Non saprei bene come interpretare questa pronuncia della Consulta: ci vorrebbe un giurista, o per lo meno una persona che abbia studiato diritto a sufficienza per essere competente.
Apparentemente, la Consulta lascia le cose esattamente come stanno e ribadisce, mediante il riconoscimento della sua legittimità costituzionale, il dettato della legge Merlin. Quali possono essere le implicazioni?
Da una parte, viene ribadito che la prostituzione è lecita, e questo direi che è positivo sia dal punto di vista delle lavoratrici che da quello di noi clienti, dato che non sembra lasciare spazio a future leggi restrittive che costringano ogni fattispecie di prostituzione alla clandestinità assoluta.
Dall'altra parte, si conferma l'illiceità di favoreggiamento e sfruttamento. Di nuovo: cosa cambia dal nostro punto di vista? Apparentemente niente, dato che immagino che la maggior parte dei frequentatori di questo sito siano semplici clienti e non certo papponi. Certo, in altri paesi, recentemente, per punire il cliente lo si è equiparato di fatto a un favoreggiatore (paesi scandinavi, Francia), ma non mi sembra, nonostante il clima internazionale, che la pronuncia della Consulta possa essere letta in questo senso. D'altro canto, questa sentenza sembra chiudere la porta alla possibile riapertura di bordelli (o "saunaclub", o simili) sul modello tedesco/austriaco, dato che si configurerebbero come sfruttamento (al limite nella forma di uno sfruttamento "di stato"). Tuttavia, non sono sicuro che la pronuncia elimini davvero ogni possibilità in questo senso: ci potrebbero essere formule che permettono forme di prostituzione organizzata senza che si configuri il reato di sfruttamento (non so, per esempio tramite cooperative di lavoratrici, "garantite" in qualche modo dallo stato, ma senza che esso possa essere accusato di "sfruttarle"). Ovviamente, questo implicherebbe un superamento della legge Merlin, il cui testo, a prescindere dalle questioni di costituzionalità, impedisce ogni forma organizzata di prostituzione al di fuori dell'offerta "individuale", da libera persona a libera persona.
Non ho idea di chi possa avere interesse a legiferare su questo punto, ma nell'attuale clima politico, ma penso che la risposta sia: nessuno. E, forse, tutto sommato va bene così: visto quello che sta accadendo in altri paesi in questo momento storico, ho il timore che una legge peggiorativa delle condizioni per noi clienti sarebbe più probabile di una legge migliorativa.