Ma le vedete le foto che posta quel gran bastardo di Perozzi, prima di andare a dormire?
Come riesca a prendere sonno dopo, io proprio non mi capacito. A meno che non sia allenato a dormire con l'uccello marmoreo.
Certo, chi passa di qui al mattino, dandoci un'occhiata frettolosa, con ancora gli occhi impastati, la mente non ancora del tutto sciolta nel caffè, le chiavi dell'auto in mano e i pensieri già rivolti alla lunga giornata di code e rotture di palle che l'attendono, magari non ci fa troppo caso.
Ma entrando qui nel cuore della notte, le cose si complicano.
Le foto notturne di Pero hanno la capacità di aprirti, nell'istante stesso in cui le visualizzi, file e file di ricordi, anche se capelli, seno, labbra e occhi non si assomigliano.
Eppure, riaffiorano stimoli, sensazioni, bagliori, profumi, dettagli, emozioni mai dimenticate.
Ma anche lotte, litigi, porte sbattute e sapore di pelle selvaggia, che non ne hai mai abbastanza.
Anche quelle che un tempo erano solo tacche sulla canna del fucile, con gli anni acquistano una tenerezza sconosciuta, quando sei dentro a quei file.
E' sempre bello rituffarsi nelle tue storie passate, prima di iniziarne di nuove.