Ci sono pomeriggi troppo caldi e luminosi per chi ha il morale basso. E ci sono troppe ore passate su un divano per non essere malinconici. Ma c’è anche qualche amico che non la pensa allo stesso modo e che, per ripararsi dall'afa, suona alla porta con vino fresco e musica. E così, fingendo d’essere allegri, si passa il tempo insieme parlando di vita e di donne e lentamente succede che si finga un po’ meno, lasciando che la musica compia una piccola rivoluzione.
Fink si è dedicato per svariati anni alla musica elettronica come DJ e produttore. Poi, forse anche lui ha attraversato un pomeriggio non proprio esaltante, sospeso tra vari stati d’animo, ed ha deciso di cambiare registro. E’ sceso dalla sua nuvola, ha imbracciato una chitarra spagnola ed ha incominciato a suonare.
Sort of Revolution non è forse il suo lavoro migliore ma ha per me un significato particolare, a partire dal titolo.
Difficile inquadrarlo in un genere, si spazia dal folk al blues ma il tutto risulta atipico. Archi, basso, batteria ed un delicato tappeto sonoro elettronico accompagnano la voce di Fink, dolce e virile.
Disco, ma soprattutto artista affascinante, assolutamente consigliato.
La sua musica si adatta come un liquido all’umore del momento. Splendida al mattino, quando le sensazioni antelucane tardano a prendere forma. Ma soprattutto al crepuscolo, come quella sera, quando il sole si nasconde e siamo tutti un po’ più fragili.
If Only - Fink