L'ANGOLO DELLA POESIA...

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Glenda Cherubino

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Leonard Cohen : in my secret life

Ti ho visto questa mattina.
stavi muovendoti così velocemente.
Non può sembrare che io lasci la presa
Sul passato.
E mi manchi così tanto.
Non c'è nessuno in vista.
E continuiamo a far l'amore
Nella mia vita segreta.


Sorrido quando sono arrabbiato.
Baro e mento.
Faccio ciò che devo fare
Per farcela.
Ma so cosa è sbagliato.
E so cosa è giusto.
E morirei per la verità
Nella mia vita segreta.


Aspetta, aspetta, mio fratello.
Sorella mia, tieni duro.
Ho ricevuto i miei ordini.
Marcerò attraverso la mattina,
Marcerò attraverso la notte,
Muovendomi attraverso i confini
Della mia vita segreta.


Ho visto attraverso il foglio.
Fa venir da piangere.
Nessuno si interessa se le persone
Vivono o muoiono.
Ed il commerciante vuole che tu rifletta
Che e' o bianco o nero.
Grazie a dio non è così semplice
Nella mia vita segreta.


Mordo il mio labbro.
Compro ciò che mi viene detto:
Dall'ultimo successo,
Alla saggezza degli antichi.
Ma sono sempre solo.
Ed il mio cuore è come ghiaccio.
Ed è affollato e freddo
Nella mia vita privata.

http://www.youtube.com/watch?v=NW7oNpzBSGc
 
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Nell'ombelico, a metà strada tra il tuo cuore e la
Ogni mattina

Ogni mattina il mio stelo vorrebbe levarsi nel vento
soffiato ebrietudine di vita,
ma qualcosa lo tiene a terra,
una lunga pesante catena d'angoscia
che non si dissolve.
allora mi alzo dal letto
e cerco un riquadro di vento
e trovo uno scacco di sole
entro il quale poggio i piedi nudi.
di questa grazia segreta
dopo non avrò memoria
perchè anche la malattia ha un senso
una dismisura, un passo,
anche la malattia è matrice di vita.
ecco, sto qui in ginocchio
aspettando che un angelo mi sfiori
leggermente con grazia,
e intanto accarezzo i miei piedi pallidi
con le dita vogliose d'amore.

Alda Merini
 
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Nell'ombelico, a metà strada tra il tuo cuore e la
non ho bisogno di denaro

Non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti
Di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori, detti pensieri,
di rose, dette presenze,
di sogni, che abitino gli alberi,
di canzoni che faccian danzar le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti...
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia le pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

Alda Merini
 
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Nell'ombelico, a metà strada tra il tuo cuore e la
A tutte le donne

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra

Alda Merini
 
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Glenda Cherubino

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STE MUNELLE NOSTRE


Munelle mia, ve vojo tanto bene
quante che sete che ve bagio tutte:
tra vue nun c'ènno arrugginite e brutte
e de vue Gualdo quanto se ne tène!


El sangue che curre nte le vene
è roscio commo le cerase, e sciutte
cete le nuce, e de graziette piene
le guance a cascà bene do te butte!


Jocchi ènno tizzi e fragole le bocche,
co i boccoletti se po tèsse n velo,
sotto el corpetto spunteno du brocche! .


Si el ragazzo ve strigne, bè, pol'èsse
ch'armedia no schiaffone a contropelo,
ma el riso sbotta pieno de promesse! .


Nello Sinibaldi
 
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Non sarà un Ricordo

Sentire ancora le tue labbra sulle mie,
come rugiada che scende su di una foglia
facendole del solletico.
Sensazioni ed emozioni che non verranno mai seppellite dalla polvere,
trasportate dal vento del tempo
come in un ricordo antico.
Non mi rinchiudere nello scrigno dei tuoi ricordi,
rinchiudimi nel tuo cuore
come un fiore sempre vivo
in un immenso giardino di rose profumate
I nostri occhi, i nostri sguardi..
non possono morire come il calar della sera..
I tuoi graffi, i miei schiaffi non dovranno sprofondare
nelle sabbie mobili dei nostri giorni..
ma dovranno essere vivi,
come il pulsare dei nostri cuori..
fino alla fine della nostra esistenza.
 
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Bologna
Quando non si sa dove andare,
tutto è confuso
e due gambe sembrano poche.
Ma se la via è chiara,
che io sia tra le strade di una città
o in un'incantevole splendente foresta,
la mia ricerca sarà ad un passo da me.
 
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Glenda Cherubino

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:pardon: dal Piemunt


BÈLA MATÀSCINATi ghévi vündas àgn,
ti sévi’ncóra na matàscina.
Ti giùgavi cùm la pòpa,
pérò ti sévi già bilìna.


Ti ghévi sü un sùchin,
i ginöcc un po’ pilè.
Ti ghévi sü dóv crusti,
süi bùcit ti i’évi bulè.


Ti ghévi i zùclit in di péi,
cauzöti biönchi chi nàvan giü,
nàvan giü mòli süi cavìgi,
i lèstich sévan lasècc, tignévan piü.


In di cavì, un nàstar at vilü, blö,
in la schèlvia dóv mulöti,
un càmisin stréncc, c’al tirava,
évan dré spùntaat i töti.


Ma cùl che püsè mè ristàcc in la mént,
e che da ti’m fà rigùrdaa,
l’è’l prufüm che ti ghévi süi barléfi;
prufüm at pön, bütér e màrmilaa.


Prufüm chi ò sintü la prüma vòlta,
chi t’ò dàcc un bàsin, inucént,
là, suta cùl purtón, trà lüs e scür,
cùm na póra màta ca rivàss sgént.


Traduzione in italiano
BELLA RAGAZZINA
Avevi undici anni,
eri ancora una bambina.
Giocavi ancora con la bambola
però eri già bellina.


Avevi una gonnellina,
le ginocchia un po' spellate.
Avevi su due croste,
sui ciotoli ti eri sbucciata.


Avevi gli zoccoletti ai piedi,
le calze bianche ti cadevano,
scendevano molli fino alle caviglie,
gli elastici si erano rilasciati.


Nei capelli un nastro di velluto, blu,
nella scriminatura due fermagli,
una camicettina stretta, un pò tirata,
ti stavano spuntando i seni.


Ma quello che più mi è rimasto nella mente, e che di te mi fa ricordare,
è il profumo che avevi sulle labbra;
profumo di pane, burro e marmellata.


Profumo che ho sentito la prima volta,
che ti ho dato un bacio, innocente,
là, sotto a quel portone, nella penombra, con la paura matta che arrivasse gente.
 
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Perugia
La Confessione

Quand' éva preso già l'estrem' unzione
Chiamò la moje: - Mo che sò' finito
vorria cavamme la soddisfazzione
de sapé' si quil giorno m'é tradito-.
E lja je fà: - I' te l' dirìa de core
ma doppo si per caso tu nun more?

Claudio Spinelli

Traduzione in italiano:

Quando aveva ricevuto già l'estrema unzione
chiamò la moglie e le chiese: - Ora che stò morendo
mi vorrei levare una soddisfazione
di sapere se quel giorno mi hai tradito-.
E lei gli dice: - Io te lo direi con il cuore
ma se per caso poi non muori? -.
 
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Nell'ombelico, a metà strada tra il tuo cuore e la
Er tempo

Er temp’er temp’er temp’er temp’er tempo
chissà ’ndo’ passa er tempo e ’ndo s’addorme,
’ndo’ rumica li giorni co’ la notte,
’ndo’ vammoriammazzato quanno l’omo
lo vo’ ammazzà perché nun sa che facce,
’ndo’ annerà a riparalle da la pioggia
l’ale liggere peggio d’un gaimone,
’ndo’ tiè la rota, er fuso, l’arcolaro
pe’ filacce la lana e sforbicialla,
’ndo’ le zanne pe’ mozzicà la vita,
’ndo’ va ’sto galantomo che smemoria
li pensieri e le cricche de jerlantro,
chissà come se perde e ’ndo’ se trova.
Forze starà a giocà a nisconnarello
pe’ cojonà chi vo sapenne troppo
e seccallo co’ un razzo de saetta
da riccoje le cenere da l’ossa.

Ugo Marzi (poeta civitavecchiese)

Il tempo

Il tempo, il tempo, il tempo, il tempo, il tempo
chissà dove passa il tempo e dove si addormenta,
dove trascorre i giorni con la notte,
dove va a morire ammazzato quando l'uomo
lo vuole ammazzare perchè non sa cosa farci,
dove andrà a ripararle dalla pioggia
le ali leggere peggio di un gabbiano,
dove tiene la ruota, il fuso e l'arcolaio
per filare la lana e tagliarla,
dove va questo galantuomo che dimentica
i pensieri e i fatti dell'altro ieri,
chissà come si perde e dove si trova.
Forse starà a giocare a nascondino
per prendere in giro chi vuol saperne troppo
e "seccarlo" (ucciderlo) con un fulmine
per raccogliere la cenere dalla ossa.

P.S. la traduzione è la mia, spero sia fedele.
Napiotta


 
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Nell'ombelico, a metà strada tra il tuo cuore e la
La madre de le sante
Gioacchino Belli

Chi vò chiede la monna a Caterina,
Pe ffasse intenne da la gente dotta
Je toccherebbe a dì: vurva, vaccina,
E dà giù co la cunna e co la potta.

Ma noantri fijacci de miggnotta
Dimo cella, patacca, passerina,
Fessa, spacco, fissura, bucia, grotta,
Fregna, fica, ciavatta, chitarrina.

Sorca, vaschetta, fodero, frittella,
Cicia, sporta, perucca, varpelosa,
Chiavica, gattarola, finestrella.

Fischiarola, quer-fatto, quela-cosa,
Urinale, fracoscio, ciumachella,
La-gabbia-der-pipino, e la-brodosa.

E si vòi la cimosa,
Chi la chiama vergogna, e chi natura,
Chi ciufeca, tajola e sepportura.


Credo che la traduzione sia inutile... (e impossibile!):sarcastic_hand:
Napiotta
 
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Nell'ombelico, a metà strada tra il tuo cuore e la
Er Buffone
Trilussa


Anticamente, quanno li regnanti
ciaveveno er Buffone incaricato
de falli ride - come adesso cianno
li ministri de Stato
che li fanno sta' seri, che li fanno -,
puro el Leone, Re de la Foresta,
se messe in testa de volé er Buffone.
Tutte le bestie agnedero ar concorso:
l'Orso je fece un ballo,
er Pappagallo spiferò un discorso,
e la Scimmia, la Pecora, er Cavallo...
Ogni animale, insomma, je faceva
tutto quer che poteva
pe' fallo ride e guadambiasse er posto:
però el Leone, tosto,
restava indiferente: nu' rideva.
Finché, scocciato, disse chiaramente:
Lassamo annà: nun è pe' cattiveria,
ma l'omo solo è bono a fa' er buffone:
nojantri nun ciavemo vocazzione,
nojantri semo gente troppo seria!

Amo particolarmente Trilussa, trovo che le sue metafore siano assolutamente attuali...
Napiotta
 
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Nell'ombelico, a metà strada tra il tuo cuore e la
Carità cristiana
Trilussa

Er Chirichetto d'una sacrestia
sfasciò l'ombrello su la groppa a un gatto
pe' castigallo d'una porcheria.
- Che fai? - je strillò er Prete ner vedelllo
- Ce vò un coraccio nero come er tuo
pe' menaje in quer modo... Poverello!...
- Che? - fece er Chirichetto - er gatto è suo?
- Er Prete disse: - No... ma è mio l'ombrello!-


:scratch_one-s_head:
 
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Roma
LA NINNA NANNA DE LA GUERRA (1914)
Trilussa

Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d'un impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d'assassini
che c'insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l'ombra d'un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!


(molto bella anche la versione in musica di Claudio Baglioni).
 
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bergamo
Belle ...tutte e bello trovar il tempo per scriverle e staccarsi da cio' che spesso conta gran poco
 
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Terza stella a destra poi dritti sino al mattino
Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.

C'è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.

C'è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l'ora muta delle fate.

C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.

È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.

Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz'ora sono qui arruffato
dentro una sala d'aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.

C'è un tempo d'aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.

C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.

Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare.

[FONT='Lucida Grande', arial, helvetica]Fossati - c'è tempo

[/FONT]​
 
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Glenda Cherubino

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dalla Campania

Graziella e' for' a' Marina
S’a’ fà ’for’’ a’ marina
Tutt’e’ ser’
Song’ cinq’ann’
Ma so’ già na’ vita
E sent’o’ tiempo ca’ fuje, nun cammina
O’ tiempo fa rummor’
quann’ fuje
Sul’ essa ho ssent’
Ma nun o’ fa capì.
S’adda rirer’ , p’ venner’ l’ammor’.
S’ ferma nu cucchier’ ,
“ C’ ore so..?”
“ Song’ e’ cinq’, nennè…”
E s’avvia a’ casa,
Add’ o’ tiempo s’azzitta ind’ o ‘ bicchier’
S’a’ fa for’ a’ marina,
tutt’e’ sere...


Traduzione in italiano
Graziella di fuori la Marina
Bazzica la Marina
ogni sera
Sono cinque anni,
ma sono già una vita
E sente il tempo che corre, non cammina
Il tempo fa rumore,
quando corre
Solo lei lo sente
Ma non lo fà capire
Si deve ridere , per vendere l’amore
Si ferma un cocchiere
“che ore sono?”
“Sono le cinque, ragazza..”
E si avvia a casa
Dove il tempo si ferma nel bicchiere
Bazzica la Marina ,
ogni sera...
 
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Nell'ombelico, a metà strada tra il tuo cuore e la
Proietti recita Neruda

chi muore (ode alla vita)

[url]http://www.youtube.com/watch?v=s4cOxRCLoEU


[/URL]
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle 'i'
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
 
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Terza stella a destra poi dritti sino al mattino
Chioma bionda, sciolta,
che corre come un ruscello,
chioma.


Unghie dure e dorate,
fiori curvi e sensuali,
unghie dure e dorate.


Curva del ventre, nascosta,
e aperta come un frutto
o una ferita.


Dolce ginocchio nudo
stretto tra le mie ginocchia,
dolce ginocchio nudo.


Rampicante dei capelli
tra l'offerta rotonda
dei seni.


Orma che dura nel letto,
orma addormentata nell'anima,
parole pazze.


Perdute parole pazze:
concluderan le mie canzoni,
moriranno le nostre bocche.


Morena, la Baciatrice,
rosaio di tutte le rose
in un'ora.


Baciatrice, dolce e bionda,
me n'andrò,
te n'andrai, Baciatrice.
Ma ancora ho l'aurora
impigliata in ogni tempia.


Baciami per questo, ora,
baciami, Baciatrice,
ora e nell'ora
della nostra morte.

Pablo Neruda - Morena la baciatrice
 
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