il discorso sarebbe molto lungo e non ho molta voglia di addentrarmici, anche perché finirei col dire cose che forse non farebbero piacere a più di qualche punter e non ho alcuna voglia di infilarmi in certi gineprai.Cara petra purtroppo per essere portata a fare questo mestiere oltre a dover avere stomaco, avere una naturale propensione per sparare cazzate e saper indistintamente separare il sesso dal resto devi avere GRANDISSIME DOTI RECITATIVE......più fingi più guadagni e fai star bene il cliente.......Io ( pur dispiacendomi per la condizione in cui ti trovi ) non mi sento di compatirti come fanno altri perchè francamente sei stata fortunata a trovare una persona del genere che ti paga bene e per di più " pretende di vederti una volta ogni venti giorni"........Altre pagherebbero pur di avere 3-4 clienti del genere al mese ma ripeto.......DOVRESTI ESSERE MOLTO FURBA.....Sei solo stata sfortunata a non essere portata per fare questo lavoro.....
Però due cose al volo ci tengo a sottolinearle in merito al tuo intervento.
La prima è che non cercavo compassione/assoluzioni/verdetti da tribunale (magari medievale), ma comprensione : sono due concetti molto diversi. La comprensione non implica un giudizio: implica una discussione, un'analizzare il problema di una persona senza scadere nel giudizio (ti assolvo/ti condanno), implica il riflettere con quella persona sulla sua situazione e vedere come uscirne, studiare il perché sta così male, cosa si potrebbe fare per migliorare, quali meccanismi psicologici la portano a voler stare in una certa condizione, farglieli notare (gli altri vedono le cose meglio di noi) e portare il nostro piccolo contributo ad aiutare quella persona a far chiarezza in se stessa.
Però per comprendere una situazione bisogna usare il cervello: bisogna leggerla attentamente, saperla ascoltare. Dalla parola comprensione deriva anche "comprendonio" e ho detto tutto.
Io qui dentro ho letto di tante situazioni diverse: se avessi dovuto giudicare ogni persona sarebbe stato molto facile. Invece mi sono sforzata di considerare più punti di vista, ho fatto domande anche indiscrete forse pur di riuscire a capire il più possibile su quella persona, sulla sua situazione globale, su quello che prova: qui si parla di sentimenti e il sentimento va sempre rispettato in qualunque contesto si manifesti, perciò non mi sarei mai permessa di giudicare o peggio di dire a un essere umano che va preso a calci in culo (io non lo farei nemmeno con le bestie, ma qui sta alla sensibilità di cui ciascuno è dotato), o che una persona è il male assoluto, il diavolo, va messa nel calderone dell'inferno. Specialmente una persona che viene qui comunque a confessare di non star passando un bel periodo, che ama qualcuno, e che sta male proprio per amore verso quella persona. Quindi c'è modo e modo. Se dovessi abbassarmi al livello di certuni mi sarebbe molto facile ora dire che secondo me persone che giudicano tanto duramente una situazione sono le più lontane da ciò che si definisce "una persona di cuore" e come non riescono a comprendere me, non riusciranno nella loro vita a comprendere nessuna donna, non conosceranno mai l'amore vero (vero, non quello egoistico, che li porterebbe solamente a scagliare le pietre sulla donna che dicevano di amare alla prima delusione da parte di costei), e rimarranno soli fino alla fine dei loro giorni.
Ma questo sarebbe dare un giudizio , e (s)ragionare come loro,perciò non lo faccio.
La seconda cosa, e scusa se mi sono dilungata,è la recitazione di cui parli.
Ci va stomaco, e questo è un dato di fatto .
Per recitazione credo tu intenda la recitazione verso se stesse?
Perché quella verso il cliente è scontata: non si può fare questo lavoro se non sapendo fingere molto bene (anche se con alcuni uomini non è necessario fingere piu di tanto perché ci si trova anche bene e può essere anche molto piacevole, ti assicuro che ho conservato dei bei ricordi e anche un paio di belle amicizie, anzi fra poco ci sentiremo per natale).
Se io non avessi recitato con questo cliente, se non avessi fatto la furba come dici tu, certamente non mi si sarebbe attaccato per anni (perché sono anni che mi sta attaccato, non mesi).
Ma il problema vero, per reggere questo lavoro, non è saper recitare col cliente (questo lo dò per scontato): è recitare a se stesse. Una ragazza può benissimo fingere davanti al cliente di provare un enorme piacere, di essere allegra e felice, di "fare questo per unire l'utile al dilettevole", ma dentro può stare uno schifo. Lo iato tra quanto recita bene fuori, e quanto sta male dentro, a volte è immenso: e nessun cliente lo può immaginare.
Quanto più una donna sa reggere questo iato, tanto più può sopportare questo lavoro. Ma non credere che sia una passeggiata scopare per soldi, non credere che basti aprire le gambe e recitare. Non si chiude lì la partita , per nessuna.
Specialmente per quelle che lo fanno a catena di montaggio, che spesso finiscono col darsi all'alcol, droga, o psicofarmaci, per reggere.Oppure recitano con se stesse, rasentando la schizofrenia.Non credere non ci sia prezzo da pagare.
Io facevo pochi incontri, di più non avrei retto. E la cosa cambia molto tra fare pochi incontri con uomini con cui tutto sommato ti trovi bene, e fare decine di incontri alla settimana, col rischio piu elevato di incontrare uomini anche disturbati .
Cosa credi che provi una ragazza che viene scopata da decine di uomini alla settimana per mesi o addirittura anni? che abbia stomaco e quindi non stia male? forse questa è un'illusione dei punter: credono che anche lei goda, che sia lì perché le piace il cazzo magari.certamente una prostituta non confesserà mai, neanche se smette, quanto ha sofferto. Io ho parlato con tante "colleghe" e ti assicuro che le uniche che stavano davvero bene erano quelle che avevano scelto di fare pochi incontri, filtrando molto la clientela, stabilendo dei buoni rapporti anche amicali coi propri clienti, con stima reciproca (e anche piacere). Diversamente il lavoro era vissuto come una frustrazione , anche se erano tutto un "amore mio bello tesoro" tutto il giorno
ti spaventeresti se sentissi i commenti dietro le quinte.
Non esiste "essere portate per questo lavoro": esiste riuscire ad avere una soglia di sopportazione molto alta, per riuscire a reggere questo lavoro, che sono due cose ben diverse. Questo intendevo io quando dicevo di non esserci portata: perché più di un tot di incontri non li avrei retti, specie con persone che mi creavano molto fastidio. ma nessuna donna è un pezzo di ferro: la prostituta è una donna non una bestia, non credere che esistano donne che avendo stomaco di conseguenza sono insensibili . ma se si sceglie questo lavoro si soppesa se il gioco vale la candela, dopotutto anche pulire la merda dal culo di un anziano può urtare ben più di una sensibilità. ma le semplificazioni non mi vanno giù.
quindi il tuo dirmi "dovresti essere furba" con me non vale più: io sono già oltre quello stadio. altro non aggiungo ho già detto troppo chi ha orecchie per intendere..