petra, le tue argomentazioni sono pertinenti, ma anche caralho ha le sue ragioni. Non ci sono solo le "questioni pericolose" (che poi magari di effettivamente pericolose hanno ben poco, in taluni casi) e non è neanche questione di libertà. Ma ci sono anche la predisposizione alla riservatezza e la voglia, legittima a mio parere, di non farsi spaccare i coglioni (o le ovaie, se preferisci) dai soliti praticanti dello sport più i voga: farsi i cazzi altrui.