Ieri sera mi è venuta una crisi di coscienza, ...
Ottimo punto di partenza per una vita di coppia di successo. Non scherzo: provo pietà per quanti si approcciano ad una scelta così definitiva con stolide quanto incrollabili certezze, destinate a schiantarsi. Molto meglio riconoscere le proprie paure ed insicurezze, e
lavorare per superarle
verso mezzanotte lei mi fa “amore ti dispiace andare a buttare l’umido che puzza?”...
La vita di coppia presuppone mediazioni e disponibilità a 'dare' per il successo della coppia stessa. Ciò che conta è ricordarsi sempre quando si chiede all'altro di fare uno sforzo per noi: insomma, sarà un successo se lei sarà SEMPRE in grado di ricordare che una determinata cosa a te può dispiacere.
Ho cominciato a chiedermi: sono davvero io? E se poi comincio a starci stretto?
Un dubbio più che legittimo e ragionevole
Poi mi sono ricordato che sono oltre 10 anni che amo questa persona e so per certo che la mia vita senza di lei sarebbe monca, imperfetta.
Ahi, ahi, andiamo male.
Non dobbiamo sposarci perchè abbiamo
bisogno dell'altro, ma solo se pensiamo di avere un infinito desiderio di
dare all'altro. E funzionerà per sempre ed in modo sano se
entrambi avranno per sempre voglia di dare all'altro (e non bisogno dell'altro, il quale potrebbe sempre venir soddisfatto da una nuova e terza persona)
La mia coscienza, quella stronza, intanto mi suggeriva a caratteri cubitali: “vedrai quando avrà la certezza delle 4 mura poi come comincerà a centellinartela...”.
Non è la coscienza, è il lato spoco del punter che si precostituisce il posizionamento del locus of control per andare a puttane anche dopo.
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La svolta, e l'inizio del successo della vita di coppia, sarebbe consistito nel rientrare a casa ed esprimere, con sincerità, gentilezza ed empatia, la paura vissuta con l'umido in mano.
Tirando fuori le
emozioni vissute in quel momento.
P.s.: sei sempre in tempo.