Nuove generazioni: Ignoranza a 360 gradi

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@surjak concordo pienamente.
Quello che non riesco a spiegarmi e perché i nuovi docenti, dopo un anno o due o tre, non si licenziano?
Come si può in giovane età scegliere di amputare le proprie ambizioni, rinunciare alla dignità, arrendersi e decidere di galleggiare alla meno peggio per il resto della vita?
Posso capire un cinquantenne.
perché la situazione nelle piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto economico d'Italia è peggio.
Si lavora 12-13 ore al giorno, un neolaureato viene pagato 400-500€, e solo dopo alcuni anni si riesce ad avere uno stipendio decente.
E' impossibile avere una vita oltre il lavoro.
 
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Buongiorno, scusatemi se entro nella discussione a gamba tesa:
in che zona vivi che nelle piccole aziende si lavora 12-13 al giorno per 400-500 €. Dal mio punto di vista hai MOLTISSIMA confusione in testa e vivi non so dove
1-Le aziende per pagare cosi poco possono farlo solo tramite cooperativa, segue che sono tutto tranne che piccole tipo Amazon ed ecc..
2-Nella mia zona (parlo del Mantovano) non troviamo neanche i ragazzi con la 3 media data per anzianità che vengono a fare le 40 ore settimanali per 1100 €. Non parliamo di diplomati o laureati (basta che non siano laure in discoccupazione tipo: scienze politiche, sociologia, storia, lettere: li fai solo il professore scolastico, li è un'altra parentesi)
NB1 lo stesso discorso del mantovano vale anche per il cremonese, veronese, bresciano e bergamasco (tutto da fonti dirette con gl'imprenditori che non trovano mano d'opera di tutti i livelli. Mi spiego non troviamo l'operaio specializzato ma non troviamo nemmeno il giovane che vuole imparare.
NB2 se siamo disposti a pagare 1 100 € al mese un'apprendista pensa cosa pagheremmo uno capace.
NB3 ragionando da piccolo imprenditore di dico una cosa: è più semplice (e lo si fa volentieri) pagare tanto uno capace che pagare poco un'incapace (o peggio uno che non ha voglia).
NB4 il pensiero della voce 3 la condividiamo in molti imprenditori sempre per contatto diretto.
PS forse è meglio girare nel mondo reale che guardare tutto attraverso lo schermo del cellulare. Li guardi quello che scrivono gl'altri e non vedi la realtà.
Scusate lo sfogo ma ho troppo lavoro, non trovo dipendenti, ed i pochi che ho prendono i 500 € si, ma alla settimana. Anzi a volte li prendono dal lunedi mattina al giovedi a mezzogiorno.
Buona giornata a tutti
Ares
 
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@ares70
Chi non conosce personalmente la realtà imprenditoriale acquisisce il luogo comune che imprenditori e dipendenti sono antagonisti per natura.
Chi vive dall'interno questa realtà, invece, pensa che le risorse umane sono la vera ricchezza dell'azienda;
macchinari e strutture si possono acquistare conoscendone costi e caratteristiche, mentre formare una squadra completa e riserve (come nel calcio, per capirci) è un processo lungo e difficile, a volte quasi impossibile.

È naturale che un neo laureato non conosca il mondo della produzione e della competizione oramai globalizzata:
questa è una forma di ignoranza (per restare in tema) che deriva dal percorso formativo scolastico dove sono assenti i concetti di produttività e meritocrazia.
Inoltre ci sono prerogative caratteriali diverse da persona a persona: intuitività, perseveranza, attitudine, senso alla disciplina, decisionalità, costanza, versatilità, affidabilità, etc. Queste sono valutazioni fondamentali per chi ha il compito di selezionare il personale, nel mondo reale globalizzato.

Se domandassimo a dieci nuovi ingegneri meccanici "quanto pensi di meritare?" cosa potrebbero rispondere?
Sulla base di quali parametri farebbero la stima? Solo sugli esiti scolastici, e tutti gli altri parametri?

L'imprenditore deve avere l'occhio lungo e scommettere su quei soggetti che ritiene adatti per iniziare un percorso di formazione professionale, costoso!
È un investimento che può facilmente rivelarsi sbagliato, un passivo per l'azienda.

Il fatto acclarato che la scuola sforna ignoranti è addirittura un problema secondario, perché se fossero consapevoli della loro ignoranza (in tema) potrebbero risollevarsi,
il problema primario è che hanno appreso una saccenteria e una supponenza autoreferenziale che li lascia nelle sabbie mobili.

Adesso faccio un'entrata cattiva, veramente a gamba tesa:
saccenteria e supponenza deriva da cause genetiche o viene loro insegnata ?
 
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Dal mio punto di vista saccenteria e supponenza l'acquisiscono.
Nella mia vita ho visto figli essere saccenti e supponenti quasi dei parassiti. Mentre al contrario i loro genitori sono o erano delle bravissime persone: lavoratori con testa e volontà. Inoltre di qualcuno conoscevo anche i nonni (vivo nello stesso base dove sono nati i miei nonni) erano bravissime persona semplici, umili e lavoratori. Qualcuno anche dotato di buona intelligenza, senza cultura, purtroppo ai loro tempi pochi arrivavano alla 5 elementare (mi riferisco ai nonni naturalmente)
NB con lavoratori intendo operai che era una soddisfazione pagare (anche allungando delle belle "mance" oltre all'ottimo concordato in fase di assunzione).
Buona giornata
Ares
 
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La scuola ci ha messo del suo, ma la cultura ciascuno se la costruisce poi nel tempo con letture, approfondimenti, interessi...se fossi rimasto agli studi liceali francamente sarei rimasto solo ai primi rudimenti di quella che può definirsi una cultura generale, per tacere del fatto che dopo alcuni anni si dimentica quasi tutto. Memoria minuitur nisi exerceas. La storia nelle scuole anche molti anni fa tralasciava completamente i conflitti mondiali. La musica non si è praticamente mai studiata a scuola( già su questo potrebbe farsi un discorso a sé, perché quella che ascoltano oggi i giovani meriterebbe approfondimenti, forse anche psichiatrici). Tutto questo per dire... perché noi leggevamo Svevo, Dostoevskij, Calvino, Chiara, Buzzati, Boll, Mann Hemingway ecc ecc e questi leggono fumetti, fanno giochini idioti , o leggono al massimo i soliti horror o Fabio Volo, il Vasco Rossi delle librerie? Perché non sentono il minimo bisogno di ampliare la.loro cultura, perché vivono in un pressappochismo perpetuo , ovvero
un tirare a campare (che non è il carpe diem, manco lo capiscono) che significa paghetta finché si può, divertimento a ufo, nel senso più rozzo e materiale, campare a scrocco prima dei genitori poi del poveraccio che se li prende in azienda, dove sfrutteranno ogni singola possibilità per battere la fiacca. Parlo per conoscenza diretta di innumerevoli casi. L'evoluzione è questa, a me vengono i nervi quando sento qualcuno dire...eh i giovani di oggi, sono molto più evoluti! Si, chiedigli chi era Raskolnikov...le verdi colline d'Africa...l'aria sulla quarta corda. Buona notte
 
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alligator

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Se poi c'e' il guru giovanile che pur essendo di Milano (!) ed essendoci ovviamente qui il piccolo teatro Strhler non sa
chi e' costui (regista teatrale,direttore artistico,ecc ecc....) .... Verrebbe da dire dove ha abitato lui fino adesso....:unsure:
Qualcuno lo ha scusato poi perche' Strehler e' morto quando Fedez aveva meno di 10 anni e allora mi vien da dire che
probabilmente non sa' pure niente anche di Garibaldi essendo morto tanti anni prima..... :ROFLMAO:

‘chi cazzo è strehler raga?’ – la clamorosa gaffe di fedez- le reazioni di selvaggia,soncini,crippa
 
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E Fedez è uno che si è messo a disquisire di politica, con molta attenzione della stampa. Nessuno ricorda più quando si prendeva a bottigliate al Just Cavalli 😝. Ah sì sarebbe un musicista,ma come ho scritto prima ci sarebbe un capitolo o meglio un libro a parte su questi musicisti...
 
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Concordo con chi dice che i social, wa e compagnia bella hanno finito di rovinare le nuove generazioni. Una mia amica mi raccontava che, durante un’interrogazione come commissario alla maturità, un maturando parla con trasporto di tal ‘Nino Biperio’. Dopo 5 minuti capisce che parla di Nino BiXio…. Come fai a promuovere un tipo così?
Questo tuo racconto mi ha fatto tornare in mente un noto presentatore di quiz, che facendo una domanda, disse Pio X ( ics ) invece di Pio X ( decimo )...🤣🤣🤣
 
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A me ha ricordato un compagno di liceo un po' stravagante e molto poco brillante che ora, mi dicono, sia un onesto dentista.
Condotto alla lavagna per l'interrogazione di matematica ed invitato a risolvere uno studio di funzione, la professoressa dettò: "Sia data la funzione f(x)..."
E quello scrisse uguale e identico Sia data la funzione f(x)...
 
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nautilus 70

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Se non vuoi scomodare l’augusto semiologo, puoi utilizzare un riferimento alternativo ma parimenti 'alto' ;-)
Altra leggenda scolastica di cui avevo sentito parlare nel 1978, anno in cui sostenni l'esame di maturità, riguardava una prova di inglese nella quale si tracciavano dei parallelismi con Manzoni, che uno studente aveva trasformato in Alexander Bigbeefs.
 
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Prov ANCONA
Fatto vero:
domanda a proposito di composizioni bucoliche, il mio compagno ci pensa un attimo e poi cerca di arrampicarsi sugli specchi:
" si percepisce la sofferenza dell'autore affetto da una malattia del fegato"
 
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Un punto di vista sociologico su quello che, con lessico novecentesco, si sarebbe chiamata contrapposizione tra impegno e disimpegno

"Lavorare meno e meglio

Anche Gardaland fatica a trovare lavoratori stagionali, così possiamo aggiornare l'annosa polemica sui "giovani che non vogliono lavorare". A patto di aggiornarla senza barare (in molti casi orari folli e stipendi bassi non sono un incentivo), è una discussione molto interessante e tutt'altro che "stagionale". Indica una "perdita di importanza" del lavoro nella vita delle persone giovani, almeno nelle società del benessere.

Che questo dipenda dalla bassa qualità dell'offerta o anche da qualcosa di più strutturale — per esempio una concezione della vita meno incentrata sul sacrificio — credo stentino a capirlo anche sociologhi, sindacalisti, imprenditori.

Sta di fatto che lavorare meno, e possibilmente meglio, sembra essere un'ambizione diffusa.

Se ne deve prendere atto senza moralismi, specialmente noi boomer che, tra tanti torti, abbiamo il merito di avere lavorato molto, e in genere anche volentieri, forse perché l'idea che il mondo fosse tutto da costruire era tipica dei nostri anni di formazione, e molto coinvolgente. Non è più così, al "dover lavorare" non corrisponde più la stessa gratificazione sociale e personale. È inutile lagnarsene, ma è inevitabile chiedersi in quale modo potrà ricomporsi il rapporto tra ciò che si produce e ciò che si consuma, tra ciò che si dà e ciò che si chiede, tra i doveri e i bisogni.

E questo è un mistero la cui soluzione è nelle mani e nelle menti di chi verrà dopo di noi.

Consumare di meno? Vivere più sobriamente, ma con più spazio e tempo per se stessi?

Confidare nell'automazione come motore di ricchezza, ammesso che la distribuzione della medesima sia poi larga ed equa? Sperare che i Paesi poveri continuino a fornire braccia e sudore ancora per qualche secolo? Varrebbe la pena campare almeno un'altra vita per sapere come andrà a finire."
 
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Puntare il dito contro i giovano che sono e si dimostrano ignoranti è come proclamarsi cecchini sparando nella folla. E' ovvio che molti giovani sono ignoranti come le bestie, esattamente come lo erano cinquanta e cento anni fa. Però l'Italia è un paese di vecchi, anzi, "diversamente giovani", quindi trovo molto più preoccupante il fatto che gente di una certa età, con molte primavere sul groppone e un certo vissuto, si metta a competere coi ragazzini finendo per far sfoggio di un'ignoranza mai colmata, nemmeno con l'esperienza di vita.
A ciò aggiungo, ribadendo che l'Italia è un paese di vecchi, che statisticamente ci sono più anziani ignoranti e analfabeti che giovani.
Poi il confronto col passato è impari perché le persone che potevano permettersi la scuola erano poche, una piccola minoranza della popolazione: si andava alla scuola dell'obbligo e poi a lavorare.
Tutta questa prosopopea per dire che: il problema c'è ed è serio ma non è nuovo e non viene gestito, complice una politica che ha tutto l'interesse a non fare nulla pur di mantenere lo status quo, perché intervenire non porta voti, e una mentalità antiquata per cui "prima te laori prima te porti ca' i schei" che in un mondo globalizzato non ha motivo di esistere!!
 
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ciao ragazzi purtroppo non è solo un problema di adesso esisteva già 40 anni fa mi ricordo che alle superiori un professore di amministrazione alberghiera siculo non era capace a parlare italiano sd era di ruolo e c'erano tanti bravi professori precari a spasso
 
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Abbastanza concorde sul degrado culturale delle nuove generazioni, anche se, a dire il vero, il metro di valutazione del livelli culturali inter-generazionali è, se non truccato, almeno molto parziale e poco disinteressato.
Ma è un'altra cosa a lasciarmi dubbioso. Le nuove generazioni sono quelle dei nostri figli o dei nostri nipoti. Noi abbiamo avuto padri e nonni diversi, ai quali consapevolmente o inconsapevolmente dobbiamo molte cose. Non sarà che anche le nuove generazioni debbano a noi, consapevolmente o inconsapevolmente, qualcosa del loro degrado?
 
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Uno spaccato di umanità notevole.
Nel leggere questa roba si capisce come mai spesso pare che gli amministratori di PF abbiano un lanciafiamme al posto del mouse ;-)
 
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zioclaudio

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Ieri sera insieme a dei colleghi di lavoro abbiamo organizzato una cena...in realtà mezza imposta dall'alto con lo scopo di cementare il gruppo e amalgamare i "vecchi" con gli stagisti e i nuovi assunti.
Eravamo una dozzina di ragazzi tra cui per l'appunto 5-6 sui 23/24 anni e dai discorsi fatti sono saltate fuori delle conclusioni veramente imbarazzanti! Almeno per me.
Premetto che questi ragazzi hanno tutti una cultura medio alta, laureati, alcuni addirittura già specializzati...non si tratta quindi di persone cadute dal pero come si suol dire. (Non vorrà dire nulla ma lo specifico per inquadrare queste persone)

Comunque in breve:
-La Terra é piatta
-Le scie chimiche esistono e servono a manipolare le nostre menti
-Il condom con una ragazza occasionale é superfluo

Voi direte che sui primi due punti ci sarebbe tanto da parlare (secondo me no, ma de gustibus) ma ciò che mi ha fatto veramente cadere le braccia sono state le argomentazioni usate per avvalorare le loro tesi: link su FB, articoli palesemente fake spacciati come studi scientifici e testimonianze di non si sa chi ovviamente fatti sparire preventivamente. Controbattere a certe affermazioni e sentirsi dire "fidati, lo sanno tutti, anche la Nasa é un bluff" é abbastanza frustrante.
Per quanto riguarda il condom, beh questo é semplicemente agghiacciante e manifesta una leggerezza e una cattiva informazione che ai miei tempi non c'era...ah, io ho 35 anni.

Rivoglio i miei anni 80, con tutti i loro difetti ma decisamente più sinceri.
strano sento sempre gente rimpiangere i suoi bei tempi, pero vivono come i brutti tempi moderni, poi ci sono molte nazioni dove si vive come decenni fa perché non vi ci trasferite

Purtroppo non solo i giovani.
anzi é il contrario il problema sono proprio i vecchi e tutti quelli con la mentalità da vecchi
 
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Abbastanza concorde sul degrado culturale delle nuove generazioni, anche se, a dire il vero, il metro di valutazione del livelli culturali inter-generazionali è, se non truccato, almeno molto parziale e poco disinteressato.
Ma è un'altra cosa a lasciarmi dubbioso. Le nuove generazioni sono quelle dei nostri figli o dei nostri nipoti. Noi abbiamo avuto padri e nonni diversi, ai quali consapevolmente o inconsapevolmente dobbiamo molte cose. Non sarà che anche le nuove generazioni debbano a noi, consapevolmente o inconsapevolmente, qualcosa del loro degrado?
Poco ma sicuro … come si suol dire, il frutto non cade mai troppo lontano dall’albero 🤷‍♂️
Ed ora che è accaduto che io e @Gustaf fossimo d’accodo su qualcosa, c’è qualcosa di più inquietante del cambiamento climatico in atto 😂😂😂
 
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