Ce l'ho fatta!!!
Un inaspettato impegno fuori porta mi ha fornito un'occasione che non volevo perdere; avendo avuto la possibilita' di giostrarmi un'ora e mezzo di tempo circa, ho bruscamente sterzato l'automobile, per dirigerla verso la ridente cittadina di Nova Gorica.
Arrivato nel semicerchio, il posteggio a 100 metri dal locale dall'insegna inequivocabile, ho lasciato la macchina in compagnia di diversi altri mezzi; anche il posteggio accanto al Margerita era pieno, al punto tale che ho avuto un attimo di esitazione: ovunque pieno di macchine, mica ci sara' la ressa di orsi a costringere una zuffa nell'arena pur di conquistarsi una preda?
Ormai ero arrivato fin la' e non volevo aver fatto la strada a vuoto; non provarci avrebbe portato rimpianti, entrare e magari trovarsi in fila un rischio che fa parte del gioco.
Quindi il ditino e' giunto a premere quel plasticato bottone che da li' a poco avrebbe fatto sentire il ronzio di apertura verso il paradiso.
Versato all'ingresso l'obolo di 50 euro, mi sono fiondato nello spogliatoio e mi sono cambiato in rapidita'.
Erano circa le 21.30 di ieri ed a mia disposizione avevo poco piu' di un'ora.
Non c'era tempo da perdere ed avevo una missione da compiere; la mission che mi ero prefissato non era tanto quella dell'aspetto ludico sessuale, che di solito apprezzo di piu' quando ho a disposizione la possibilita' di fare con calma, di sorseggiare una bibita osservando le fanciulle e di potermi inizialmente rilassare con un pochino di traccheggio; la mission preposta era di verificare lo status quo del Margerita, perche' qualsiasi rece, questa mia compresa, si basa sempre su una percezione personale.
Di oggettivo, a mio avviso, c'e' poco da raccontare: di oggettivo c'e' l'ingresso; di oggettivo c'e' la pizza sul tavolino tra le due colonne; di oggettivo c'e' il colore delle pareti al piano di sotto che si scrosta; di oggettivo c'e' il numero delle girl presenti, una decina, e di avventori ( credo non piu' di 5).
Il resto entra nella sfera del soggettivo: il locale e' bello o brutto, le ragazze sono belle o brutte, il personale e' gentile o scorbutico, le prestazioni appaganti o deludenti.
Personalmente il Margerita anche ieri mi e' piaciuto: quello che mi piace di questo locale e' che e' piccolo e tranquillo, non si respira un'atmosfera "industriale", piuttosto mi sembra di godere un'aria familiare; la presenza di ragazze e' eterogenea, di diverse provenienze, atteggiamenti e modi di porsi.
Ci sono ragazze scazzate con lo smartphone in mano, altre che chiacchierano, altre che cercano di accalappiare la preda con la stessa velocita' con cui un'iguana allunga la lingua per catturare un insetto di passaggio.
Non avevo tempo per provare nuove avventure, volevo sondare il terreno per sapere se puntare avanti su questo locale nel mese in cui avro' la possibilita' di farlo o se prepararmi altri lidi; il mio intento era di trovare Marianna.
Vabbeh, impresa comunque difficile per me, perche' sono nullo nella fisionomia e non ricordo nemmeno il suo viso, in quanto sono sempre stato preso dalle sue poppe meravigliose; la scorsa estate poi era inconfondibile con il suo costume rosso sgargiante...
Entrato nell'arena, a sinistra il consueto angolo sudamericano, occupato da tre ragazze, due visibilmente sudamericane ed una, dal fisico skinny, che poteva sembrare colombiana dalla pelle chiara; nell'angolo a fianco c'era un'altra ragazza da sola.
Nell'ala tv c'era una ragazza bionda, mentre in una camera erano radunate altre tre girl che ridevano e scherzavano con la grazia tipica delle brave figliole di buona famiglia.
Al piano di sotto una sola presenza in vasca, vista di spalle perche' impegnata ad intervistare un orso seduto a bordo vasca.
Rapida doccia e risalita al piano di sopra per prendere al bar una cocacola corroborante.
Nemmeno il tempo di ordinare che come una zecca caduta da un albero mi sono trovato addosso la bionda che stava seduta vicino alla tv; Exenia, o qualcosa di simile, il suo nome, dal tipico accento dell'est; ha cercato subito di arrivare al dunque, proponendomi la sua compagnia; non parlava italiano ed alla sua domanda se parlassi inglese, ho risposto di no; certo, non sono madrelingua e qualcosa me la cavo, pero' e' stato un perfetto assist che lei mi ha servito per rimbalzarla senza essere scortese.
Ricevuta la bevanda richiesta, mi sono seduto nell'angolo delle sudamericane; conscio dell'avere poco tempo, non potendo scegliere con calma la preda, ho preferito puntare se non altro sull'esotico: dovessi non essere soddisfatto, almeno lo sono con qualcosa di esotico.
Fatte le dovute presentazioni, ho conosciuto Luna, poi Luna e poi Martina; si', smentendo tutta scienza astronomica, c'erano due lune; di queste una mi sembra di aver capito essere dominicana e l'altra quella magrissima, si presenta come italiana, di Rimini; la Luna italiana e' la ragazza skinny, la cui magrezza e' tale da sembrare anoressica; ero tentato di zimmerare lei, ma il suo sorriso mi ha frenato: denti scuri e gengive nere mi hanno lasciato perplesso al punto tale da farmi venire il sospetto sulla sua magrezza; nel dubbio meglio astenersi.
Come spesso accade la soluzione arriva insperata...
Questa volta e' sopraggiunta con la comparsa di lei, l'allegro vulcano sudamericano con la vivacita' latina: Patricia.
E niente, a me piace vincere facile.
Mai rischiare di perdere l'occasione: agganciata subito, ha ordinato una tazza di caffe' e con questa e' andata a fumarsi una sigaretta; qualche minuto di piacevole conversazione e poi risalita al piano superiore; la camera e' stata, quale novita', superlativa e nel corso della sessione anche lei, e senza fingere, ha goduto parecchio; partiti con bacio molto passionale, sono poi sceso a gustare quanto aveva da offrire: un daty squisito, con dita infilate in ogni dove, due davanti ed uno dietro e lei che godeva parecchio, confermato anche da inequivocabili segnali fisico-umorali.
Dopo lungo daty, partiti con smorzacandela, che non e' durato molto causa entrata in funzione della mia valvola di sicurezza che si e' aperta per sovrapressione.
Lungo socialtime, con altri baci, carezze e ciucciatine varie.
Alla fine versato l'obolo di 70 euro, ringraziato e salutato.
Altra veloce doccia, rivestito e partito.
La mia impressione e' che il Margerita non abbia perso quel fascino che aveva a suo tempo fatto presa su di me.
Il pubblico che sceglie questo posto credo sia lo stesso che non si troverebbe bene in trombifici di massa; lo stesso puo' valere per le ragazze: quelle abituate a lavorare in trombifici, se non cambiano approccio, al Margerita non troveranno molta fortuna.
Concludo con due note.
Il gruppo di ragazze dell'est nell'area tv erano abbastanza "allegre": sul tavolo c'era una bottiglia di wisky che si stavano scolando e a quanto ha raccontato la dolce compagna della mia serata, pare fosse la seconda; la ragazza bionda l'ho vista successivamente al piano di sotto ed era abbastanza triste vedere che si reggeva difficilmente in piedi.
La mia fidanzata per una sera mi ha raccontato che Maria, Eva e Kerenia non torneranno piu', perche' loro preferiscono lavorare nei night negli orari notturni.
Ringrazio chiunque abbia avuto la pazienza di leggere il mio lungo post, consolandolo con il fatto che adesso tornero' di nuovo nell'oblio del silenzio fino a questa estate, quando, se tutto andra' bene, potro' tornare operativo per un paio di settimane.