Quando avevo quindici anni...
Claude Debussy - Arabesque No. 1
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Quando avvo quindici anni, in casa mia i soldi cominciarono a scarseggiare.
Ma non le idee. Così potei costruirmi, pian piano, un patrimonio in tal senso.
Sono cresciuto con pochi amici, i soli compagni di giochi che poi si perdono,
e con le fanciulle medusee della casa dirimpetto...
Ho portato con me un'infinità di ricordi, impressioni, emozioni, gioie improvvise e
anche varie crudeltà...
Le vampate di rossore ed i saltuari, primi contatti col sesso. Poi già nella memoria,
trovarono posto gli affetti perduti, i miti infranti, i castelli in aria gettati rovinosamente
a terra, con troppa malvagità, senza volerlo, senza saperlo..., e l'altruismo,
la timidezza, gli impulsi irrefrenabili... L'ansia.
Era già tutto amore..., quando ci furono i miei primi sfoghi letterari, le prime poesie segrete,
segretamente fatte leggere a poche fanciulle che poi piangevano.
Più tardi la nuova realtà della vita, la lotta vissuta accanto, le apprensioni del domani e,
con gli anni, altri miti infranti, e le estorte convinzioni dei tanti amori...
Sono certo che già in quel tempo, un certo amore per la solitudine e la malinconia
gettavano in me radici profonde, e sono anche certo che sin d'allora avevo cominciato
a sognare, al di là di me stesso, un'altra creatura, identificata poi in una donna mitica, idealizzata
sia dalle puntuali endovene dei miei ricordi, che da nuove ed esasperate proiezioni del futuro...
Così son bastati gli avvenimenti di pochi anni, per farmi crescere dentro la contorta struttura di
una pianta che penso possa ancora essere bella, ricca e frondosa,
nonostante verifichi con scadenze periodiche , l'arida nudità dei rami sempre più spogli
e rinsecchiti, anche durante le stagioni migliori...
Il nuovo silenzio che permea tanta mia esistenza, può interrompersi di colpo e fuoriuscirne
una grande ondata sentimentale e d'amore, tutta tradotta in parole ed in complessi processi
verbali e mentali...
E allora..., per riandare con la memoria.
Per seguire le difficili rime della memoria, ritornare ai
tanti momenti trascorsi, per cedere a questa tentazione continua della vita...
di questa nostra vita sbavata come in un acquarello, dai desideri...,
quasi pronta ad arrendersi incondizionatamente all'amore...
Allora...
io racconto, per non morire.
xxxchaos