Non lo so, non sono sicuro che ci siano donne che fanno le prostitute solo perché a qualcuna di loro piace il sesso.
Che ce ne siano diverse che uniscono l'utile (i soldi guadagnati) al dilettevole (qualche orgasmo qua e la) non lo metto in dubbio, ma se ad una donna piace davvero il sesso non credo che usi la prostituzione come scorciatoia per trovare uomini. Una donna (e parlo di queste ragazze mediamente giovani e belle) troverebbe mille modi molto più soddisfacenti per godersela con qualcuno di proprio gradimento e ogni volta che vuole.
Però c'è un aspetto particolare, legato ai clienti, che ho notato in qualche pay con cui sono entrato più in confidenza e che lo ha ammesso: l'adrenalina del cliente sconosciuto dietro la porta.
Un pò come quando a noi punter batte forte il cuore se andiamo da una escort mai vista, la prima volta. E per chi ha qualche anno in più, quando non c'era internet, ma solo annunci sui quotidiani, ricorda bene che era sempre così, una sorpresa ogni volta....
Queste pay mi hanno detto che, dopo anni di lavoro, di routine, il cliente nuovo che arriva per la prima volta è sempre un qualcosa che ravviva un attimo quello che comunque è solo sesso a pagamento. Una in particolare ha sempre lavorato spostandosi di regione in regione dopo determinati periodi. Ad esempio è rimasta un anno in Abruzzo, due anni a Rimini, poi un paio tra Veneto e Lombardia, ecc. Adesso sono due anni che bazzica la Sardegna. Tutto questo per soldi, solo per soldi, ma spostarsi, diceva, serviva anche per sfuggire alla "noia del sesso", alla ruotine dei fidelizzati, e rinnovare il parco clienti con "carne fresca", non clienti migliori o peggiori ("Per me è un lavoro, siete tutti uguali" diceva) ma almeno clienti diversi.