Guarda, l'aspetto da me evidenziato in questa discussione lo metto all'interno di un discorso più ampio come se fosse un elemento di un insieme complesso.
Io penso che per trenta minuti, un'ora o quello che è, le nostre amiche ci vendano un pacchetto completo, composto nella migliore delle ipotesi o forse solo nella nostra testa di bellezza, sesso fantastico, fantasie particolari, piacere e orgasmi reciproci, tutto compreso nel prezzo. Più ti fanno sentire unico e bravo, più le apprezziamo e consciamente o inconsciamente vogliamo credere che non sia stata soltanto finzione.
Magari per qualcuna è anche un modo di tenere il più alto possibile il numero di potenziali "zerbini" o chiamateli come volete. Non lo so.
D'altra parte forse non ci interessa sapere se provino orgasmi, se siano coinvolte, se fingano, se si bagnino ecc...ecc...? Poi adesso invece scopro che interessano solo le prestazioni. Come se queste ultime non dipendano in qualche modo dal fatto che a casa abbiano un uomo che le aspetta e che questo non possa alterare il loro coivonvolgimento sessuale o magari anche il nostro per il solo fatto di esserne venuti a conoscenza e di essere a conoscenza che in un rapporto mercenario raramente proveranno un orgasmo e forse nemmeno si bagneranno.
Andare con questa consapevolezza non cambierebbe anche il nostro coivonvolgimento?
A questo proposito infatti la considerazione di Katrinna mi è sembrata azzeccata.
È una vacanza dalla realtà fatta di tante illusioni che durano il tempo della marchetta, ma fatta anche di moltissime omissioni. Insomma si cerca di tenere il reale fuori dalla porta del loft, per quel che si può.
Altrimenti il tutto forse si ridurrebbe ad una squallida svuotata, così come spesso è stata definita.
Delle due l'una, almeno per me.