@wuwwo :
Beh, allora in teoria, saremmo leggermente OT in quanto il thread s'intitola " Innamorarsi di una escort ".
Detto ciò, io continuo a nutrire qualche " perplessità " su come si possa tarare e sopratutto governare un sentimento, tanto da far sì che si arrivi fino ad un certo punto e poi non si vada oltre. Cioè : io sto bene, provo profondo affetto, quando sto con lei sto da Dio ..... però le auguro il meglio per lei, a dispetto di me.
Ma questo è la sublimazione dell'amore : desiderare il bene ed il meglio per l'altra/o, indipendente da se stessi. Desiderare la loro felicità, anche se questo volesse dire perderla/o. Mi sa che in realtà, tu la ami, nel senso più nobile del termine, e : o non te ne rendi conto o non sei disposto ad ammetterlo a te stesso. Mio personalissimo parere, sia chiaro.
P.S. Anche a me è capitata una cosa simile, io in realtà ne ero innamorato, ma conscio che non avrei mai potuto offrirle tutto quello che una donna desidera : convivenza e quotidianità, ( in quanto sono sposato, avevamo una differenza d'età notevole e conducevamo 2 stili di vita che erano antitetici ), ob torto collo mi " costringevo " a mettere da parte il mio egoismo, augurandole con il ❤ che riuscisse a trovare il " ragazzo " giusto. Ma fidati, avrei voluto essere io quel ragazzo. Questo io lo chiamo amore all'ennesima potenza .... della serie : ti amo a tal punto da lasciarti andare. Ma l'amavo, cazzo se l'amavo !
Poi, per le circostanze che ho appena citato, ove differenza di età, progetti e modus vivendi del tutto antitetici, costrinsero entrambi ad essere " razionali ", ..... lei ci riusci meglio di me, io mi " adeguai, semplicemente ", determinarono la scelta che alla fin fine, era meglio per entrambi limitarci ad essere " solo amici ".
Decidemmo, in piena coscienza, di non vederci più, di conseguenza di non aver più rapporti " fisici ", accettando di fatto che entrambi avremmo fatto sesso con altre/i, ripromettendoci di non parlarne mai, se e quando ci saremmo sentiti telefonicamente, ogni volta che ne avessimo avvertito la voglia e la necessità. E ci sentivamo, ma almeno per me, era dura ogni volta parlare come se fossimo stati " migliori amici ", sapere che lei stava provando ad essere felice con un altro, a fare con lui ciò che avrei voluto fare io, e che mai avrei potuto fare al 100%. Questa consapevolezza, mi convinse che per "' amore " suo, dovevo lasciarla andare affinché lei trovasse chi realmente potesse darle quello che lei desiderava. Perché comprendevo che lei, pur provando sentimenti veri nei miei confronti, viveva con il freno a mano tirato, proprio per le oggettive problematiche che ho testé illustrato.
Ma io veramente l'amavo, d'altronde cos'è l'amore se non desiderare la felicità della persona amata, anche a costo della propria infelicità ????????
Ecco, ti ho raccontato la mia esperienza, e perdonami, a me sembra di rivivere i miei stessi tormenti, nel leggere il tuo racconto. Magari non sei ancora giunto alla consapevolezza dei tuoi veri sentimenti, forse non lo farai mai, ma se il tuo racconto, rispecchia fedelmente i fatti, se l'enfasi e l'afflato che traspare mentire descrivi ciò che provi quando stai con lei, sono reali e profondi, beh mio caro amico, tu sei già oltre quel famoso " equilibrio " di cui parli.
Poi quando arriverà il momento delle scelte " dolorose ", perché arriverà, fidati che arriverà, mi farai un fischio, Allora poi, se ti va, potremmo riparlare di : equilibrio, accettazione, distacco e amenità simili.
Un grosso in bocca al lupo e sopratutto, carpe diem !