Napilandia 2.0

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Uno dei vantaggi della quarantena è che puoi mangiare ciò che vuoi, infischiandotene delle conseguenze. Soprattutto se la quarantena sei costretto a trascorrerla in solitudine.
Nel mio tentativo di vivere una seconda giovinezza mi sto imbottendo di aglio e broccoli, ma soprattutto aglio. Sia perché mi piace, ma soprattutto perché fa bene.
In realtà è anche un Viagra naturale e, in spregio del più ostinato scetticismo sui rimedi naturali, lo sto verificando su me stesso.
Sono appena riuscito a sollevare senza l'utilizzo delle mani un plaid, un iPad e un libro, il tutto guardando Bergoglio su Report.
Che spreco.
Nel frattempo, e sicuramente avrà avuto il suo peso, mi ha contattato una brasiliana con cui conclusi il mio capodanno 2020. Reduce da bagordi per una volta contenuti, mi ero valutato in condizioni di reggere una abbondante seduta sodomitica. Abbondante nelle intenzioni ovviamente. Purtroppo feci le ore piccole, inspiegabilmente visto che mi stavo annoiando, e riuscii ad incontrarla solamente nel tardo pomeriggio.
Il 2019 appena trascorso era stato un anno di merda e così mi ero incaponito in una folle scaramanzia, decisissimo a salutare il primo giorno dell'anno come se dovessi dare un segnale al mondo e alla mia esistenza, schiantando tutta la negatività dell'anno precedente nel culo di chicchessia.
Capitò su bakeca questa brasiliana che pareva concepita per offrirmi il suo rotondo talismano al mio rito propiziatorio.
Il rito riuscì talmente bene che entrò lei, ma soprattutto le sue chiappe, nella nuova scuderia, convinto di riuscire a riproporla anche nella collezione Primavera/Estate 2020.
Ci incontrammo diverse volte, per sessioni sempre più lunghe. Migliorò la confidenza e la complicità al punto tale che un giorno le permisi perfino di scegliere il gusto del Chupa Chups. Be' certe abitudini fatico ad abbandonarle.
Fu perfino disponibile ad inviarmi foto del suo derriere, in quelle settimane che aveva dovuto cambiare città. Si stava avvicinando quasi ad un ideale.
Ma poi alla fine perché sto raccontando tutto ciò?Alla fine non so nemmeno perché sto raccontando questa storia, forse solo perché mi ha contattato. Forse perché l'aglio influisce anche sui ricordi? Boh.
Molto più probabilmente perché avverto un insopprimibile senso di colpa per aver cannato rito scaramantico e non posso nemmeno rimediare.
Scusatemi tutti.
 
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Per me è diversa la quarantena, non essendo da solo.
Ma ce la stiamo "godendo", come se fossimo soli, ma in due.
Ho messo godendo tra virgolette, perchè non è che sia proprio una vacanza.
Manca il viaggio, manca il mare, il vulcano che domina l'isola, gli scogli e la trattoria improvvisata dove la signora non ti porta il menù; ti dice solo oggi abbiamo.
Mancano le camminate tra i pini e poi ancora più su, dove la vegetazione si dirada, scoprendo le prime rocce, fino ad arrivare al ghiacciaio, prima di tornare al rifugio dove sta grando la polenta taragna.
Manca l'orgasmo di togliersi gli scarponi al rientro a valle. O quella sensazione di instabilità nel percorrere anche solo pochi metri sulla strada, dopo una giornata in barca.
Però la vacanza, in genere dura molto meno del tuo desiderio di star lontano da tutto.
Questa è la prima volta, dopo non so quanti decenni, che stiamo lontano da tutto, per così tanto tempo di fila, sia io che rossadichina.
Non dico che i primi giorni ci chiedevamo, chi cazzo è quell'altro che gira per casa, Però alcune cose appaiono strane, all'inizio.
Non vedere per esempio un trolley per casa (a volte due), sempre pronto per il prossimo viaggio di lavoro.
Non avere più la percezione del sabato e della domenica, perchè non sono diversi dagli altri giorni.
Entrare nel bagno la mattina e trovarci l'altro che sta cagando. Sembra una cazzata, ma per due come noi che non abbiamo mai avuto proprio gli stessi orari nella frequentazione della casa, a volte pare più piccola di quello che è.
Anche i momenti intimi subiscono mutazioni che possono sconvolgere i ritmi ormonali. Prima erano regolamentati dalla coincidenza occasionale di un momento comune. Dall'arrivo in orario di un treno o un aereo, in tempo giusto per una doccia, una cena veloce e uno sguardo allusivo. Ma con l'incognita della stanchezza di uno o della necessità di riposo dell'altro, che magari partiva presto il giorno dopo.
In questi quasi due mesi, c'è invece tutto il giorno per poter trombare. E quasi ti perdi in quella vastità delle ventiquattrore. Ti mancano i riferimenti. Se sei abituato all'attimo rubato, l'infinità delle possibilità ti può destabilizzare.
Eppure, scorporata la tristezza per i troppi morti, l'angoscia per gli amici che si sono ammalati e non eri certo che ce l'avrebbero fatta, l'incazzatura per tutto ciò che non ha funzionato, la paura di un non definibile ritorno alla normalità, i danni all'economia e l'incertezza del futuro, non riesco a mettere questa quarantena tra i momenti più negativi della mia vita.
Ripensando alle corse fatte in questi anni, forse qualche pausa prolungata ogni tanto sarebbe stata salutare. La mia speranza è che tutto si riprenda prima possibile, ma anche che qualche spunto del piacere che, nonostante tutto, questo tempo ci ha fatto assaporare, possa restarci appiccicato.
Anche solo per non correre come prima.
 
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Questo è l angolo del cazzeggio, allora lo posso scrivere qui....
Sta parlando in questo momento la Boschi.......mi sta venendo una strana voglia.......:biggrin:
 
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Anche a me viene una strana voglia, quando la sento parlare.
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zioclaudio

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Ma davvero vedete in giro tutta sta paura?
E' una domanda, ci mancherebbe. Probabilmente mi nasce spontanea perchè ci sono differenze fra i luoghi in cui viviamo.
Io vivo nella citta metropolitana di Milano. Quella che per prima ha lanciato l'hashtag Milanononsiferma, seguita a ruota da altre,
Poi ci hanno rinchiusi. Il sindaco si è scusato e il video prontamente ritirato.
Ma è l'effetto dell'impreparazione a qualcosa di nuovo che ha frenato l'impulso. Così come a Parigi, Londra, NewYork.
Di botto i governi si sono accorti che potevano fare solo due cose: o richiudere la gente a casa, cullandoli col fatto che stavano salvando loro la vita, o rischiare di perdere consenso se si fosse verificata un'ecatombe.
Poichè tutti conoscono bene i limiti dele rispettive sanità, sono corsi ai ripari. Sempre per non perdere consensi.
Qualcuno ce la sta facendo meglio, altri meno. Come in qualsiasi altra attività.
Ma la paura ha preso solo una parte di popolazione. C'è gente terrorizzata, certo. Quelli che restano incollati ai televisori, assorbendo tutte le paure che scientemente vengono diramate. Qualcuno è già impazzito. C'è gente che posta ogni giorno #stateacasa, c'è chi chiama i vigili se vede uscire due volte il vicino. C'è chi odia i runner.
E' una paura indotta, che si diffonde più del virus. A qualcuno conviene, perchè la gente che ha paura è più mansueta e incline a rispettare le regole.
Qualcuno si sta arricchendo, grazie a questa paura. Qualcuno si arricchirà. Forse che Burioni non è gia alle ultime pagine del suo nuovo libro?
Aziende che fabbricavano vaporetti stanno riconvertendo le catene in sanificatori per aziende, uffici, scuole, mense, palestre, centri estetici, parrucchieri.
Qualcuno ha un'idea di quanto frutterà la paura a chi si sta attrezzando, già sapendo che i governi obbligheranno a usufruire di certi servizi?
Ma la maggior parte delle persone, secondo me, ripeto, non ha tutta quella paura.
I più hanno solo voglia che arrivi sto cazzo di 4 maggio per uscire e fare festa. Per riallacciare subito relazioni, come prima.
Magari qualche precauzione, questo sì, i primii tempi. Ma non paura.
Degli altri chissenefrega. Che restino pure con le loro paure.
Magari sarà anche un modo per selezionare con chi relazionarci e non è detto che non sia un bene.
Chi ha paura, in genere, ce l'ha di tutto. Quindi se si isolano un po', tanto meglio.
Vabbè dai. Vado a misurare la febbre.
:pleasantry:
chi ha paura in tutta sincerita dovrebbe suicidarsi :prankster2:
 
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Pare che stia finendo e penso che un po’ mi mancherà questa quarantena. Non troverò il mondo cambiato ma almeno ci lascerà la buona abitudine di salutarci da lontano con un semplice “Ciao”, senza baci, abbracci, pacche tremende alla Cannavacciuolo, virili strette di mano e toccamenti vari.
E comunque non doveva finire così, i progetti erano molto ambiziosi.
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La mia speranza è che tutto si riprenda prima possibile, ma anche che qualche spunto del piacere che, nonostante tutto, questo tempo ci ha fatto assaporare, possa restarci appiccicato.
Anche solo per non correre come prima.

Ho letto tutti i tuoi pensieri, molto suggestivi.
La mia speranza è che tutto riprenda come prima, con il rimpianto di non essere stato in Patagonia nello stesso periodo nel quale vi deambulava il Jovanotti durante il suo tour " Non Voglio Cambiare Pianeta": così da poterlo incontrare, schivare e cambiare strada senza proferire verbo.

( https://www.rai.it/ufficiostampa/as...680fbb38-7e08-418b-a3ba-0756d1bc2f0b-ssi.html )
 
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... Non troverò il mondo cambiato ma almeno ci lascerà la buona abitudine di salutarci da lontano con un semplice “Ciao”, senza baci, abbracci, pacche tremende alla Cannavacciuolo, virili strette di mano e toccamenti vari.

Quando posti queste cose meravigliose, mi viene una voglia irrefrenabile di abbracciarti.
:prankster2:
 
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Era da un po' che non uscivo di casa, ho trovato un mondo invecchiato.
Spero che i parrucchieri riaprano al più presto.
E allora sarà bellissimo, mi sembrerà di essere nel film Cocoon!
 
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Era da un po' che non uscivo di casa, ho trovato un mondo invecchiato.
Spero che i parrucchieri riaprano al più presto.
E allora sarà bellissimo, mi sembrerà di essere nel film Cocoon!
Ho sentito delle cose assurde sulla riapertura di parrucchieri, estetisti etc, stimata verso la metà di maggio e ipotizza la gestione di un cliente alla volta... ma questi come faranno a vivere? bah.. stiamo completamente perdendo la cognizione della realtà
 
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Questo è uno di quei periodi in cui l'ultimo pensiero, prima di addormentarsi, è spesso: quando vedremo la luce in fondo al tunnel?
Eggià. Fosse solo il quando, la domanda. Saremmo già fortunati.
Ammesso che il quando sia ormai prossimo, la domanda successiva è: come sarà quella luce?
Non vi è mai capitato, in questi due mesi, di avere l'angosciante timore di aver attraversato, pur con gli alti e bassi, un momento storico non così facilmente riproponibile?
Non parlo solo di quel boom economico, partito dal dopoguerra, che nel bene e male, si è trascinato fino a poterlo gustare anche noi (almeno per quelli non proprio giovanissimi).
Un po tutto intendo. Libertà di movimento, di divertimento, di contatti, di pruriti e di trasgressioni.
Insomma, se dovremo essere così tanto distanziati, allora meglio tornare al passato, quando c'era meno libertà di costumi, ma non certo di approcci.
:prankster2:

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Finalmente domenica!
Almeno per oggi acquisiamo fantozzianamente il diritto di non fare un cazzo.
La tragedia di quelle sue mattinate si interrompeva per incanto la domenica, che come si sa non si lavora: Fantozzi allora si sentiva come gli altri, e quindi quasi un essere umano.
 
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