Cedo alla comunity questa rece appena sfornata e per questo sicuramente non veritiera sulla sex-coniglietta pseudo non-prof che riceve a Forlì.
http://forli.kijiji.it/c-Incontri-Incon ... dZ55889928
Vedrò domani, a mente fredda, di procurare una rece più utile e nel contempo meno viziata dai sui umori che ancora si trovano sul mio corpo.
La rece è anche un tributo ad un grande cantautore italiano.
Un po’ di zucchero nella cioccolata
Carolina, un frutto nato dall’incrocio di tre razze, un giusto mix di bianca razionalità , caldo calore nero e la incomprensibile e in parte ancora sconosciuta esuberanza degli indios americani. Entri e vedi. Vedi tutto questo, racchiuso in uno splendido corpicino pregevolmente scolpito da madre matura e forse non solo, avvolto da pelle color cioccolata, al latte, che è più appetibile al tuo palato scarsamente avvezzo al gusto troppo forte.
Adesso credo nei miracoli In questa notte di tequila boom boom Sei cosa sexy cosa, sexy thing, ..... ormai Ti ho messo gli occhi addosso..... e lo sai.
Baila, baila morena. Sotto questa luna piena. Under the moonlight. Vai chica, vai cocca, che mi sa cocca, che questa sera qualche cosa ti tocca. Ho un cuore d’oro sai, il cuore di un santo, x così poco me la merito tanto.
Lei è triste, lo sai. Eppure sei qui. Una voce di conforto al telefono, una richiesta di aiuto che ti ha colpito attraverso la cornetta del telefono e che non hai potuto far altro che raccogliere, un sos lanciato in questo mondo che più approssimativo, superficiale e frivolo non si può, un mondo costruito su palafitte di bugie, di finti nomi, finte età , finte rappresentazioni di se stesso, maschere incollate su troppi personaggi.
Ma oggi è diverso. Oggi non si deve bluffare. O almeno non più di tanto.
Ci vuole qualche cosa,qualche cosa di più. Ci vuole un po' di pushing pushing, quando il sole va, il sole va giù.
Ci vuole quella cosa che ci manca di più,che siamo quasi tutti ai frutti quando il sole va, il sole va giu.
Miele e venere x tutti quanti. Che c'ho l'anima nel fondo del Po.
Riesci a farla ridere, riesci a farle dimenticare. Lei si scioglie, si avvicina a te, ha bisogno di te. Potresti essere forse chiunque altro, ma al momento li ci sei te e quindi è di te che necessita, è con te che si accompagna nel, dice, suo nido d’amore.
E piovono baci dal cielo, leggeri come fiori di melo. Gocce di mercurio dal cielo. Oramai baby, sono immune, oramai. È come un fiume, l’amore invano, così leggero.
Dimentichiamo tutto e ci abbandoniamo. “E il naufragar m’è dolce in questo marâ€. Perché è tutto così facile? Siamo inginocchiati uno di fronte all’altro e ci baciamo, quei baci adolescenziali di cui non ti ricordavi neanche più il sapore, con la mano nei corti capelli a spettinarla e a tenerla attaccata a te.
Poi la stendi e inizia il più classico dei preliminari: percorri con la lingua lo spazio dietro le orecchie, scendi sul collo, risali verso la parte destra del viso che avevi lasciato momentaneamente in sospeso e poi ti incammini verso le pieghe del seno, circumnavigandolo tutto, in un percorso a vortice che confluisce rigorosamente sul capezzolo, oramai sull’attenti e desideroso di essere anche lui torturato con la lingua, le labbra, i denti.
Poi, come tradizione vuole, scendi ancora. Ti soffermi sull’ombelico, ennesima oasi di piacere, da cui parte la strada verso quello che è il Giardino dell’Eden, con il frutto della conoscenza che sta li a guardarti e ti sfida a margiarlo e tu lo sai che non puoi fare proprio niente per non cadere nel peccato. Temporeggi magari un po’, assaggiando le cosce, gustandoti il sapore delle pieghe della pelle in prossimità del proibito, ma poi non ce la fai più e allora devi colpire, prima solo con la punta della lingua, che già basta per capire che li c’è molto da assaporare, con un poco di miele che rimane come un cavo a collegare i due corpi sempre più frementi di desiderio. E quando ti porti la lingua al palato è andata: l’elisir del diavolo ti colpisce, aspro e dolce nello stesso momento, le tue difese sono state completamente abbattute, non puoi far altro che assecondarlo e godere con lui. E affondi il tuo viso e dimentichi di esistere.
Bacco perbacco Ecco cos'é vivere Bacco perbacco Dimmi dov'é venere
E così continui, per un tempo indefinito, passando dal suo tesoro alla sue labbra, carnose o soffici da morsare e leccare. Poi distacchi il tuo viso dal suo e la guardi. Nel frattempo le tue dita la esplorano completamente e lei geme, si dimena, tieni i suoi capelli in pugno e ogni tanto cerchi le sue labbra, come lei cerca le tue, e poi …
Ti sento amore mio Sento già il frullio Di una notte Blu. Gira in aria un feeling Che sale su
Sere d'estate dimenticate C'è un dondolo che dondola Che belle scene di lei che viene Da lune piene e si gongola.
Adesso tocca a lei. Sei supino e tocca a lei ripercorrere il tuo corpo secondo uno schema che poco si discosta dal precedente, appoggiando la sua lingua sui lobi delle orecchie e facendola scendere sul collo che volutamente non hai rasato perché deve vederti in tutta la tua stupida mascolinità , e rimpiangi di non averlo fatto perché già solo questo movimento della sua lingua valeva da solo il prezzo del biglietto ma lei è costretta a smettere quasi subito perché la barba la infastidisce. E allora anche lei sfiora i miei capezzoli, succhia il mio ombellico ed infine porta le sue labbra sul mio membro.
Lei lo fa come avesse sete Oh I don't know Sulla mia pelle lieve come neve!
Come fai a trovare le parole per descrivere questo? Su ciò che è troppo grande da definire è meglio tacere. Il solo ricordo ti fa salire ancora l’emozione e la gioia che ne scaturisce ti fa venire gli occhi lucidi e tu li chiudi e allora scende una piccola lacrimuccia che è l’unica maniera di rappresentare tutto questo.
Però ricordi che ad un certo punto ti sei spostato, sei scivolato con il tuo viso fra le sue gambe, e ancora ti sei immerso nel suo e tuo piacere, fino al culmine dell’estasi.
Siamo destini Siamo sempre noi Ma più vicini Stretti e supini, siamo sempre noi Lassù... vai, vai, vai.
Sere d'estate dimenticate C'è un dondolo che dondola Che belle scene di lei che viene Di bocche piene che fan pendant.
Il dopo è stato riso e chiacchere, bicchieri di succhi di frutta ed incontri con l’acqua del bidè, book fotografici e cibo per i pappagallini, rievocazioni del passato e racconti di sogni futuri. Ma era ora di ricominciare. Le nostre bocche si riavvicinano, i nostri muscoli ricominciano a tendersi le mani ricominciano a cercarsi.
Voglio vederti ballare senza tabù un ballo da strappamutande fallo di più come on sister è un volo proibito amore e sesso, sesso, sesso sono un assetato xché tu sei l'acqua, l'acqua del peccato! Il mare impetuoso al tramonto salì sulla luna e dietro una tendina di stelle... Voglio vederti toccare seduta nel bar oppure davanti all'altare a un passo da me, come on sister a un passo non posso amore e sesso, sesso, sesso sono un affamato xché tu sei il pane, il pane del peccato!
Voglio vederti ballare, oddio non resisto
Voglio vederti vibrare, oddio non resisto
Voglio vederti godere, oddio non resisto
Voglio, ti voglio godere, oddio non resisto
Il mare impetuoso al tramonto salì sulla luna e dietro una tendina di stelle... se la chiavò!
Che dire di più! Non mi viene in mente altro. Ciò che è seguito è stato ciò che due corpi desideravano, all’apparenza senza costrizione alcuna, un qualcosa di qui si è già scritto e che non deve essere qui rivangato. Non è questo il momento.
Mi resta in bocca il sapore amaro del suo profumo, il sapore amaro di questo suo greve momento, che vorrei tanto poter aver addolcito un poco.
Abbiamo insieme Ingoiato il sole Dipinto d’infinito il mare E me ne andai E navigai E non lo so se piu’ tornai.
http://forli.kijiji.it/c-Incontri-Incon ... dZ55889928
Vedrò domani, a mente fredda, di procurare una rece più utile e nel contempo meno viziata dai sui umori che ancora si trovano sul mio corpo.
La rece è anche un tributo ad un grande cantautore italiano.
Un po’ di zucchero nella cioccolata
Carolina, un frutto nato dall’incrocio di tre razze, un giusto mix di bianca razionalità , caldo calore nero e la incomprensibile e in parte ancora sconosciuta esuberanza degli indios americani. Entri e vedi. Vedi tutto questo, racchiuso in uno splendido corpicino pregevolmente scolpito da madre matura e forse non solo, avvolto da pelle color cioccolata, al latte, che è più appetibile al tuo palato scarsamente avvezzo al gusto troppo forte.
Adesso credo nei miracoli In questa notte di tequila boom boom Sei cosa sexy cosa, sexy thing, ..... ormai Ti ho messo gli occhi addosso..... e lo sai.
Baila, baila morena. Sotto questa luna piena. Under the moonlight. Vai chica, vai cocca, che mi sa cocca, che questa sera qualche cosa ti tocca. Ho un cuore d’oro sai, il cuore di un santo, x così poco me la merito tanto.
Lei è triste, lo sai. Eppure sei qui. Una voce di conforto al telefono, una richiesta di aiuto che ti ha colpito attraverso la cornetta del telefono e che non hai potuto far altro che raccogliere, un sos lanciato in questo mondo che più approssimativo, superficiale e frivolo non si può, un mondo costruito su palafitte di bugie, di finti nomi, finte età , finte rappresentazioni di se stesso, maschere incollate su troppi personaggi.
Ma oggi è diverso. Oggi non si deve bluffare. O almeno non più di tanto.
Ci vuole qualche cosa,qualche cosa di più. Ci vuole un po' di pushing pushing, quando il sole va, il sole va giù.
Ci vuole quella cosa che ci manca di più,che siamo quasi tutti ai frutti quando il sole va, il sole va giu.
Miele e venere x tutti quanti. Che c'ho l'anima nel fondo del Po.
Riesci a farla ridere, riesci a farle dimenticare. Lei si scioglie, si avvicina a te, ha bisogno di te. Potresti essere forse chiunque altro, ma al momento li ci sei te e quindi è di te che necessita, è con te che si accompagna nel, dice, suo nido d’amore.
E piovono baci dal cielo, leggeri come fiori di melo. Gocce di mercurio dal cielo. Oramai baby, sono immune, oramai. È come un fiume, l’amore invano, così leggero.
Dimentichiamo tutto e ci abbandoniamo. “E il naufragar m’è dolce in questo marâ€. Perché è tutto così facile? Siamo inginocchiati uno di fronte all’altro e ci baciamo, quei baci adolescenziali di cui non ti ricordavi neanche più il sapore, con la mano nei corti capelli a spettinarla e a tenerla attaccata a te.
Poi la stendi e inizia il più classico dei preliminari: percorri con la lingua lo spazio dietro le orecchie, scendi sul collo, risali verso la parte destra del viso che avevi lasciato momentaneamente in sospeso e poi ti incammini verso le pieghe del seno, circumnavigandolo tutto, in un percorso a vortice che confluisce rigorosamente sul capezzolo, oramai sull’attenti e desideroso di essere anche lui torturato con la lingua, le labbra, i denti.
Poi, come tradizione vuole, scendi ancora. Ti soffermi sull’ombelico, ennesima oasi di piacere, da cui parte la strada verso quello che è il Giardino dell’Eden, con il frutto della conoscenza che sta li a guardarti e ti sfida a margiarlo e tu lo sai che non puoi fare proprio niente per non cadere nel peccato. Temporeggi magari un po’, assaggiando le cosce, gustandoti il sapore delle pieghe della pelle in prossimità del proibito, ma poi non ce la fai più e allora devi colpire, prima solo con la punta della lingua, che già basta per capire che li c’è molto da assaporare, con un poco di miele che rimane come un cavo a collegare i due corpi sempre più frementi di desiderio. E quando ti porti la lingua al palato è andata: l’elisir del diavolo ti colpisce, aspro e dolce nello stesso momento, le tue difese sono state completamente abbattute, non puoi far altro che assecondarlo e godere con lui. E affondi il tuo viso e dimentichi di esistere.
Bacco perbacco Ecco cos'é vivere Bacco perbacco Dimmi dov'é venere
E così continui, per un tempo indefinito, passando dal suo tesoro alla sue labbra, carnose o soffici da morsare e leccare. Poi distacchi il tuo viso dal suo e la guardi. Nel frattempo le tue dita la esplorano completamente e lei geme, si dimena, tieni i suoi capelli in pugno e ogni tanto cerchi le sue labbra, come lei cerca le tue, e poi …
Ti sento amore mio Sento già il frullio Di una notte Blu. Gira in aria un feeling Che sale su
Sere d'estate dimenticate C'è un dondolo che dondola Che belle scene di lei che viene Da lune piene e si gongola.
Adesso tocca a lei. Sei supino e tocca a lei ripercorrere il tuo corpo secondo uno schema che poco si discosta dal precedente, appoggiando la sua lingua sui lobi delle orecchie e facendola scendere sul collo che volutamente non hai rasato perché deve vederti in tutta la tua stupida mascolinità , e rimpiangi di non averlo fatto perché già solo questo movimento della sua lingua valeva da solo il prezzo del biglietto ma lei è costretta a smettere quasi subito perché la barba la infastidisce. E allora anche lei sfiora i miei capezzoli, succhia il mio ombellico ed infine porta le sue labbra sul mio membro.
Lei lo fa come avesse sete Oh I don't know Sulla mia pelle lieve come neve!
Come fai a trovare le parole per descrivere questo? Su ciò che è troppo grande da definire è meglio tacere. Il solo ricordo ti fa salire ancora l’emozione e la gioia che ne scaturisce ti fa venire gli occhi lucidi e tu li chiudi e allora scende una piccola lacrimuccia che è l’unica maniera di rappresentare tutto questo.
Però ricordi che ad un certo punto ti sei spostato, sei scivolato con il tuo viso fra le sue gambe, e ancora ti sei immerso nel suo e tuo piacere, fino al culmine dell’estasi.
Siamo destini Siamo sempre noi Ma più vicini Stretti e supini, siamo sempre noi Lassù... vai, vai, vai.
Sere d'estate dimenticate C'è un dondolo che dondola Che belle scene di lei che viene Di bocche piene che fan pendant.
Il dopo è stato riso e chiacchere, bicchieri di succhi di frutta ed incontri con l’acqua del bidè, book fotografici e cibo per i pappagallini, rievocazioni del passato e racconti di sogni futuri. Ma era ora di ricominciare. Le nostre bocche si riavvicinano, i nostri muscoli ricominciano a tendersi le mani ricominciano a cercarsi.
Voglio vederti ballare senza tabù un ballo da strappamutande fallo di più come on sister è un volo proibito amore e sesso, sesso, sesso sono un assetato xché tu sei l'acqua, l'acqua del peccato! Il mare impetuoso al tramonto salì sulla luna e dietro una tendina di stelle... Voglio vederti toccare seduta nel bar oppure davanti all'altare a un passo da me, come on sister a un passo non posso amore e sesso, sesso, sesso sono un affamato xché tu sei il pane, il pane del peccato!
Voglio vederti ballare, oddio non resisto
Voglio vederti vibrare, oddio non resisto
Voglio vederti godere, oddio non resisto
Voglio, ti voglio godere, oddio non resisto
Il mare impetuoso al tramonto salì sulla luna e dietro una tendina di stelle... se la chiavò!
Che dire di più! Non mi viene in mente altro. Ciò che è seguito è stato ciò che due corpi desideravano, all’apparenza senza costrizione alcuna, un qualcosa di qui si è già scritto e che non deve essere qui rivangato. Non è questo il momento.
Mi resta in bocca il sapore amaro del suo profumo, il sapore amaro di questo suo greve momento, che vorrei tanto poter aver addolcito un poco.
Abbiamo insieme Ingoiato il sole Dipinto d’infinito il mare E me ne andai E navigai E non lo so se piu’ tornai.