King Crimson - Epitaph (Including "March For No Reason" and "Tomorrow And Tomorrow") - 1969
"Epitaffio" è la scritta su una lapide in ricordo del suo “proprietario”.
È la frase con cui una persona deceduta si congeda al mondo, oppure le parole con cui tutti la salutano.
Il giudizio finale sul mondo dal punto di vista dei King Crimson, il loro epitaffio, è
confusione
Il non sapere cosa aspettarsi dal futuro, mentre andiamo avanti, strisciando, giorno dopo giorno, dopo mese, dopo anno.
E cosa c’è di peggio di sentirsi parte del caos? Del disordine?
"Epitaffio" parla del timore di vivere nel mondo in un momento imprecisato del ventunesimo secolo.
il nero di questo brano su un futuro inevitabile. Un futuro da temere. La realtà di oggi.
E' incredibile pensare che questo brano risulti del 1969.
C’è la speranza di farcela e di ridere, nel ricordo di quanto è stato difficile, con quel
“we” a intendere la vicinanza morale e fisica di qualcuno che aiuti a vivere. Amici, famiglia, qualsiasi altra persona che si prenda cura di no
E ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.
Prima della parte strumentale
“March For No Reason” c’è l’indizio che ci dice come, nel futuro, dovremo avere paura soprattutto dell’
uomo.
La possibilità di acquisire conoscenza è
“un’amica mortale se nessuno fissa delle regole” perché la conoscenza genera comprensione. La comprensione ti rende consapevole di cose che prima non vedevi, cose belle e brutte, e tu alzi il livello di attenzione e percezione sugli altri e sul mondo.
In una società malata, senza regole, la conoscenza può essere mortale perché resa disponibile anche a chi vuole il male delle persone.
Epitaph è di gran lunga il brano più pessimista dell’album.
Un album così pessimista da profetizzare il futuro prendendoci in pieno.
"Il muro su cui i profeti scrivono
Sta cedendo nelle giunture
Sopra gli strumenti della morte
La luce del sole abbaglia luminosamente
Quando ogni uomo è dilaniato
Dagli incubi e dai sogni
Nessuno poserà la corona d’alloro
Quando il silenzio affogherà le urla.
La confusione sarà il mio epitaffio
Mentre striscio su un sentiero crepato e rotto
Se ce la facciamo possiamo sederci tutti e ridere
Ma ho paura che domani piangerò
Sì ho paura che domani piangerò
Sì ho paura che domani piangerò.
Tra i cancelli di ferro del destino
Furono piantati i semi del tempo
E innaffiati dalle azioni di quelli
Che conoscono e da quelli che sono conosciuti;
La conoscenza è un’amica mortale
Se nessuno stabilisce le regole
Il destino di tutta l’umanità che vedo
É nelle mani di pazzi.
[Strumentale: “Marcia per nessun motivo”]
Il muro su cui i profeti scrivono
Sta cedendo nelle giunture
Sopra gli strumenti della morte
La luce del sole abbaglia luminosamente
Quando ogni uomo è dilaniato
Dagli incubi e dai sogni
Nessuno poserà la corona d’alloro
Quando il silenzio affogherà le urla.
La confusione sarà il mio epitaffio
Mentre striscio su un sentiero crepato e rotto
Se ce la facciamo possiamo sederci tutti e ridere
Ma ho paura che domani piangerò
Sì ho paura che domani piangerò
Sì ho paura che domani piangerò
Piangerò…
Piangerò…
Sì ho paura che domani piangerò
Sì ho paura che domani piangerò
Sì ho paura che domani piangerò
Piangerò…"
[Strumentale: “Domani e domani”]