Ieri sera, inevitabilmente, mi è toccato di vedere di sfuggita una delle solite trasmissioni impostata unicamente sul fattaccio in questione, non ricordo nemmeno su quale rete, con collegamento in diretta con la giornalista offesa, e sproloqui a non finire, con zerbinesche dimostrazioni di solidarietà.
L'unico contro, come sempre, ma forse è un suo format, era Sgarbi, che continuava a citare un episodio avvenuto a suo tempo tra Benigni e la Carrà, nel quale il comico, noto per le sue uscite incontrollabili e strampalate, in una famosa trasmissione televisiva, in prima serata, l'aveva sorpresa saltandole addosso, toccandola ovunque, anche nelle parti più intime, con lei visibilmente imbarazzata, e contrariata, che cercava di sottrarsi a tale trattamento a dir poco indecoroso.
E nessuno aveva eccepito! Nessuna denuncia era seguita. Anzi tutti avevano riso, con grande approvazione di tutto il popolo televisivo. Però Benigni mi risulta, se non erro, che abbia stretto anche i "cabbasisi" a Pippo Baudo!
Insomma Sgarbi voleva evidenziarne la differenza, e affermava che, comunque, il fatto della giornalista in questione non sarebbe stato in ogni caso ritenuto dalla Cassazione effettivamente un caso di molestia sessuale.
Bellissime invece le interviste fuori del medesimo stadio, dove tutti i maschi tifosi, a viso scoperto, di fronte alle telecamere condannavano il gesto come inqualificabile, orribile, imperdonabile, gravissimo, inaccettabile, salvo poi a telecamere virtualmente spente, a volto mascherato, ribaltare completamente i giudizi, sdrammatizzando, ritenendolo solo un innocuo gesto goliardico, fatto senza cattiveria da uno "stupidotto", da una brava persona, che non voleva certamente essere un'offesa verso la giornalista e la sua professionalità, e che doveva essere quindi condannato si, ma alla fine anche compreso, e che si era buttato in piedi un gran polverone per niente.
Mi ricorderò sempre il grande mitico "bisteccone", che quando veniva intervistato in qualche collegamento in diretta piuttosto forzato, si mostrava affabile e comprensivo, mentre poi pensando che la telecamera fosse spenta, si lanciava in sproloqui e invettive inverosimili contro il povero intervistatore, che un secondo prima sembrava invece aver lodato.
Mitici erano anche i fuori onda di Emilio Fede, che finivano inevitabilmente tutti allo stesso modo: "che figura di M.!".
Come sempre è il teatrino dell'apparenza, a dimostrazione del fatto che tutte le interviste e tutto ciò che ci viene mostrato in televisione molto spesso non corrisponde al vero, anche e non solo perché gli stessi giornalisti ci presentano le cose falsate dal loro punto di vista , ma anche e soprattutto perché gli intervistati "a caso" sentono il peso delle telecamere e del mondo intero che li osserva e li ascolta.
La giornalista per il proprio onore ferito ha riaffermato che proseguirà per le vie legali, inasprendo così gli animi e le discussioni, con grande gioia di tutti i media che ne seguiranno gli sviluppi futuri.
Francamente avrei preferito invece che avesse fatto come una "Grande di Spagna", mostrandosi superiore, e avesse perdonato il gesto, dopo che il povero malcapitato avesse però risalito in ginocchio tutti i gradini della "Scala Santa", e si fosse prostrato ai suoi piedi, chiedendole pubblicamente perdono per quel gesto così stupido, fatto involontariamente, goliardicamente, non pensando di offendere così pesantemente una persona.
Questo si sarebbe stato si di grande impatto sociale ed educativo: comprendere e perdonare chi sbaglia e capisce di avere sbagliato.
In questo modo si sarebbero salvati entrambi e avrebbero calmato le acque.
Ora invece "al mio segnale scatenate l'inferno".