Quste tue parole mi fanno venire in mente un fatto di cronaca avvenuto una decina d'anni fa. Dalle parti di Pisa, sulla SS1 Aurelia, lavorava una ragazza diurna dell'est, una certa Petra. Venne uccisa con un colpo di pistola alla testa dentro un fabbricato abbandonato che si trovava alle spalle della piazzola ove lavorava.
Dopo il fattaccio passai in quel posto varie volte. Mi colpì molto vedere la sua sedia, una di quelle in plastica bianca da giardino, posizionata a sommo studio nel mezzo del piazzale dove lavorava, completamente ricoperta di fiori. Sembrava che la ragazza fosse ancora lì, viva.
Al tuo stesso modo mi colpì che molti avessero portato lì dei fiori, con quella sedia sitemata con ordine come fosse un mausoleo. Mi sembrava strano che clienti occasionali non si fossero nascosti nella macchia, facendo finta di non conoscere o di non aver mai avuto a che fare con la ragazza. E invece vi fu un tributo di affetto inaspettato. Una persona come tutte le altre, degna di considerazione e rispetto.
Sono passato al suo posto anche qualche mese fa, tutte le volte che passo lì mi torna alla memoria il fattaccio e non posso fare a meno di girarmi a guardare quella che fu la location. Oggi la sedia con i fiori non c'è più e anche il fabbricato abbandonato è stato abbattuto. Rimangono solo desolazione per la ragazza e amarezza per un killer che non è mai stato trovato.