Sono d'accordo con te Oblo. E' la testa, il nocciolo del problema.
Non vorrei aver dato un'idea sbagliata, ma non è che io sia certissimo che non avrò paura. Altrimenti non avrei chiuso l'ultimo post con la battuta, vado a misurare la febbre.
Che poi tanto battuta non è. La scorsa settimana ho sistemato il terrazzo esposto a sud ovest. Il sole era caldissimo ma tirava un po' di vento. In più iniziano a volare i primi pollini.
Avrò esagerato un po' con la manica corta anticipata, sta di fatto che alla sera avevo un lieve mal di gola e mi bruciavano gli occhi.
Soffrendo di allergia da quando ero bambino (anzi con gli anni ho sviluppato anticorpi, ma tra i quindici e i venticinque anni passavo la primavera con lo spray orale), fino a un anno fa mi sarei detto, eccoci sti cazzo di pollini sono in giro.
Invece ho tirato fuori il termometro. Inconscio malefico. 36,2 fanculo. Però me la sono misurata.
Poi mi son detto, cosa cazzo sarebbe successo se per una pura coincidenza, fosse stata 37,2?
Panico o aspirina e domani è un altro iorno? Chi può dirlo.
Due miei cari amici l'hanno beccato. Uno ha una piccola azienda e ritiene l'abbia preso da un suo collaboratore di ritorno da un viaggio all'estero (anch'egli positivo) e l'altro si occupa di eventi e convention come me, quindi capirai è stato ovunque e fra chiunque fino a quando non hanno chiuso. Come me. Direi che ne avevo di motivi per misurarmi la febbre.
Quindi, preciso. Non credo di essere immune nemmeno alla paura. Cerco solo di evitare di assecondarla.
L'ho scritto qui, come su altri social, perchè siamo già fin troppo bombardati da messaggi terroristici, che a mio parere non sono per nulla casuali.
Certo i morti sono tanti. Ma non è solo quello. Come diceva Oblo, si ha paura anche alla sola necessità di entrare in ospedale in questo momento, con le precarie condizioni in cui versano, oggi più che mai.
Se però non arginiamo questo bombardamento, facendo entrare tutto nella testa, davvero non vivremo più. Già sarà difficile, sia nel lavoro, sia nlle relazioni umane. Almeno proviamoci a debellarla, visto che noi diversamente virologi, vaccini per il virus non possiamo trovarne.
Se non proveremo a credere subito che si può tornare a vivere come prima, sarà ancora più difficile ricominciare.
Per questo, in certi momenti, penso sempre all'insegnamento del grande Hikmet:
"...
a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia".
Se non bastasse, o per i non sensibili alla poesia, sono quasi certo che, appena liberi, qualcosa di molto convincente, forse ancora più di Hikmet, ci aiuterà a scacciare i demoni...
