi e antipanico e una volta la settimana vado da uno psicoterapeuta, ma ho scelto la strada della libera professione...qualunque cosa ho bisogno telefono e sono disponibili.
E'giusto avere qualcuno con cui confidarsi, ma scegli le persone perche nn tutte capiscono. Nel mio caso di attacchi di panico invece nn ne dovreiparlare mai perchè il panico parlandone si alimenta e cresce.
Buona fortuna
 
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arturo1962

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Quando si è dentro ad un problema, è un po' come guardare un paesino dal suo centro, ti guardi intorno e vedi il campanile della chiesa, la piazza principale e tutte le costruzioni che ci circondano, ci troviamo dentro senza via di uscita una situazione che ci angoscia, bisognerebbe allontanarsi dal problema e guardarlo con vista panoramica e quel paesino che dal centro ti sembrava grande a distanza di chilometri lo vedi più piccolo e con tutti i suoi contorni che prima ti sfuggivano, con più ti allontani diventa sempre più piccolo sino a scomparire, prendete google eart e digitate una località, nel giro di pochi secondi ve la trova e quel punto che prima era praticamente piccolo ed invisibile in pochi attimi riempie lo schermo del vostro pc, così sono il problemi, quando ci siete dentro sembrano grandi ma basta allontanarsi e vedere quel problema in mezzo ad altri che molto spesso sono più importanti e tutto si ridimensiona.
Tempo fa ebbi a frequentare un noto ospedale sito nei pressi di Imola a Montecatone, una struttura specializzata per il recupero di para e tetraplegici, i paraplegici capita spessi di vederli in giro, non dico che conducono una vita normale ma fanno parecchie cose, guidano auto, lavorano, hanno la necessità di convivere con una carozzina, altro discorso riguarda i tetra, alcuni di questi muovono solo il viso, alcuni solo gli occhi, è atroce quello che vi sto dicendo ma se avete il coraggio di continuare a leggere poi qualcosa scatta dentro di voi, e vi fa vedere quelli che sono i vostri attuali problemi con una diversa prospettiva ed il problema che ora vi affligge vicino ai problemi che ha un tetra diventano insignificanti, diciamo pure ridicoli.
La storia di un tetra è più o meno la stessa, si svegliano e vedono un soffitto che è diverso dalla consueta camera da letto, "Ma dove cazzo sono? che è successo?...." tutti quanti si pongono questa domanda appena si svegliano, poi chi ti sta intorno ti aiuta a ricordare, c'è chi era in piscina e tuffandosi ha sbattuto la testa, altri hanno avuto un incidente stradale, altri di lavoro, tutti quanti prima di svegliarsi conducevano una vita più o meno normale con problemi che più o meno abbiamo tutti, problemi di lavoro, problemi con la difficoltà di pagare rate di un mutuo, prestito, pagare le tasse, crisi lavorativa ecc. ecc. ecc., tutti quanti con problemi diversi e di punto in bianco ti trovi steso in un letto senza la possibilità di muovere piedi, mani, nulla di nulla, l'unico pensiero appena prendi cognizione che non guarirari mai più è solo la voglia di farla finita e morire, quando sei in quello stato pensi a tutti quanti i problemi che prima ti affliggevano, cazzate, ridicole e stupide cazzate rispetto a come sei messo ora, rimpiangi di non aver dato il giusto valore alle cose, la fregatura della vita è che te accorgi ora che ti è capitato quello che ti è capitato.

Conclusione, dalle depressione se ne esce e bisogna seguire i konsigli medici, una soluzione è anche quella di frequentare una struttura come quella di Montecatone dove sono ricoverati dei tetra, stando con loro ti esplode il cervello, se ti capita di incontrarne uno e scambiarci 2 chiacchere ti vergogni di raccontare i tuoi problemi, ti rendi conto che sono vere e proprie emerite cazzate rispetto al loro problema, poi capisci che in un modo o nell'altro sono vere e proprie stupidate le cose che prima ti prendevano.

Quando torni da una visita a Montecatone, come prima cosa mentre sei alla guida della tua auto ti guardi le mani che con scioltezza e disinvoltura tengono il volante in mano, metti marce, con i piedi freni, inserisci la frizione, tenti di cacciare quella mosca che si è poggiata sul tuo viso e pensi a quel tetra che nemmeno la mosca riesce a cacciare se gli si posa sulla punta del naso.

Dopo una visita ad un tetra prendi consapevolezza che sei una persona fortunata, ringrazi Dio e gli sei grato della vita che ti ha donato, ritrovi e rivaluti ciò che hai e che prima distrattamente non consideravi perchè diamo troppo per sottinteso che......, le cose vanno aprezzate quando si hanno e non rimpiante quando si sono perse.

Se leggendo quello che vi ho scritto è scattato in voi un qualcosa di positivo, significa che ho raggiunto il mio scopo e ve ne sono grato se me lo fate sapere.

Un caloroso e forte abbraccio.
 
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Glenda Cherubino

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Matilda, quello che ti volevo comunicare è che sono fragile ed umana come tante persone.
non mollare, un abbraccio.... nemmeno tu Michael.
 
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Matilda ha scritto:
belle le tue parole Alycia... spero di essere forte come te, ma per ora nn vedo la cima purtroppo..
E'giusto avere qualcuno con cui confidarsi, ma scegli le persone perche nn tutte capiscono. Nel mio caso di attacchi di panico invece nn ne dovreiparlare mai perchè il panico parlandone si alimenta e cresce.
Buona fortuna

sai, penso che non sia obbligatorio raggiungere la cima, ma già il fatto di muoversi è un grande passo, significa iniziare un cammino e rimettersi in movimento, fare qualcosa di più che casa-lavoro-letto

oltre alla indispensabile terapia psicologica e/o farmacologica, la mia esperienza mi dice che un'attività fisica aiuta, aiuta a scaricarsi, a distrarsi, a non avere un solo pensiero fisso, e magari se ne hai la possibilità e il tempo inizia un'attività di volontariato, non necessariamente come assistenza ad infermi, esistono ormai associazioni che coprono gli interessi di tutti, ne avrai decine vicino a te che ti accoglieranno volentieri! per me in certi momenti è stato fondamentale...

poi, in effetti, ma chiedi conferma a chi ti segue, scrivere dei propri problemi è un po' come parlarne, anzi può essere più facile,
e non mollare, non pensare che "gli altri" siano perfetti e massicci, ognuno ha le sue forze e le sue debolezze, anche persone che a prima vista sembrano fatte di roccia (può anche essere che si mostrino forti per nascondere che si sentono inferiori!), quindi è vero che ci sono persone che non capiscono questo problemi, ma è anche vero che altre li capiscono perfettamente

a presto e facci sapere! :give_rose:
 
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romagna....fra rimini e bologna
che dire...parlare aiuta. :clapping:

aiuta perchè tanto dentro di se mica si può fingere. Non si può far credere che tutto va bene se tutto non va bene, non si può sorridere se si ha gran tristezza, non si può sentirsi fichissimi e giusto se non è il vestito che portiamo....

le maschere cadono e restano le vesta, spesso stracciate....ora, parlare aiuta.

Non risolve ma conforta. Certo che però si deve intraprendere quella strada lunga e tortuosa ma intraprenderla è prodromo alla sua soluzione. E' condizione sine qua non.....

Ho letto tutti gli interventi fatti e mi compiccio della grande sensibilità con cui si parla e con cui ci si confronta. Ognuno ha detto cose altamente condivisibili e ci sono molti spunti intelligenti.....arturo pone una visione delle cose che mi accomuna, matilda parla del suo disagio senza pudore (salvo poi temere di avere un'escalation di attacco di panico), alicya ci confida di alcune sue vicissitudine ed esperienze e michael, l'autore del topic, ha il piglio corretto.....

poi ovviamente ci son gli altri, me, germanello, samuel, cicchetti, il conte, ragnetto, lexar, willow, fifty e tutti gli altri.......(nessuno di cuimi son dimenticato si offenda mi raccomando....) che cercano di dire con garbo e cortesia la loro, il loro punto di vista.

la verità è che a tutti può accadere, tutti siamo accomunati da questo rischio e non dobbiamo vergognarcene....LA DEPRESSIONE VINCE SE GLIELO PERMETTIAMO E SE NON CI APRIAMO MA CI CHIUDIAMO, PERCHE' E' COSI' CHE LAVORA......

bisogna sempre tenere a mente (cme un mantra) che alla fine del tunnel c'è la luce, si deve solo aver voglia di trovarla, continuando a cercarla giorno dopo giorno, mese dopo mese fino a quando non la si ritrova...La fiammella è dentro di noi e come si è spenta si riaccenderà........siamo scintille del divino, siamo esseri complessi, siamo quel che siamo e non dobbiamo vergognarcene mai.....le nosttre paure fanno parte di noi come le nostre certezze, le nostre sicurezze.

Ha ragione arturo citando dante, per giungere al paradiso si deve passare all'inferno.....la strada è quella

Però ha ragione anche matilda, seleziona a chi lo dici e sii categorico...non parlarne a tutti...perchè al pari della depressione, anzi cassa armonica di tale disagio è il sentimento della compassione, l'essere biasimati, l'essere derisi, l'essere additati.
Ecco quello ti ammazza moralmente, se accade. A te serve qualcuno che ti sproni, capisca, attenda...non uno che ti dica..poverino, come ti capisco e poi ti sparli dietro.

In bocca al lupo a voi/noi tutti.....che la depressione, animale strano ed infido, vi/ci abbandoni e lasci spazio e tempo all'essere quel che eravamo...persone con la gioia di vivere e con la positività nell'animo....persone con la scintilla dentro di noi......

spero che il topic continui e che ognuno possa, coperto dall'anonimato, esprimere le sue ragioni e magari, sono esagerato lo so ma ci provo, aiutare in minima parte qualcuno a sentirsi meno solo ed a confidarsi

ecco questo è l'altro mio augurio
 
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Come vi trovate quando vi fanno osservazioni o domande un po' delicate?
A me è capitato che un paio di persone a cui ne ho parlato, siano diventate più "sfacciate". (involontariamente credo)
Ad esempio quando si parla di essere stanchi la sera, può uscire la battuta verso di me che quel giorno non ho fatto nulla; oppure se dico che non ho voglia di fare qualcosa esce la domanda "ma te cosa hai voglia di fare".
Cose che prima non mi chiedevano, eppure ero così anche prima. E' come se adesso si sentano tutti un po' superiori.
Sento che dovrei rispondere a muso duro per riportarmi in parità con queste persone, per adesso ho taciuto.
 
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