ambò sono dei grandissimi ipocriti perché allora facciano una legge chiara cioè una deve andare a mettere che fa servizi alla persona e non che si prostituisce perché lo Stato altrimenti figurerebbe come pappone e questo lo Stato non lo vuole assolutamente. vuole salvare la faccia e allora sei tu che devi andare a inventarti che fai servizi alla persona e non nominare nemmeno l'attività di meretricio.. e caro mio bello Stato vuoi i soldi e allora mettilo nero su bianco che vuoi i soldi derivanti da attività di prostituzione. altrimenti si va a processo e difatti si va a a processo
Spezia, che le prostitute debbano pagare le tasse sui redditi è già nero su bianco, non v'è alcun dubbio. Ho ho 50 anni e quando ero all'Università era già pacifico che le prostitute fossero soggette al pagamento delle imposte sui redditi. E' sempre stato assolutamente chiaro, sia prima che dopo la legge Merlin.
Il dubbio potrebbe esservi, da vedere caso per caso, sull'obbligo o meno di aprire partita IVA (l'obbligo sorge se ricorrono dei presupposti: la continuità dell'attività, la sua preminanza nel reddito personale, il superamento della soglia minima imponibile) ma è lo stesso dubbio che si pone per un idraulico o un insegnante di sci ecc. E parliamo di obbligo: va sempre tenuto presente che, volendolo, una persona che esercita attività di prostituzione e che non ha altra partita IVA per un'altra attività può sempre aprire una partita IVA in modo volontario, lo Stato non limita i casi di apertura di partita IVA entro il max di una partita IVA per persona.
Nella descrizione dell'attività, se ben ricordo da quando l'ho aperta io nel 1998 (senza obbligo), può, oltre ad inserire la categoria ATECO che maggiormente riflette la propria attività, anche specificare cosa fa dopo un trattino, ma non è comunque obbligatorio.
La prostituta verosimilmente userà "Servizi per il benessere della persona", ma, se l'attività è svolta diciamo in combinazione con l'attività di massaggiatrice, può anche usare, per quanto ne so, un codice da massaggiatrice. Il codice ATECO non impedisce di svolgere attività correlate, non limita la libertà economica. Nella mia partita IVA c'era da scegliere, mi pare, tra poche figure come programmatore COBOL e terminalista, poche figure in tutto, io ho fatto anche l'insegnante di informatica, per farti un esempio, non è che la descrizione in partita IVA limiti l'attività.