DOMANDA SERIA,ANZI SERISSIMA

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A domanda seria risposte serie please:

Secondo voi suicidarsi è un atto di coraggio o di vilta?
 
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mamma mia ... che domandone!

a primo acchito direi di viltà!

ma penso che si possano inserire tanti
se e tanti ma, ed alla fine la risposta
non sarebbe così scontata!

come spesso accade ci potrebbero essere
innumerevoli eccezzioni ed alla fine
la risposta potrebbe essere una qualsiasi
delle due in funzione delle situazioni,
delle motivazioni,
e dei punti di vista!

ma come t'è venuta in mente?
 
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Perozzi ha scritto:
Secondo voi suicidarsi e' un atto di coraggio o di vilta?

Nè l'una nè l'altra.

Il coraggio e il suo contrario, la viltà, non possono prescindere da uno status mentale, definiamolo, "normale".
In condizioni esasperate, ad esempio, il coraggio può essere confuso con l'incoscienza, e la viltà con l'eccessiva prudenza. Detto di condizioni esasperate, a mio parere, il pensiero del suicidio come estrema ratio non si può ricondurre ad uno status mentale "normale".
 
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la vita va vissuta con i suo alti e bassi
ma se la tua mente non e "connessa"il suicidio in quel istante può essere l'unica via di uscita e sottolineo non è
"connessa"
ciao takko :bye: :bye:
 
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Perozzi ha scritto:
A domanda seria risposte serie please:

Secondo voi suicidarsi e' un atto di coraggio o di vilta?


il suicidio, spesso è un riflesso interiore, ma anche questo termine sarebbe troppo evasivo....bisognerebbe seguire gli studi di molti sociologi e psicologi e cmq una risposta assoluta è difficile da dare.
per qualcuno è sinonimo di "libertà" vissuto addirittura con serenità.... la "giusta soluzione".
ci sarebbero diverse correnti da espletare.....
argomento troppo delicato.
 
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Piccolino

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.franco ha scritto:
mamma mia ... che domandone!

a primo acchito direi di viltà!

ma penso che si possano inserire tanti
se e tanti ma, ed alla fine la risposta
non sarebbe così scontata!

come spesso accade ci potrebbero essere
innumerevoli eccezzioni ed alla fine
la risposta potrebbe essere una qualsiasi
delle due in funzione delle situazioni,
delle motivazioni,
e dei punti di vista!

ma come t'è venuta in mente?

Quoto, a prima vista viltà, ma bisogna anche capire le motivazioni, e alla fine la risposta non sarebbe tanto scontata
 
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Se uno ritiene di aver fallito e che la vita non gli riserverà più nessun miglioramento direi di coraggio.
Il problema è che questi suicidi sono l'1% dell'intera casistica: il restante 99% sono veri e propri corto circuiti mentali che non sono stati affrontati, nè a livello psicologico nè con interventi farmacologici.
 
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Ciao, sono una very new entry del Punter Forum, e non ho ancora attraversato completamente la regole di posting del punters; scusatemi se non sono 100% in regola.

Posso dirti CON TUTTA SINCERITA` che avevo un grandissimo amico che si e` suicidato circa 10 anni fa, causa tradimento moglie. Ragazzo di grande allegria e sempre molto attento a far si` che gli altri si sentissero bene assieme a lui; oltreche` grandissimo play boy da giovane.
Tutto cio` cosa c'entra?
Ti assicuro che, se in in primo momento ti potresti chiedere se si tratta o no di un atto di vigliaccheria, a distanza di qualche tempo maturi la piena consapevolezza che E` UN ATTO DI VIGLIACCHERIA, per quanto io possa capire la difficolta` del vivere a volte.

Dino
 
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è un piccolo granello di sabbia che in maniera occulta entra nella nostra psiche
e ti porta a gesti estremi
e che spesso noi non diamo importanza .
ciao takko :bye: :bye:
 
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Il suicidio lucido è un atto estremamente intimo e personale...ingiudicabile nella sostanza..!! :yes:
 
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E' una scelta.

E "scegliere", e' tutto.
Non fosse altro perche' scegliere e' quello che ci consente di avere una responsabilita' ed, eventualmente, di essere giudicabili.
 
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Si può anche vedere come un rendere immediato quello che è inevitabile nel futuro (prossimo o remoto). In fin dei conti l'unica cosa certa della nostra vità è che questa "finirà" e pertanto il suicidio come atto in sè va valutato alla luce delle infinite sfaccettature della nostra esistenza e del nostro essere. Dare giudizi è un atto arbitrario e valutato sempre e solo con i "parametri" del soggetto giudicante e mai con quelli del "giudicato".
Come ha scritto un collega in precedenza è atto intimo e in tale contesto va lasciato.
 
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MikeTheMagic

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Io lo considero un atto di egoismo....alla fine chi ne soffre sono solo le persone che ti vogliono bene....diciamo che ho avuto modo di riflettere parecchio su questo argomento....ho avuto modo anche di vedere un po' di persone che conoscevo di vista che l'hanno fatto....ho avuto modo anche di vedere una persona che non poteva suicidarsi ma si e' lasciata morire di dolore lentamente giorno dopo giorno....
A volte il segreto sta nel viviere un giorno alla volta.....al domani ci si pensa domani....
Saluti
Mike
 
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io lo considero solamente una sconfitta ....1).sia personale in quanto l'interessato fa violenza a sè stesso

ed evita il confronto con la vita preferendo la soluzione "piu' comoda "...il ritiro

2)una sconfitta per la società che non è riuscita ad aiutare un suo esponente nel momento dello sconforto e

del bisogno

chi ha avuto la sfortuna di vivere in prima persona riesce ad appurare che ,quando capita ,i pareri ed i giudizi

siano contrastanti e che ogni famigliare o amico abbia posizioni diverse ...chi rabbia, chi delusione ,chi

rimorso ,chi sconcerto ........io mi limito a dire ..col pensiero ....al malcapitato ......

vai con dio fratello sperando che il fardello che portavi sia ora più leggero che mai ...smack

:yes: :bye:
 
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MikeTheMagic ha scritto:
Io lo considero un atto di egoismo....alla fine chi ne soffre sono solo le persone che ti vogliono bene....diciamo che ho avuto modo di riflettere parecchio su questo argomento....ho avuto modo anche di vedere un po' di persone che conoscevo di vista che l'hanno fatto....ho avuto modo anche di vedere una persona che non poteva suicidarsi ma si e' lasciata morire di dolore lentamente giorno dopo giorno....
A volte il segreto sta nel viviere un giorno alla volta.....al domani ci si pensa domani....
Saluti
Mike
giustissimo... alla fine soffrano le persone che ti vogliono bene.. anche questo serve per andare avanti e non arrendersi..
 
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Perozzi, ribalto con la mia risposta la tua domanda: secondo me è vivere che è un atto di coraggio.
Un coraggio che occorre avere o darsi, perchè l'alternativa è il nulla.
:bye: :bye: :bye:
 
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papalla2008 ha scritto:
io lo considero solamente una sconfitta ....1).sia personale in quanto l'interessato fa violenza a sè stesso

ed evita il confronto con la vita preferendo la soluzione "piu' comoda "...il ritiro

Viste le caratteristiche della nostra specie, lo definirei semplicemente un ritiro anticipato.

papalla2008 ha scritto:
2)una sconfitta per la società che non e' riuscita ad aiutare un suo esponente nel momento dello sconforto e

del bisogno

Non nego che possa esser vero che in genere oggi ci si ammazzi per "sconforto e bisogno".
Ma non ritengo sia sempre e necessariamente vero. A rigor di logica potrebbe essere desiderio di provare una nuova esperienza. O di mandare a quel paese un mondo tanto idiota per quanto abitato.
Un supremo atto di dignita' e ribellione (ben piu' dignitoso delle ribellioni che siamo abituali a conoscere e che in genere procurano la morte agli "altri").

Ovviamente all'organizzazione sociale (soprattutto quella attuale!) e' molto piu' comodo far passare il suicida come "uno che aveva dei problemi".
"Coraggio e' vilta' " sono termini che contengono gia' una connotazione positiva e negativa. Ma questa e' una esigenza dei sopravvissuti che tentano di classificare quell'esperienza al fine di esorcizzare la sconvolgimento che potrebbe portare nelle loro vite.
 
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Ragnetto ha scritto:
Perozzi, ribalto con la mia risposta la tua domanda: secondo me e' vivere che e' un atto di coraggio.
Un coraggio che occorre avere o darsi, perchè l'alternativa e' il nulla.

Perfetto. E come possiamo giudicare il nulla? cosa ne sappiamo? come sappiamo che e' "meglio" o "peggio"?

Magari viviamo perche' e' piu' comodo. Perche' ci siamo abituati. Una sorta di atto di pigrizia.

Sia chiaro che non sto assoluatemnte sostenendo di avere ragione. E non saprei come sostenere le mie tesi visto che le mie esperienza sono le vostre (non credo che qualcuno di noi abbia esperienze personali di morte o di nulla)

Cerco di avere uan visione alternativa della faccenda. Si fa per parlare :biggrin:
 
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