la vecchiaia è un fatto mentale.
Si diventa vecchi - o lo si è già da giovani -
dentro, non fuori.
Se lo spirito è giovane, nonostante il corpo
ci abbandoni rimaniamo giovani.
A 46 anni mi sento più giovane di quando
ne avevo 20. Sono più attivo e combattivo
e ho molta più voglia di fare ed energie
di allora.
Mio nonno a 30 anni è stato ospite
di mauthausen e è arrivato a pesare
30 kg. E' morto a 102, ma ancora
a 100 mangiava come un lupo e
aveva un sacco di amici ed interessi
e anche amiche, anche se ha ammesso
che, purtroppo, già da 95 anni, il rapporto
era diventato perlopiu platonico. Ma fino
a 95 funzionave eccome. Aveva una
agenda piena di nomi femmili. Le sue
"ragazze" avevano dai 60 agli 80 anni
e per lui erano delle "bambine", vista
la differenza di età.
Ci metterei la firma.
Ciao
Petra io non penso che Gilax volesse negare un fattore fisiologico, semmai voleva mettere in evidenza come tu stessa hai detto che il modo migliore ( fatto salvo una salute anche mentale e non solo fisica ) è sentirsi pieni di vita anche nella vecchiaia e di persone così, che hanno la vita che gli brilla negl'occhi, ci sono.
ti dico solo su una cosa e lo dico per esperienza sul campo.....la vecchiaia meno accettabile per la persona in sè, non è la mancanza di lucidità che avviene nella demenza senile avanzata....semmai è il contrario.
Bella e giusta considerazione la tua.
Munelina, hai colto nel segno, sai leggere bene e capire meglio
sì hai ragione, forse intendeva quello. E' che stavo pensando a me stessa. A come anche solo in pochi anni è cambiata la mia condizione psicologica rispetto alla vita. ora ho 27 anni.. vado per i 28. Rispetto a 10 anni fa mi sento molto più forte e serena. Dieci anni fa, nonostante dicano che i 18 anni sono il periodo migliore della vita, io non ero per nulla serena. Ero incasinatissima, gestivo molto male le mie emozioni , mi mancava la giusta consapevolezza anche per gestire bene i rapporti umani ed emotivi..e in generale mi mancava la consapevolezza. Passavo momenti di grande infelicità esistenziale. Quindi mi verrebbe da dire: molto meglio ora. Però cos'avevo allora? L'innocenza (e non mi riferisco alla banale sessualità, che non c'entra nulla). Ero innocente rispetto alla vita, ai problemi che può portare via via. I problemi che avevo allora , anche se mi facevano stare male, erano piccola cosa. Non pensavo assolutamente al futuro, vivevo nel presente. La vita la vedevo lunghissima e infinita. men che meno mi preoccupavo della salute. La davo per scontata.Petra io non penso che Gilax volesse negare un fattore fisiologico, semmai voleva mettere in evidenza come tu stessa hai detto che il modo migliore ( fatto salvo una salute anche mentale e non solo fisica ) è sentirsi pieni di vita anche nella vecchiaia e di persone così, che hanno la vita che gli brilla negl'occhi, ci sono.
ti dico solo su una cosa e lo dico per esperienza sul campo.....la vecchiaia meno accettabile per la persona in sè, non è la mancanza di lucidità che avviene nella demenza senile avanzata....semmai è il contrario.
Bella e giusta considerazione la tua.
Chi di voi non vorrebbe tornare indietro e non spera che il tempo si fermi per sempre?
sì hai ragione, forse intendeva quello. E' che stavo pensando a me stessa. A come anche solo in pochi anni è cambiata la mia condizione psicologica rispetto alla vita. ora ho 27 anni.. vado per i 28. Rispetto a 10 anni fa mi sento molto più forte e serena. Dieci anni fa, nonostante dicano che i 18 anni sono il periodo migliore della vita, io non ero per nulla serena. Ero incasinatissima, gestivo molto male le mie emozioni , mi mancava la giusta consapevolezza anche per gestire bene i rapporti umani ed emotivi..e in generale mi mancava la consapevolezza. Passavo momenti di grande infelicità esistenziale. Quindi mi verrebbe da dire: molto meglio ora. Però cos'avevo allora? L'innocenza (e non mi riferisco alla banale sessualità, che non c'entra nulla). Ero innocente rispetto alla vita, ai problemi che può portare via via. I problemi che avevo allora , anche se mi facevano stare male, erano piccola cosa. Non pensavo assolutamente al futuro, vivevo nel presente. La vita la vedevo lunghissima e infinita. men che meno mi preoccupavo della salute. La davo per scontata.
Sono passati solo 10 anni, ma quanto è cambiato: sono più serena rispetto a certe cose, ma comincio a preoccuparmi molto del futuro. Sono consapevole.. e questo mi ha fatto perdere l'innocenza, l'avventatezza anche. Se da un lato mi sento più sicura per certe piccole questioni, dall'altro mi sento meno sicura rispetto alla vita in generale. E vorrei che il tempo si fermasse... mentre a 18 anni non ci pensavo proprio,anzi, volevo che andasse sempre più veloce. Allora mi domando: come vedrò la vita tra 10, 20, 30, 40 anni? Forse sì, avrò molta voglia di vivere..ma qualcosa cambierà certamente. A me la morte ad esempio fa molta paura, a quest'età non dovrei pensarci, e in effetti cerco di rimuovere il pensiero, ma essere consapevole che man mano che il tempo passa vado verso la fine (inevitabile), che può arrivare anche ben prima della vecchiaia per malanni che ti arrivano più facilmente dopo la mezza età rispetto a quando sei giovane, e pensare comunque che si va verso l'avere meno energia fisica, meno vigore, insomma.. non è bello. E anche mentalmente ci sarà meno spensieratezza, è inutile negarlo. Chi di voi non vorrebbe tornare indietro e non spera che il tempo si fermi per sempre?
Caro Alceste , no no no ! Non va bene abbattersi , anzi devi vedere i lati positivi e reagire. I capelli bianchi (se curati ) sono molto apprezzati, comunque piccolo trucco: cambia taglio ( accorciali, oppure tienli più lunghi, cambia pettinatura, al limite rasati a spazzola ) . Sembra una cosa sciocca , ma ti assicuro che non lo è.
Ma a prescindere : io ho passato i 55 , capelli ben peggio di quello che tu scrivi, un po di pancetta, ma ti assicuro e non per vantarmi che il successo continua. Naturalmente bisogna curare ai massimi livelli pulizia personale e decoro: in macchina per ogni evenienza il beauty contiene spazzolino per denti, colluttorio, profumo. L'abbigliamento aiuta, e non dimenticare le scarpe: al riguardo le girl 8 su 10 sono maniache per loro stesse, ma ho sempre riscontrato che la stessa attenzione l'hanno verso noi!
Bon, mi fermo qui , non voglio passare da sapientone
Saaalveeee ! ! !
Io no e ti spiego perchè. La nostra vita su questa terra è limitata
e grazie a Dio non sappiamo quando finirà. Se fossimo eterni
un istante, un secondo, un'ora, un giorno, un anno, 100 anni,
1.000 anni, un milione di anni...sarebbero uguali ad un istante.
Che noia! E, in questa noia infinita, un instante o un milione
di anni non avrebbero alcun valore. Invece, siccome siamo
limitati nel tempo, un singolo istante - bello o brutto, dolce
o amaro, felice o doloroso - è insostituibile, unico, irripetibile,
non torna più. Quindi ogni istante della nostra vita ha un valore
immenso, vale più dell'oro e dell'argento e di tutte le ricchezze
del pianeta. E il suo valore è dato dalla sua fuggevolezza e
dal fatto che è irripetibile. Ecco perchè l'unica cosa sensata
è vivere nel qui ed ora, non nel passato, che è morto, non nel futuro
che non è ancora nato. Questa è la ricchezza e il dono che
Dio ci ha fatto, di vivere questa vita fatta di istanti con
un'intensità mai vista. Questo è quello che conta.
Il qui ed ora. Il futuro non esiste - il che non vuol dire che
non vada immaginato, ma senza attaccamento - il passato
è morto - il che non vuol dire che non vada ricordato, ma
senza attaccamento. Dio è presente qui con noi, nel qui
ed ora.
oddio epicuro no, ti pregoIl corollario è che non devi pensare alla morte che non esiste -
come diceva Epicuro, quando lei c'è non ci siamo noi - ma
al presente ed ai problemi del presente e mi sembra da quello
che hai scritto i tuoi sono grossi e pressanti. Risolvi quelli
piuttosto
Io no e ti spiego perchè. La nostra vita su questa terra è limitata
e grazie a Dio non sappiamo quando finirà. Se fossimo eterni
un istante, un secondo, un'ora, un giorno, un anno, 100 anni,
1.000 anni, un milione di anni...sarebbero uguali ad un istante.
Che noia! E, in questa noia infinita, un instante o un milione
di anni non avrebbero alcun valore. Invece, siccome siamo
limitati nel tempo, un singolo istante - bello o brutto, dolce
o amaro, felice o doloroso - è insostituibile, unico, irripetibile,
non torna più. Quindi ogni istante della nostra vita ha un valore
immenso, vale più dell'oro e dell'argento e di tutte le ricchezze
del pianeta. E il suo valore è dato dalla sua fuggevolezza e
dal fatto che è irripetibile. Ecco perchè l'unica cosa sensata
è vivere nel qui ed ora, non nel passato, che è morto, non nel futuro
che non è ancora nato. Questa è la ricchezza e il dono che
Dio ci ha fatto, di vivere questa vita fatta di istanti con
un'intensità mai vista. Questo è quello che conta.
Il qui ed ora. Il futuro non esiste - il che non vuol dire che
non vada immaginato, ma senza attaccamento - il passato
è morto - il che non vuol dire che non vada ricordato, ma
senza attaccamento. Dio è presente qui con noi, nel qui
ed ora.
capisco il tuo pensiero, ma troppa filosofia per me: io non credo in dio e la vecchiaia continuo a vederla come una fase della vita poco desiderabile. Però chissà, forse quando raggiungerò la tua veneranda età avrò acquisito la tua saggezza e non mi spaventerà più, allora ne riparleremo e mi dirai come si vive da lassù
oddio epicuro no, ti prego
ma lo sai che in realtà aveva una paura folle della morte? per quello ha scritto quello che ha scritto, era il suo pensiero fisso. Solo chi ne è spaventato può arrivare a rinnegarla (proprio come la vecchiaia).
Per il resto io i miei problemi li ho risolti e al momento sono molto serena (a parte il pensare che esistono la vecchiaia e la morte, ma non lo penso mica tutto il giorno!)