A parte situazioni di conclamato deficit cognitivo, non c’è inganno. Chiunque si pone in quelle condizioni accetta tacitamente quel tipo di rapporto. In sostanza è consapevole che per mandarlo avanti è obbligato pagare.
Il problema è che non sa quanto.
Mi permetto di osservare che, siccome la legge sull'amministrazione di sostegno può essere attivata (art. 406 c.c., art. 417 c.c.) sia su iniziativa dell'interessato, che di parenti e/o dei servizi sociali, il più è confidare che il soggetto non sia persona totalmente isolata da ogni contesto umano, e che dunque la persona che si approfitta di lui non sia l'unica persona che egli frequenta.
Cosa, purtroppo, tutt'altro che rara.
Cosa, purtroppo, tutt'altro che rara.