camadefo ha scritto:
Gomez ha scritto:
caro camadefo, ovvio che la vita e' fatta di sfumature, ma spesso queste
sfumature diventano un confortevolissimo alibi per non affrontare il problema di petto.
Problema che e' solo uno cioè andare a puttane perchè ci si sente in difetto, perchè brutto,
o perchè tonto, o perchè minidotato, perchè eiaculatore iperprecoce, perchè calvo,
perchè obeso o perchè introverso
oppure vittima di non so quale abuso infantile, etc etc etc.
Tutti problemi riconducibili ad un problema solo: la paura. In questo caso di non essere
accettati per ciò che si e' e non sentirsi degno di essere felice.
Molto dipende dall'età e dalle esperienze che abbiamo vissuto, non c'e' dubbio.
Non voglio parlare di situazioni personali, ma ... a caso .... metti che dopo anni di convivenza
o matrimonio o comunque quando la passione (fisica) si spegne - perchè prima o poi si spegne -
senza particolari colpe dell'uno o dell'altra, ma rimane l'affetto, la voglia di continuare a stare insieme ....
che cos'e' che manca ? manca il sesso ! inteso come piacere psicofisico ...
ed allora? Allora si apre il capitolo delle amanti. Benissimo !
Però le amanti dopo un pò vengono a noia subito o ti lasciano subito
(ed e' la soluzione migliore perchè si ricordano con gusto) o diventano come delle seconde mogli
con tutti i pregi e i difetti della prima.
E allora ... andare con le signorine può chiudere il cerchio, può far sentire appagati,
può migliorare il tono dell'umore senza dover prendere antidepressivi o sedute psicanalitiche.
Bisogna prendere il tutto in maniera più leggera ... meno ossessiva !
Capisco la situazione e posso essere anche daccordo con te (dal punto di vista
umano) sul fatto che, una volta finita la passione, di solito si è portati a stipulare
un tacito contratto con la persona con la quale la passione si è consumata, allo
scopo di farsi compagnia a vicenda, perchè in due si è indubbiamente meno soli
e le vicissitudini della vita sembrano così meno dure ed ingiuste.
Mentre invece ti andrebbe di scoparti il mondo se tu potessi, senza
sensi di colpa nei confronti della compagna di travaglio magari, non è vero?
Posso essere daccordo perchè senza dubbio la vita è dura e senza dubbio da soli
non si può vivere. Almeno senza diventare un pelino nervosi.
Però devi ammetere camadefo che questa situazione puzza tanto di compromesso
e puzza tanto anche di incoerenza codarda (non mi riferisco a te).
Ora, far compromessi ed essere un po codardi perchè magari quando eravamo bambini
la mamma o il papà non ci dimostravano abbastanza affetto, o addirittura ci hanno
abbandonato lasciandoci quindi la tara dell'atavico terrore di ritrovarci
di nuovo da soli (parlo in generale per fare un esempio, non voglio insinuare)
non è mica una colpa, però dentro di noi vive un Signore al quale queste
cose piacciono poco, non le digerisce, lui è limpido e puro come l'acqua sorgiva e di essere
preso per il culo proprio no, non è il caso...
Qualcuno lo chiama subconscio, qualcunaltro il Sè, qualcun'altro Dio...
Qualsiasi nome egli abbia ad esso non si mente.
Ed è indispensabile non mentirgli per vivere quanto più in comunione con lui, fine
imprescindibile per una salute psicofisica ottimale.
Pena nel medio lungo termine?
Dissociazione, cioè separazione tra noi (esterno) e lui (interno).
Conseguenza?
Depressione. Ansia. Nevrosi. Schizofrenia. Paranoia.
E la maggiorparte delle malattie psicosomatiche, scintilla iniziale per
future malattie autoimmuni e/o tumori.
Quindi vedi che in definitiva sarà meglio al piu presto iniziare
ad affrontarli questi problemi (paure) prima di arrivare al punto nel quale
ti fermerai a riflettere, ormai esausto e malato, e penserai al momento nel quale
avresti potuto decidere di prendere davvero in mano TU la tua vita
e non continuare a farti guidare dalla corrente del conformismo emozionale.