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L'altro giorno ho fatto un salto al oceano, sinceramente era il mio giorno libero è ho deciso di farmi un giro a Como, da lì l'idea di proseguire per la statale e arrivare a Lugano, primo pomeriggio passeggiando per la città, poi la decisione di vedere la situazione al gm supportata dal fatto che volevo finalmente conoscere questa Irina bionda diciottenne. Entro e vengo accolto dalle solite ragazze tutte schierate in linea...gentilmente le ringrazio le evito e vado a bermi il drink nella saletta, la situazione non è delle migliori, erano mesi che non andavo nel locale ma molte facce erano le stesse da ormai qualche anno, i tetarloni siliconati la fanno da padrone, va beh che dire?....attendo in relax magari qualche perla arriva e pure irina... Dopo circa una mezz'ora entrano nel locale un gruppo di orsi, che in meno di 5 minuti spariscono tutti in camera con le loro concubine, ora io non voglio fare polemiche sterili però quando ci si chiede il motivo per cui i gestori dei locali non si impegnino a cercare ragazze di qualità e tengono sempre le stesse la risposta è che per la maggior parte degli uomini l'importante è che la ragazza respiri, e abbia una quinta, il resto non importa. In più ho notato che ci sono ominidi che entrano nel bordello con la stessa timidezza di un bambino davanti al professore di matematica nel 1950, e alla prima baldracca che con fare categorico si avvicina e gli dice "ammore andiamo in camera"? Mestamente accettano senza battere ciglio....non ho parole Che schifo! Comunque dopo circa un oretta si avvicina una che mi chiede se aspetto qualche ragazza in particolare, alche colgo la palla al balzo e rispondo di sì e che la tipa in questione è bionda e si chiama Irina. Lei mi risponde immediatamente che non è più nel locale da una settimana! A quel punto mi sale la cattiveria e fatico a trattenere una bestemmia che avrebbe potuto provocare un sisma di 11esimo grado. Incasso il colpo fingendo tranquillità ma in realtà il fegato era eroso per intero. Temporeggio con la speranza di vedere una dea giovane, magra, con tettine scendere le scale avvolta in un aurea di luce invece più che le solite sgarmasse volgari non entravano in sala. A questo punto la situazione era compromessa la mia permanenza inutile. Giro i tacchi e vado via. Uscendo una flebile speranza di trovare qualcosa di commestibile al iceberg mi fa per un istante prendere la discesa verso il locale... Poi la coscienza mi ferma e onde evitare un altro pugno nello stomaco rinuncio e torno a casa...la giornata finirà con una sega.