CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Izabella
RIFERIMENTO INTERNET:
http://catania.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/bambolina-seducente-ultimi-giorni-z2k864830070
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Non chiesta
ETA': 22/23
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI: BJ o BBJ, Rai1 e Rai2, Cob, Cif e Cim
SERVIZI USUFRUITI: BBJ e Rai1
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: Una ventina di minuti scarsa
DESCRIZIONE FISICA: Simpatica in viso, begli occhi, altezza media, fisico non tonico ma bello
ATTITUDINE: Catena di montaggio
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Una rampa di scale
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 32884804xx
LA MIA RECENSIONE: In psicologia quando stiamo per morire o ci troviamo ad affrontare una perdita terribile noi tutti passiamo attraverso cinque fasi, attraverso le quali elaboriamo il dramma della morte o perdita che sia: è il modello Kübler Ross. Capisco benissimo che tirare in ballo Elizabeth Kübler Ross e le cinque fasi dell’elaborazione del lutto è un po’ azzardato parlando di scopate, ma vedete... il mio piccolo mondo recentemente ha subito una
perdita drammatica, e questo mi sembra un bel modo per dare l’idea... o almeno... è il primo che mi è venuto in testa...
«
Ho disdetto l’affitto dell’appartamento, quindi dopo le vacanze di Pasqua non tornerò più a Catania...» mi aveva detto la mia fidelizzata. Ecco come poche parole ti possono mandare in merda la giornata. Parlo con lei, ancora non ci credo (1° fase:
Negazione), poi ci penso su, ci rimugino un po’, mi sale la carogna. Ovviamente non con lei, ma con le cariatidi che, settimana dopo settimana te le ritrovi sempre in giro, con quelle che scopano al cronometro, con quelle che hanno la partecipazione pari ad un cadavere agl’inizi del rigor mortis, con quelle che prendono per il culo, e potrei ancora continuare... Se ne vanno mica queste qui! Te le ritrovi sempre in mezzo le palle loro! (2° fase:
Rabbia). Intanto si continua a parlare noi, si parla di Siracusa, se va bene, forse Ragusa. Pure Palermo sarebbe accettabile. Sono sempre stato un po’ Caino io, e non mi costerebbe tanto farmi quattrocento chilometri all’andata e quattrocento al ritorno, ogni tanto, per andarla a trovare... (
Contrattazione).
Questo una mesata fa, o poco più.
Nel frattempo la vedo altre quattro o cinque volte, vado da lei poco prima che parta, ci salutiamo. Nel frattempo c’è la parentesi di Katy, ma Katy era una storia rimasta aperta che andava chiusa. Ed eccomi, quindi. Mi trovo a passare dalle sue parti (della mia fidelizzata, non di Katy), è pomeriggio. Faccio la strada, svolto. La finestra è chiusa, la tenda nemmeno si vede. Alla radio, summa di tutti i comportamenti autolesionistici da me possibili, c’è ‘
Farewell, my lovely’ (da ‘
Oldboy’). Eccheccazzo!.. allora dillo che lo fai apposta! (
Depressione)
Vado via quindi, sbrigo delle commissioni. Non sono uscito per trombare ma adesso
devo. Mi devo togliere
lei di dosso. Ho tanto sentito parlare di Izabella, e sempre nei modi migliori, che la chiamo, risponde. Le dico che sarò da lei in una mezz’ora, il tempo della strada. Arrivato la chiamo, apre la porta, salgo. (
Accettazione)
Non me lo dice apertamente ma capisco che nel frattempo che mi facevo la strada lei ha preso un altro appuntamento e ora i due si sono accavallati. Io sono già lì, l'altro starà per venire. In questi casi preferisco aspettare, o far aspettare l’altro il giusto tempo, ma tutto fa pensare che non sarà così. Subito, seppur in modo non esplicito (non è che si mettesse a picchiettare sull’orologio per dirmi di togliermi dai coglioni), mi fa capire che è cosa gradita che mi sbrighi e io si vada via. Pure lei si muove di gran fretta, sembra abbia il pepe al culo. Ma ormai ci sono!
L’unica cosa che mi è piaciuta sono stati il pre-preliminari, con lei che si struscia tutta, e mi sbaciucchia e accenna una spagnola. Molto arrapante, devo dirlo! Il pompino è stato troppo frettoloso e col solo scopo di farlo indurire, nient’altro. Ci fosse stato o no non avrebbe fatto differenza. M’incappuccia, mi sale di sopra. Andiamo avanti per poco, la faccio mettere a pecos, sul bordo del letto. Come per altre da il meglio in questa posizione. Il culo in questa posizione è messo in risalto ed è tutto uno spettacolo. La pecos dura più della smorza ma a quanto pare ci sto mettendo troppo e mi propone di finirle in bocca. Non sono mai stato un appassionato del cim, devo ammetterlo, ma se per questo nemmeno di cif, cob, cud, caf, cisl, uil e via discorrendo. Le dico che ci manca poco, e se pazienta ancora un po’ toglierò (finalmente) il disturbo. Accetta. Mentre con Katy mi ero ritrovato a pensare a bimbi il lacrime con la palatoschisi o coperte infestate dal vaiolo, ora è tutto il contrario. Mi focalizzo sul Dillinger, come quando si chiudono gli occhi e si sta immobili per percepire ogni più impercettibile rumore, e vado avanti. Mi concentro, serro i muscoli, incrocio i piedi (non so perché ma quando lo faccio me ne vengo prima!) Continuo rapido e dopo qualche minuto o poco più capitolo dentro il goldone.
Mi vesto in silenzio, come ci fosse stata una perquisizione corporale (con tanto di speleologia anale) e non una scopata e vado via, salutandola con un sorriso come il più soddisfatto dei punter (o il migliore dei psicopatici). Come previsto davanti il portone c’è un tizio che aspetta col cellulare in mano, mi vede uscire, fa finta di niente, s'avvicina alla vetrina del negozio lì accanto. Quando sono lontano mi volto e lo vedo sgattaiolare dentro il portone.
In auto inevitabilmente mi ritrovo a fare il paragone tra una qualunque volta che sono stato dalla mia fidelizzata e questa qui, e non possono che girarmi le palle, non essendoci, a mio giudizio, storia tra le due (ma questa ovviamente è la mia opinione, e comunque la chiudo qui non essendo permesso fare confronti tra le ragazze). Di Izabella ne hanno parlato tutti bene quindi posso solo supporre che quel giorno o aveva le palle girate a prescindere o sono stato proprio io a starle sul cazzo, non so. O che quello che piace a voi non è detto debba piacere anche a me, un po' come diceve il
film...
Quello che va bene al russo, ammazza il tedesco!.. Ma comunque, quale che sia il motivo è così che è andata.
«
Perché sei andata via!..» dico, parlando da solo
Metto in moto e vado. M’imbottiglio nel traffico. La radio, che era rimasta accesa quando avevo spento il motore, riparte
da dov’è che era rimasta: «...
Ogni tramonto e ogni volta che piove, ogni volta che cammino conto i passi che mi allontanano da te...» Eccheccazzo!.. allora dillo che lo fai apposta!..