La Francia verso la criminalizzazione del cliente

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In attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla costituzionalità della legge, i proibizionisti di CAP, una coalizione internazionale per l'abolizione della prostituzione, hanno commissionato a Ipsos un sondaggio per capire l'orientamento dell'opinione pubblica francese.

Mi duole dire che ben il 71% è contrario all'abrogazione della legge, quindi favorevole alla penalizzazione del cliente.
Ancora più sbalorditivo che il 66% degli uomini e l'81% delle donne consideri la prostituzione una forma di violenza.
Nel 2013, all'inizio del dibattito sull'adozione del modello nordico, il 68% dell'opinione pubblica era contraria alla penalizzazione del cliente.

Mi auguro che Ipsos abbia alterato il sondaggio per accontentare il committente ...
 
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Difatti, nulla è cambiato con la proibizione in merito. Sono sempre milioni in Francia ad avvalersi del meretricio.
 
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In attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla costituzionalità della legge, i proibizionisti di CAP, una coalizione internazionale per l'abolizione della prostituzione, hanno commissionato a Ipsos un sondaggio per capire l'orientamento dell'opinione pubblica francese.

Mi duole dire che ben il 71% è contrario all'abrogazione della legge, quindi favorevole alla penalizzazione del cliente.
Ancora più sbalorditivo che il 66% degli uomini e l'81% delle donne consideri la prostituzione una forma di violenza.
Nel 2013, all'inizio del dibattito sull'adozione del modello nordico, il 68% dell'opinione pubblica era contraria alla penalizzazione del cliente.

Mi auguro che Ipsos abbia alterato il sondaggio per accontentare il committente ...

Brutta notizia che non lascia ben sperare in merito alla pronuncia della Corte..
 
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In primo luogo, anche se la maggior parte della popolazione s'oppone alla relativa abrogazione, quest'ultima non può essere snobbata dal Consiglio Costituzionale, se tale è incostituzionale. In secondo, bisogna dubitare della veridicità e concretezza del fatto rilevato a confronto della scala nazionale, visto che il sondaggio in merito è stato commissionato da un'associazione meretriciofobica. Difatti, sono sempre gli stessi milioni in Francia ad avvalersi del sesso a pagamento.
 
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Spero che dopo i gilet gialli scendano in piazza i condom rossi, anche se odiati in alcuni frangenti, in questo caso possono essere utili alla giusta causa!!! :preved:
 
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Meno male che i ricorrenti non s'arrendono e seguono il mio pensiero.
Tra i tre ed i cinque anni il responso della CEDU (Corte Europea dei Diritti dell'Uomo), la quale possiede due gradi di giudizio. Inoltre, Médecins du Monde ha intenzione di sollecitare i politici in merito. Difatti da quello che ho saputo, è facile trovare in Francia le pays full cabrio.
https://www.politis.fr/articles/201...tuees-jugee-conforme-a-la-constitution-39930/
 
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Conseil Constitutionnel francese

Cari Amici,
pochi giorni fa, il Conseil Constitutionnel francese (praticamente la Corte Costituzionale dei nostri cugini d'oltralpe) è stato chiamato a decidere circa la costituzionalità della infame legge francese che dal 2016 punisce con sanzioni pecuniarie fino a 3.500 euro chi acquisti prestazioni sessuali da una prostituta (la LOI n° 2016-444 du 13 avril 2016).
Purtroppo, i supremi giudici francesi hanno ritenuto che la legge fosse costituzionale (Décision n° 2018-761 QPC du 1er février 2019) e che le diverse censure di costituzionalità mossegli fossero infondate. Per chi fosse interessato, questo è il testo della sentenza:
https://www.conseil-constitutionnel.fr/decision/2019/2018761QPC.htm
La Francia si conferma, purtroppo, un paese oscurantista, con una legislazione di stampo etico e moralisteggiante che schiaccia le libertà individuali.
 
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nel sobborgo londinese di Walworth
SOLDINO ne hai già aperto uno tempo fa :

più argomenti uniti Ironman icon.jpg
 
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Il mondo non potrà mai essere tutto allineato ad un pensiero unico.
Per qualcuno combattere la prostituzione non è limitazione di libertà, bensì una conquista di crescita e di maggiore libertà per la donna. Penso che qui nessuno di noi condivida questo punto di vista, ma non possiamo che prendere atto di ciò.
Fortunatamente abbiamo (ancora) la possibilità di scegliere di andare nei luoghi del mondo dove il pensiero dominante, e dunque le leggi, sono allineate al nostro pensiero.
Abbiamo anche la scelta di non rispettare una legge che non condividiamo, rischiando quel che c'è da rischiare. Insomma, credo che in fondo, siamo molto liberi. Nonostante tutto.
 
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Illogica sentenza.
Comunque, come ho già detto in precedenza, tale esaurimento della giurisdizione nazionale ha aperto le porte per il connesso ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
Inoltre sotto il mio punto di vista, poiché, come m'hanno confermato i membri dello Strass (Sindacato dei lavoratori sessuali di Francia), le meretrici nel medesimo Stato non sono esenti dal pagare le imposte e le ritenute previdenziali e tale fattore è imposto anche dalla Corte di Giustizia Europea del Lussemburgo (Sentenza 20/11/200, C-269/99), (questo è stato anche evidenziato nella Questione di Priorità Costituzionale in questione), considerato che le normative nazionali in contrasto con il diritto UE devono (e non possono) essere disapplicate da ogni magistrato della connessa nazione (Sentenze Corte di Giustizia Europea del Lussemburgo del 09/03/197, C-106/77 punto 24 e del 04/02/1988, C-7/11 punto 11); in teoria i clienti delle prostitute in Francia non potrebbero essere penalizzati, se si rendessero tali di una meretrice, che paga regolarmente le tasse, con Partita IVA aperta e rilascio della relativa ricevuta fiscale!
Perché non dare ragione a questa teoria?
Lo comunicherò presto allo Strass.
 
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Meno male che i ricorrenti non s'arrendono e seguono il mio pensiero.
Tra i tre ed i cinque anni il responso della CEDU (Corte Europea dei Diritti dell'Uomo), la quale possiede due gradi di giudizio. Inoltre, Médecins du Monde ha intenzione di sollecitare i politici in merito. Difatti da quello che ho saputo, è facile trovare in Francia le pays full cabrio.
https://www.politis.fr/articles/201...tuees-jugee-conforme-a-la-constitution-39930/

2Q==
Ad avercele Full Cabrio :pleasantry:così :lol:
 
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Ovunque c'è profumo di donna
Pur ritenendo che sia giusto combattere contro la tratta di esseri umani, criminalizzare il cliente della prostituta è assurdo. Sarebbe come multare chi acquista uno smartphone perché in questo modo favorisce il lavoro minorile in Africa. ( https://www.lifegate.it/persone/news/bambini-congo-miniere-cellulari )
Non mi sembra questo il modo per risolvere un problema che è ben più ampio della semplice prostituzione.

Oltretutto non si penalizza solamente il cliente ma anche chi pratica la prostituzione per libera scelta, e quindi è un chiara limitazione della libertà personale.

Libertè, :sarcastic_hand: egalitè, fraternitè....

P.S. Anche quando si va a comperare verdura o frutta c'è il rischio che si favorisca la tratta di esseri umani. Non sono tutte e solo prostitute quelle che vengono caricate sui barconi e trasportate in Europa. Ci sono anche molti maschi che finiscono nelle mani dei "caporali" e vengono sfruttati nei peggiori lavori agricoli.
C'è forse differenza fra la dignità negata di una prostituta "schiava", e quella di uomini pagati pochi euro al giorno che si massacrano la schiena a raccogliere pomodori, vivendo in baracche di lamiera e cellophane, senza acqua corrente né energia elettrica, senza servizi igienici?
 
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Inoltre, il proibizionismo, anche della sola rispettiva domanda, è l'acqua del pesce Mafia. Difatti in tal modo, si spinge la corrispondente attività in luoghi nascosti e protetti, dove chi è connesso alla stessa paga molto di più, rispetto ai luoghi comuni nella legalità, come è stato nell'America del proibizionismo del vino degli anni '20 del ventesimo secolo, dove i bevitori di vino entravano negli scantinati clandestini e naturalmente il rispettivo prezzo non era affatto basso come in precedenza, quando s'acquistava il tutto comodamente al bar od al supermercato.
 
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Abbiamo anche la scelta di non rispettare una legge che non condividiamo, rischiando quel che c'è da rischiare. Insomma, credo che in fondo, siamo molto liberi. Nonostante tutto.
Che è più o meno come dire i gay in Arabia Saudita non se la passano di certo male: secondo le leggi di quel paese un rapporto omosessuale può farti finire in galera o peggio ma i gay sauditi sono liberi di non rispettare le suddette leggi, rischiando ciò che c'è da rischiare. Credo che in fondo gli omosessuali in Arabia Saudita siano molto liberi nonostante tutto.
 
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In compenso, da noi il 5 marzo in Corte Costituzionale si discuterà la costituzionalità della della legge che punisce lo sfruttamento della prostituzione.

Fosse dichiarata incostituzionale, magari potrebbe diventare legale in Italia aprire un bordello.
 
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Per la serie 'la miglior difesa è l'attacco', proporrei una raccolta di firme per introdurre alcuni accorgimenti volti a rendere più confortevole il puttanaggio:
1) Installazione di pubblici erogatori a moneta per dispensare disinfettanti e colluttori.
2) Speciali raccoglitori di preservativi usati presso tutti i luoghi di imbosco.
3) Installazione sulle auto di apposito fanalino di coda per segnalare a chi segue che stai andando a otr.
4) Un Google map con ubicazione aggiornata quotidianamente di tutte le otr in attività nella zona.

Altri suggerimenti alla ricerca del migliore dei mondi possibili ?
:preved::preved::preved:
 
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In compenso, da noi il 5 marzo in Corte Costituzionale si discuterà la costituzionalità della della legge che punisce lo sfruttamento della prostituzione.

Fosse dichiarata incostituzionale, magari potrebbe diventare legale in Italia aprire un bordello.
Non è per nulla come è stato affermato e non scrivo più niente, visto che siamo OT.

Tornando in tema, posso affermare che tra la corrispondente Questione d'incostituzionalità sollevata, era presente anche il fatto paradossalissimo che nello Stato d'oltralpe le prostitute non sono affatto esenti dalle tasse. Difatti, la Corte di Giustizia Europea del Lussemburgo ha affermato, con la Sentenza del 20/11/2001 C-268/99, che il guadagno della prostituta dove è legale e non subisce alcuna confisca, come in Francia, deve essere tassato. Quindi, visto di conseguenza che la suddetta Corte UE ha dichiarato, con giurisprudenza costante negli anni, che i giudici d'ogni Stato membro devono autonomamente disapplicare le leggi nazionali, le quali sono in contrasto con il diritto Comunitario, se un cliente di prostituta nella nazione di Parigi, che ricevesse la ricevuta fiscale da questa, la quale è anche iscritta regolarmente al fisco transalpino, esso stesso dovrebbe avere la propria contravvenzione depennata, con la disapplicazione della legge sulla penalizzazione in merito. Ho già informato il Sindacato dei Sex Workers francesi, al fine che possano collaudare la citata situazione e spero che m'ascoltino.
 
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La Corte Costituzionale italiana si è pronunciata e - in linea con il Conseil Constitutionnel francese - ha purtroppo rigettato la questione di costituzionalità della Legge Merlin.

Qui il testo della sentenza:
https://www.eius.it/giurisprudenza/2019/341

Il testo è molto articolato e - devo ammettere - ben motivato (con un ampio excursus sui vari modelli di approccio legislativo al fenomeno della prostituzione seguiti in Europa). Ma il punto focale della motivazione mi pare comunque prigioniero di una logica paternalista ormai superata.
 
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