@Altair93
Partiamo dal presupposto che la "fissazione" è, in teoria, una malattia mentale, che richiede una sorta di autoanalisi per capire qual'è il meccanismo mentale inceppato, qual'è il vero bisogno dietro il bisogno apparente.
Seguirei due linee di autoanalisi. Si tratta di scavare dentro sé stessi, non di fare ragionamenti, ma di andare proprio con la trivella nel proprio io profondo. Ragionare non serve se non ad avere l'intuizione del problema. Poi bisogna lavorare sull'intuizione.
Da bambini - infanti abbiamo sofferto delle negazioni d'amore: volevamo il capezzolo e ci veniva negato, volevamo il calore del corpo materno e non c'era. Non ricordiamo nulla dei primi 2-3 anni, perché forse sono stati un inferno.
Alcune situazioni della vita ci portano a rivivere quella negazione, e quel dolore, che abbiamo vissuto in un remoto passato di cui non abbiamo più memoria. Può darsi quindi che questo dolore non derivi dal tuo bisogno di vedere quella prostituta, ma sia il dolore di rivivere una negazione d'amore che t'ha lasciato una cicatrice che ora si riapre.
Altra linea di autoanalisi: il bisogno disperato di avere l'amore di una persona può essere, senza che ce ne rendiamo conto, un bisogno di curare una ferita di autostima. Se l'amore mi viene negato, io cesso di esistere, cesso di essere, vengo annullato. Ma se l'amore mi viene riconosciuto, io riprendo ad esistere. Ho quindi un bisogno tale di essere "riconosciuto", perché ho un amor proprio profondamente ferito, che arrivo ad umiliarmi e ad annullarmi (razionalmente, annullo il mio amor proprio) pur di poter vedere riconosciuto il mio amore e quindi gratificare, ai miei occhi, quell'amor proprio la cui negazione mi fa sentire morto, ucciso. In pratica l'idea è che tu non cerchi amore, ma un riconoscimento del tuo amore, riconoscimento che, se negato, ti fa sentire un nulla, ti nullifica.
Infine, e qui la butto sull'esoterico-religioso, se veramente hai sentito una forte attrazione per quella persona appena l'hai vista - nonostante tutte le circostanze - e hai preso il "colpo di fulmine", beh, secondo me qui la questione può pure essere un'altra.
Io sono convintamente reincarnazionista, e sono convintissimo che ci si reincontra, di vita in vita, continuamente. E il bene che facciamo ritorna, e il male che facciamo ritorna.
Arrieros semos;
¡Puede que en el camino
Nos encontremos!
E proprio come i carrettieri che alla fine finiscono sempre per reincontrarsi, tu hai reincontrato lei. Forse, probabilmente, in una vita passata vi siete amati. Forse tu hai fatto stare male lei. Forse questa è la volta che riesci a staccarti.
In ogni caso, ci saranno altre vite e altri incontri. Mettila da parte per il prossimo giro di giostra. Non potrà sfuggirti! Ma a questo giro, lasciala andare.
C'è un bellissimo verso ne "Il Cavaliere della Rosa":
Leicht muß man sein
mit leichtem Herz und leichten Händen,
halten und nehmen, halten und lassen...
Die nicht so sind, die straft das Leben und Gott erbarmt sich ihrer nicht.
Semplice deve essere ognuno
con cuore semplice e semplice mano,
a tenere e prendere, a tenere e cedere...
Chi non è tale, la vita lo punisce e Iddio non ha pietà.
Dio non ha pietà, di chi non "lascia andare", la vita punisce chi non sa cedere, con cuore semplice.
E dunque, accetta la sconfitta, accettala profondamente, "lascia andare".