Cara geisha,
innanzitutto scusa per lo sfogo. Ero in un momento difficile e vedere banalizzato e ridicolizzato quello che nonostante tutto ritengo essere, nelle sue varie manifestazioni non solo l'amore sensuale, l'unico senso in questo mondo altrimenti senza senso e senza scopo - ma allora chiediamoci che ci stiamo a fare in questa vita, per i soldi? per scopare a piu non posso? per la carriera? per la bella macchina? per cosa? - mi ha fatto agire d'impulso e scrivere quello che ho scritto. Anche, devo dire, perché non ho capito il senso della tua affermazione in questo contesto, e anche il fatto che tu abbia sentito la necessità di fare questa affermazione.
Aggiungo qualche considerazione in riposta al tuo post.
Ecco, hai colto nel segno quello che è la contraddizione di fondo dello scambio: "il cliente mi fotte e io fotto lui". Merce contro denaro. Disprezzo, molto spesso o quasi sempre, da entrambe le parti. Disprezzo per il cliente, che paga comprando quello che non dovrebbe essere comprato, e per la ragazza, che vende quello che non dovrebbe essere venduto. Il punter compra l'oggetto del desiderio e allo stesso tempo lo disprezza e passa da prostituta a prostituta alla ricerca di qualcosa che non troverà mai, illudendosi di averlo trovato, o stordendosi con la continua varietà. La prostituta vende il suo sesso alla ricerca di un continuo guadagno - il denaro facile è una droga potentissima, la più potente di tutte - disprezzando proprio la fonte dei proprio guadagni. Questa è la contraddizione di fondo di questa relazione. E l'amore? Allora che c'entra? C'entra perchè è la forza più grande, la più potente, anche del Dio Denaro, la più grande di tutte, quella che muove i pianeti e le stelle, che fa germogliare le spighe di grano, che fa nascere le donne e gli uomini di domani, che spinge un pazzo a perseguire i suoi sogni fino a vederli realizzati, che muove i fiumi e sposta le montagne. E l'amore vince, vince sempre, anche in questo mondo di conflitto, talvolta anche nel rapporto conflittuale mediato dal denaro tra prostituta e cliente.
Tutti quelli che lavorano - che fanno lavori normali - non vendono e non comprano quello che è l'espressione più grande dell'amore stesso, la sessualità che è alla base di tutto il mondo che conosciamo. L'"origin du mond", l'origine del mondo il bellissimo quadro al Louvre, è il sesso, il sesso nelle civiltà antiche, prima della censura cattolica era di natura divina, nell'unione dei corpi nell'amore si manifesta il divino, in India esiste persino un tempio dedicato al clitoride e alla vagina e al membro. Ecco perché continuo a ritenere che questo non sia né un lavoro né tanto meno una professione.
Sono d'accordo con te, tutti hanno dignità, prostitute e clienti, siamo tutti esseri umani e come tali nessuno è meritevole di disprezzo. Nessuno deve essere giudicato per quello che fa se rispetta le altre persone, anche se ci sarebbe da chiedersi se il punter rispetta una donna che scopa sapendo che questa prova emozioni che oscillano tra l'indifferenza e il disprezzo - mi fanno tenerezza i commenti di alcuni punter che si chiedono o si vantano che la prostituta "gode" o "è partecipe" - e se viceversa la prostituta rispetta un uomo dal quale si fa scopare sapendo che sta recitando - più o meno bene - qualcosa che proprio non esiste per poterlo "fidelizzare".