Visto che le nostre amichette lamentano un carente bon ton e finanche uno scarso livello culturale (sic!), nonchè un men che meno sublime tenore della conversazione (sic!)… durante gli approcci telefonici da parte dei soliti punteracci (zozzoni e maleducatoni) … tanto da procedere anche a dare voti e valutazioni di merito… apporto anch’io alcune esperienze personali.
Date un voto anche a queste:
Telefonata n. 1
1302: Ciao sono ……., ho letto il tuo annuncio, dove ti posso incontrare?
Lei: In ………………
1302: Per le tue roselline?
Lei:. Vieni e ci mettiamo d’accordo.
1302: Vabbè, e che cosa fai di bello?
Lei: Vieni ne parliamo qui.
1302: Ho capito che devo… venire, ma non puoi dirmi qualcosa solo perché possa rendermi conto…
Lei: Fai troppe domande, vuoi solo farmi perdere tempo!
1302: Non ti ho chiesto il tuo codice fiscale o per chi hai votato alle politiche del tuo Paese… volevo solo poche elementari informazioni per evitare di perdere tempo, sia tu che io, venendo lì solo se veramente interessato… come peraltro richiederebbe il tuo annuncio…
Mi manda a cagare e riattacca.
Telefonata n. 2
Premetto che l’annuncio, preso su di un sito specializzato (XYZ), reca foto fake clamorose, certificate da tineye come appartenenti alla playmate XXX, però telefono lo stesso. Se la tipa e' gentile e disponibile… anche se non e' certo la strafiga della foto, non e' detto che non sia ugualmente carina…ed allora why not?!
1302: Ciao sono ……., ho letto il tuo annuncio, dove ti posso incontrare?
Lei: In ………………
1302: Cosa fai bello?
Lei: (Elenca cortesemente i servizi… ma la sua disponibilità non e' delle più generose)
(La sua voce e' roca e rivela qualche annetto in più rispetto a quello che mi aspettavo, sono indeciso… ma non ho molte alternative valide da valutare e decido di cercare di saperne di più)
1302: Quanti anni hai… e come sei?
Lei: (seccata) Ma dove hai visto il mio annuncio?
1302: Sul sito XYZ!
Lei: (ora stizzita) E allora non le hai viste le mie foto!
1302: Si le ho viste, solo che quelle foto sono della playmate XXX, a meno che tu non sia proprio costei…
Un attimo di silenzio e riattacca.
Telefonata n. 3
Premetto che nell’annuncio la tipa si professa come francese… con foto ovviamente fake, quindi decido di fare sfoggio della mia scolastica conoscenza della lingua, cercando di instaurare un po’ di feeling nelle solite richieste e considerazioni.
1302: Bonjour ma belle… je veux passer avec toi des moments de passion et... (ed altre francofone amenità)
Lei: (irritata e con evidente cadenza magiara) Ma come cazzo parli! (Testuale)
1302: Sull’annuncio hai scritto che sei francese… e non capisci il francese? Mi sembri piuttosto la solita ungherese…
Mi manda a cagare apostrofandomi come cialtrone e perditempo… e riattacca.
Telefonata n. 4
Stavolta sono già davanti al portone della palazzina, ove e' ubicata l’agognata location.
1302: Ciao ti avevo già telefonato prima, sono qui sotto?
Lei: Ok, ti apro, vieni al quinto piano… però non prendere l’ascensore, sai i vicini sentono… e chiudi piano il portone!
(E’ estate e ci sono temperatura ed umidità equatoriali)
1302: Cioè dovrei pure scalare 5 rampe di scale? Non sono mica Messner…
Lei:. Perché, vuoi venire su volando! (seccata ed ironica)
1302: Vabbè, evito pure di fare le scale… il rumore dei miei passi su tutti quei gradini potrebbe comunque disturbare i vicini ed anche volando farei comunque un grande casino con le pale (anzi le palle!) che mi girano.
Lei e' basita… ed io riattacco girando i tacchi, forse se mi pagava lei…
Telefonata n. 5 e chiudiamo in bellezza… ma ne avrei ancora da raccontare.
1302: Ciao sono ….., dove ti posso incontrare?
Lei: Sono a…. (nome della località)!
1302: Pure io sono a ………., se mi dici l’indirizzo ti raggiungerò?
Lei: Sono in zona………..(nomina un vasto quartiere)
1302: Ma un riferimento più preciso, giusto per scegliere l’itinerario e parcheggiare?
Lei: Richiamami quando sei lì in zona, ciao.
(Inutile insistere e creare nervosismo… mi reco colà)
1302: Eccomi sono in ……..
Lei:. Ok vieni in via …… (ovviamente e' dall’altra parte del quartiere)
1302: Arrivo, però se mi puoi dare il civico così ti chiamo da lì vicino, quella via e' lunga ed il parcheggio qui e' sempre problematico.
Lei:. Vieni al numero X e chiamami.
(Mi ero già di molto sfavato e lei si mostrava pure sbrigativa ed annoiata nel dovermi dare tutte quelle informazioni, come fosse colpa mia... se solo mi avesse detto sono in via XXX al n. JJJ. Ero venuto per godermi un rilassante incontro, non per cimentarmi in una caccia al tesoro… però dopo tanto penare ora voglio arrivare alla conclusione, almeno per la curiosità. Ma andiamo avanti)
1302: Eccomi sono in via …… davanti al n. X
Lei:. Ok vieni al n. Z, dall’altra parte della strada e poi richiamami.
1302: Sono stufo di telefonarti ogni cento metri, ma che prendi le provvigioni dalla TIM? Io sono lì al n. Z tra pochi secondi, ora mi apri il portone e mi dici a che piano devo salire!
Lei:. Allora ti apro tra due minuti, ma non stare lì davanti (ero in una via deserta e nessuno era alle finestre dei condomini prospicienti). Poi sali al terzo piano.
Evviva… siamo quasi al forziere con i dobloni. Ma non facciamola troppo facile.
Faccio come mi ha raccomandato l’enigmatica interlocutrice e salgo al terzo piano, ove ci sono tre porte, ma nessuna di queste si apre. Neppure sento rumore di passi. Rimango lì qualche lunghissimo istante.
Allora, scendo le scale e prendo l’ascensore per verificare che non ci sia differenza tra il numero dei piani percorsi e quello sulla pulsantiera, magari per la presenza di un ammezzato, che io potrei aver valutato come piano.
Pigiando il pulsante recante il n. 3 l’ascensore mi porta a quel terzo piano, dove già avevo sostato… che fare?
Ridiscendo le scale, preferendo non telefonare sul pianerottolo, e quando transito dal sottostante secondo piano si apre una porta, dalla quale si affaccia una biondina, italiana, sulla trentina (niente di che… ma neanche da scappare), che mi bisbiglia incavolata “Dai su entra…. Dov’eri finito!”
Appena entrata mi rimprovera innervosita per il tempo che ha perso, il casino che ho fatto su e giù per le scale e per come siano tutti rimbambiti e maleducati noi punter (ha usato un altro termine)… ed e' per quello che l’ubicazione la comunica solo all’ultimo momento.
Ascolto il tedioso pistolotto facendo ricorso alle ultime stille di pazienza rimastemi e poi, quando finalmente costei ha una sosta, sbotto:”Vedi, non mi metto certo a vantare un’intelligenza sfolgorante come la tua, però io almeno so contare fino a tre… questo e' il secondo piano, non il terzo dove tu mi hai mandato!”
Lei rimane stupita e tace per un attimo (forse mentalmente ripercorre le rampe delle scale e scopre che 1+1 realizza un totale pari a 2, non a 3… oppure non sa cosa dire, vedendo crollare una delle sue icastiche certezze).
Dopo qualche secondo mi guarda e, cercando di essere finalmente un po’ cordiale, ammicca:”Bhè, allora che facciamo?”
Siamo al
redde rationem di tanto vagare e taglio corto:”Tu puoi fare quello che vuoi, io proprio un bel niente. Sono salito qui al secondo piano, purtroppo due volte anche al terzo, solo per vedere la tua faccia e rendermi conto di come potevi essere messa. Così se mai mi dovessi riapparire innanzi, a seguito di un futuro annuncio con numero e location differenti, come spesso capita, riconoscendoti, posso girare i tacchi all’istante senza nemmeno sprecare fiato con una come te.”
Lei rimane zitta, non controbatte, ed io me ne vado sconsolato.
Conclusioni
Insomma, per le nostre ineffabili amichette il punter deve essere profumato, lavato, stirato, educato, munifico senza mercanteggiare, elegante, fascinoso, educato, rispettoso, sensibile, carino, distinto, sportivo, fisicamente in forma, subito eccitato e pronto... magari anche veloce, gradevole, poco rumoroso, conversatore affabile, poco esigente ed impegnativo, simpatico, piluccatore, magari sapere anche dispensare piacere…. trascurando il soddisfacimento del proprio.
Ed ora anche fine e forbito interlocutore telefonico, che pondera le richieste con tatto e sensibilità (meglio senza domandare nulla… tanto, in caso di viaggio a vuoto, tanto per il tempo e la benzina paga sempre Pantalone)… come se interloquisse con la Principessa… sul pisello.
Un approccio telefonico troppo invadente o licenzioso, di scarso profilo culturale e così poco profondo e sublime, turberebbe le nostre sensibili educande, facendole arrossire sconvolte, oltre che ferite nella loro dignità muliebre, lasciandole orbate dei loro insindacabili diritti, che non conoscono regole e doveri che non siano strumentali ai loro desideri ed interessi.
Ovviamente, povere creature indifese e bistrattate, sono pronte ad invocare il Telefono rosa, la Carta dei diritti dell’Uomo (ma sarebbe più giusto fosse della Donna), la Corte dell’Aja, la Corte europea, il Garante delle pari opportunità eppure la Costituzione…. tanto in ogni cosa la buttano sempre a mezzo, come suole dirsi: fa chic e non impegna.
Ma una fetta di culo tagliata fine fine, vicino all’osso… no?