Che era più o meno quello che dicevo io qualche pagina fa.
Non è che sono solo i bellocci super estroversi ad avere relazioni.
Anche ad un bruttino un po' timido come posso essere io è capitato di averne.
Il problema è che se non sei bello ti rimangono solo gli scarti dei belli, ossia cesse, malate mentali, frigidone complessate, tipe che non fanno pompini o che dopo averti fatto aspettare mesi e mesi ti concedono una missionaria ogni tanto dando meno soddisfazioni di una bambola gonfiabile.
Ne vale la pena di frequentare donne del genere?
Secondo me no. Altri potrebbero dare una risposta diversa.
Un incel è un "celibe involontario", cioè un uomo talmente brutto che viene rifiutato da tutte le donne, anche da quelle ancora più cesse di lui. Un redpillato è invece una persona che sostiene la redpill; questa è una teoria di natura sociologia e antropologica che afferma che le donne basano la scelta del partner su tre fattori: L (bellezza), M (soldi) e S (posizione sociale). Alcuni integrano la teoria tenendo conto anche di altri fattori che comunque possono essere inglobati nei tre precedenti, in primis l'altezza o le dimensioni del cazzo, ma è sono solo piccoli dettagli. Non contano assolutamente niente quindi cose propagandate dalle dicerie popolari come il "saperci fare", la simpatia, l'intelligenza, il carattere, la cultura etc. La redpill afferma inoltre che mentre gli uomini sono consapevoli delle loro possibilità e tendono ad accontentarsi di partner di pari livello le donne a causa del femminismo se la tirano in maniera ingestibile e pretendono uomini smisuratamente più belli, ricchi e altolocati di loro stesse; basta iscriversi su Tinder per trovare roiti chescrivono "niente sotto il metro e 80" oppure cesse di 150 cm per 150 kg che scrivono "lo voglio in forma, io non sono grassa ma una bellezza curvy". Il risultato è drammatico: milioni e milioni di uomini pariestetici alle due di prima vengono scartati dalle proprie pari e condannati a una vita di solitudine, rifiuto e discriminazioni. Inoltre si genera una pericolosissima guerra al ribasso in cui i normaloidi (uomini di aspetto normale, nella media) sono costretti a ripiegare sulle cesse obese e i brutti sono costretti alla solitudine. Per gli incel andare a prostitute è una vera e propria necessità, io stesso sono stato rifiutato da tutte e ho perso la verginità a ben 27 anni andando a pagamento, se non lo avessi fatto sarei ancora vergine. Importante notare che incel e redpillato non sono sinonimi: un incel può benissimo essere bluepillato e credere alle favolette del "le donne non mi vogliono perché non ci so fare, non perché sono brutto basso povero e signor nessuno", e a sua volta un bello può anche essere redpillato ed essere consapevole che le donne lo vogliono perché bello e non per le favolette "le donne non guardano il mio aspetto mail mio carattere e la mia intelligenza". Si può tranquillamente paragonare questa situazione ad un mercato economico di un bene (in questo caso il sesso e l'amore) con domanda e offerta; anche questo mercato ha i capitalisti (tutte le donne e una fetta ristrettissima di uomini, quelli ad alti LMS), i suoi medioborghesi (i normaloidi) e i proletari che vengono sfruttati dai capitalisti (gli incel). Ad oggi si può considerare valido il principio di Pareto anche per il mercato sessuale: empiricamente l'80% delle donne la da appena al 20% degli uomini, lasciando il rimanente 80% di uomini alla guerra al ribasso descritta prima. Il femminismo sotto questo punto di vista è il più grande baluardo mai esistito del capitalismo sopra descritto, dato che si batte per aumentare sempre di più l'ego delle donne e per distruggere quello degli uomini ("""casualmente""" fanno continuamente campagne a favore delle donne grasse per propagandare "le donne grasse non sono dei boiler ma delle bellezze curvy" ma nessuna femminista ha mai fatto una campagna per gli uomini bassi o con il cazzo piccolo sebbene è fin troppo evidente che questi siano molto più discriminati dei boiler). Al contrario, il patriarcato è l'antidoto a questa situazione, una sorta di "socialismo sessuale", dato che appunto grazie alla pressione sociale funge da regolatore del mercato sessuale, esattamente come il socialismo impone il controllo del mercato economico.
