Perchè si prostituiscono le donne?

Perché si prostituiscono le donne?

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rai1rai0 ha scritto:
Le donne che conosco io si prostituiscono per guadagnare molto con poca fatica in poco tempo. Una che frequentavo a 23 anni si è fatta due case nuove, l’auto nuova di grossa cilindrata, ha tantissimi soldi in banca da vivere di rendita e adesso sta programmando l’apertura di una propria attivitài
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Due case nuove,auto di grossa cilindrata ,ed tantissimi soldi in banca ,ed unaattività . Sarebbe il tutto in ITALIA ?
 
@Tempimoderni, in Italia si sarà prostituita, ma tutto il resto, a 23 anni, di sicuro non in Italia!
 
perché si prostituiscono le donne ?

beh, penso sia lapalissiano….per guadagnare tanti soldi, che ben difficilmente potrebbero avere con qualsiasi altra occupazione a parità di tempo e impegno !
(mi riferisco soprattutto alle escort stricto sensu, con cachet da 200 E/h in su e fisico da modelle, il tipo “russa” di MI per intenderci)
e dirò di più…non mi sovviene alcuna motivazione “razionale” e “laica”* perché una giovane e affascinante donna, avendone le possibilità fisiche, non dovrebbe fare la escort per un certo tempo !
la donna, specialmente se gnocchissima, conosce le debolezze dell’uomo..e le sfrutta a suo vantaggio ! può comprensibilmente non piacere dal nostro punto di vista, ma volendo essere equanimi, freddi e imparziali è difficile dare torto alla donna

*: ho scritto “laica” perché giustamente una, anche bellissima, potrebbe dire “non lo farei mai, lo ritengo peccato”..convinzione rispettabilissima, e financo ammirevole, ma tale da non convincere necessariamente tutti


(post scriptum(
e probabilmente la stessa domanda, posta così, è fuorviante….
infatti implicitamente sembra ammettere una sostanziale unità del mondo che vive di meretricio
secondo me, nulla di più sbagliato
il mondo cosiddetto della prostituzione andrebbe diviso almeno in 2, se non in 3 e per ciascuno di questi tre segmenti le risposte potranno essere differenti:
in breve (altrimenti finiamo di molto OT)
i.OTR o “stradali” in tal caso spesso, purtroppo, non vi è libera scelta e addirittura sfruttamento
ii.loft di livello basso e medio le motivazioni possono essere molteplici, difficile stabilire una caratteristica comune
iii.escort lì la motivazione è sempre e solo il desiderio di guadagnare tanto per lussi/piaceri o, nel caso delle escort più avvedute, investimenti
questa è la mia opinione, ça va sans dire..posso sbagliare di brutto :D
 
una mia fidelizzata mi dice sempre che gli piacciono tanto i soldi
 
Si son dimenticate altre motivazioni
Tipo la mia è di altre escort di mia conoscenza
Cioè
Unire l utile al dilettevole... Guadagnare facendo un qualcosa che piace dando un servizio adeguato a chi lo richiede... Per far sì di incrementare guadagni da reddito a chiamata..
Molte escort ci sono per via dei nuovi contratti.. E delle nuove modalità di assunzione o.. Non assunzione
E questo non può rientrare in nessuna categoria di sopra elencata
Io trovo più umiliante per me diplomata e con corsi specialistici svenderemi per 4/5 euro l ora nel mio lavoro.. Rispetto che intrattenere uomini dando e ricevendo piacere
Se non fosse per la mentalità retrograda italiana io lo dire senza remore che faccio la escort... Ma purtroppo non si può
Non faccio nulla di male
Vado con persone adulte e consenzienti
Nessuno dei due vi è costretto


Bisogna aggiungere unire l utile al dilettevole a parer mio
 
lalla ha scritto:

Riconosco che oltre all'aspetto meramente economico ( che resta il primario) il fatto di venir cercata dopo una prima volta e' una sensazione gratificante per una donna che anche se molto bella (non e' il mio caso ovviamente)spesso e' insicura dl proprio potenziale .
Sarebbe un bell'argomento da analizzare questo, capire come ci si possa accettare attraverso gli occhi di un altra persona.
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C'è un romanzo di una ex-pay australiana che gira attorno a questo. "Nella mia pelle" si intitola. La protagonista esce persino dal tunnell della droga in cui era caduta per bassa autostima. La prostituzione come terapia!
 
A quanto mi hanno raccontato i motivi sono vari ma tutti riconducibili al bisogno di guadagnare in fretta. Una è arrivata in Italia e non trovando lavoro si è messa a ricevere, trovato lavoro ha smesso. Una il contrario, lavorava e licenziata ha cominciato. Una doveva mantenere la prole, aveva reddito zero quindi batteva. Una perse fidanzato e lavoro simultaneamente: marciapiede. Una voleva iniziare la vita con un gruzzoletto. Una abbandonata dal marito coi figli. Una, più d'una, che non guadagnava abbastanza e integrava.
Carla Corso delle colleghe, più che altro italiane, di PN diceva che avrebbero smesso subito a patto di avere 200€ sul tavolo ogni giorno...
Infine il CENSIS dice che il 10% circa sono costrette. Immagino OTR e africane per lo più.
 
Curvy ha scritto:
Si son dimenticate altre motivazioni
Tipo la mia è di altre escort di mia conoscenza
Cioè
Unire l utile al dilettevole... Guadagnare facendo un qualcosa che piace dando un servizio adeguato a chi lo richiede... Per far sì di incrementare guadagni da reddito a chiamata..
Molte escort ci sono per via dei nuovi contratti.. E delle nuove modalità di assunzione o.. Non assunzione
E questo non può rientrare in nessuna categoria di sopra elencata
Io trovo più umiliante per me diplomata e con corsi specialistici svenderemi per 4/5 euro l ora nel mio lavoro.. Rispetto che intrattenere uomini dando e ricevendo piacere
Se non fosse per la mentalità retrograda italiana io lo dire senza remore che faccio la escort... Ma purtroppo non si può
Non faccio nulla di male
Vado con persone adulte e consenzienti
Nessuno dei due vi è costretto


Bisogna aggiungere unire l utile al dilettevole a parer mio
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Approfitto dell'ottimo intervento di Curvy per ribadire quanto sia stata demenziale la sentenza emessa dalla Corte Costituzionale a giugno, secondo cui la prostituzione non è mai libera. E non credo che nessuna delle pays qui presenti sia stata costretta ad iniziare.
PS: cara Curvy, a te ed a tutte le altre graditissime ospiti femminili di PF mi permetto di suggerire questo thread a voi specificamente dedicato https://community.punterforum.com/showthread.php?t=284296
 
Ho votato la 2, ma essendo un mestiere borderline fra legalità ed illegalità è logico che sia soggetto a molte sfumature... dalla costrizione in alcuni casi (temo più di quello che si pensi) al farlo per piacere in altri (credo ben pochi).
Le volte che ho avuto modo di conversare liberamente con un'esercente con cui ero entrato in confidenza, lei senza problemi si riferiva al suo lavoro come "lavoro di merda", ma che cercava di farlo bene per puro spirito imprenditoriale... farsi un giro di clienti stabili... E mi raccontava di come le erano stati proposti lavori classici (barista, receptionist in palestra) ma che lo stipendio non era in grado di farle mantenere lo stile di vita che aveva facendo la loft girl.
Penso che sia una soglia... che una volta superato il timore ed aver noleggiato il proprio corpo una prima ed una seconda volta diventi un mestiere come un altro... magari solo un po' più esposto a rischi e con più impatto nel privato....
 
Curvy ha scritto:
Se non fosse per la mentalità retrograda italiana io lo dire senza remore che faccio la escort... Ma purtroppo non si può
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Quale Paese ritieni abbia la mentalità talmente aperta da poterti permettere di annunciare senza vergogna, e magari con un pizzico di orgoglio, di essere una prostituta?
 
FRIEDRICHderGrosse ha scritto:
Approfitto dell'ottimo intervento di Curvy per ribadire quanto sia stata demenziale la sentenza emessa dalla Corte Costituzionale a giugno, secondo cui la prostituzione non è mai libera. E non credo che nessuna delle pays qui presenti sia stata costretta ad iniziare.
PS: cara Curvy, a te ed a tutte le altre graditissime ospiti femminili di PF mi permetto di suggerire questo thread a voi specificamente dedicato https://community.punterforum.com/showthread.php?t=284296
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In verità anche l'intervento di Curvy, se si va al nocciolo della questione, conferma la sentenza della cassazione.
Spiego.
La stessa Curvy ha indirettamente ammesso che se il mercato del lavoro italiano non fosse quello che fosse, un'onesta diplomata con tanto di specializzazioni aggiuntive non avrebbe alcun motivo di finire nel tritacarne del lavoro a chiamata (anzi, forse non esisterebbe proprio un forma di lavoro a chiamata) e di integrare i guadagni "unendo l'utile al dilettevole".
Quindi, di fatto, anche la scelta di Curvy è di fatto imposta e non libera.
Ma qui chiudo perchè l'argomento del topic è un altro ed inoltre si rischierebbe di sconfinare nella politica, economia, sociologia e chi più ne ha più ne metta.
 
oblomov ha scritto:
Quale Paese ritieni abbia la mentalità talmente aperta da poterti permettere di annunciare senza vergogna, e magari con un pizzico di orgoglio, di essere una prostituta?
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In un Paese di tradizione giudaico-cristiana direi nessuno. Ma anche in Paesi ben lontani, come in Asia Orientale, le prostitute sono in fondo alla scala sociale (le geishe non sono propriamente prostitute), indipendentemente dalla religione. Fanno eccezione forse le extralusso, ma lì entra in gioco una Religione superiore, quella del denaro.

Adesso che ci penso, in certe zone dell'Africa c'è un fenomeno che superficialmente può apparire in controesempio. Siccome è in voga la poligamia, e per permettersi le mogli bisogna essere diventati benestanti, i giovani, squattrinati, resterebbero a becco (...) asciutto. Allora il capovillaggio gli assegna una moglie comune, che condividono finché non si sposano. Questa donna ha uno status sociale elevato, pari al capo di una famiglia importante, rappresenta infatti un intero gruppo di baldanzosi giovani. È rispettatissima. Ma non è una prostituta come la intendiamo noi.
 
Ecco....forse hai toccato il punto giusto......lo stile di vita.......
Se una, ma vale anche per gli ometti, vuole vivere al di sopra delle proprie possibilità pur non potendoselo permettere per me ha capito poco dalla vita.......
Mi è stato sempre insegnato fin da bambino che le cose che desideri te le devi guadagnare con il sudore ed onestamente, e non tramite scorciatoie più facili.......
Adesso insultatemi pure......

emiliano19 ha scritto:
Ho votato la 2, ma essendo un mestiere borderline fra legalità ed illegalità è logico che sia soggetto a molte sfumature... dalla costrizione in alcuni casi (temo più di quello che si pensi) al farlo per piacere in altri (credo ben pochi).
Le volte che ho avuto modo di conversare liberamente con un'esercente con cui ero entrato in confidenza, lei senza problemi si riferiva al suo lavoro come "lavoro di merda", ma che cercava di farlo bene per puro spirito imprenditoriale... farsi un giro di clienti stabili... E mi raccontava di come le erano stati proposti lavori classici (barista, receptionist in palestra) ma che lo stipendio non era in grado di farle mantenere lo stile di vita che aveva facendo la loft girl.
Penso che sia una soglia... che una volta superato il timore ed aver noleggiato il proprio corpo una prima ed una seconda volta diventi un mestiere come un altro... magari solo un po' più esposto a rischi e con più impatto nel privato....
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Quindi loro sono disoneste/svolgono un lavoro disonesto.
Tu compi un'azione disonesta incontrandole e pagandole?
 
Di sicuro non hanno un contratto di lavoro regolare........e comunque il mio intervento non è legato all’onesta/disonestà......ma alla brutta abitudine, soprattutto dei giovani, di arrivare ad un obiettivo tramite scorciatoie.......ammesso che un obiettivo lo abbiano.......
 
@Fgrosse senza alimentare la polemica, perché non è mia intenzione, l’unica cosa che condivido è il fatto di voler vivere al di sopra delle proprie possibilità: ho conosciuto ragazze dolci e gentili, capaci di emozionarsi per un semplice paio di occhiali regalato, diventare avide, ritenere un vestito, un oggetto inutile solo perché poco costoso. Il che non sarebbe di per se un problema se non che questo le ha portate a prostituirsi per anni, senza poi creare nulla per se stesse e senza costruirsi un futuro ma solo ad inseguire il sogno dell’essere, o per meglio apparire, ricche. Le stesse ragazze che ai loro inizi mi dicevano: un solo anno e tutto questo sarà solo un brutto ricordo per me. Non ti dico poi quante volte sono intervenuto per tirarle fuori da casini più grandi di loro (veri, non presunti, tanto da farmi andare pure un paio di volte in un ospedale in Romania). Su tutto il resto invece, non mi pronuncio perché lo ritengo senza senso
 
elettrico66 ha scritto:
soprattutto dei giovani, di arrivare ad un obiettivo tramite scorciatoie.......ammesso che un obiettivo lo abbiano.......
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Sbadiglio rispondendoti...usi la morale come un elastico.
Comunque impegnati adesso: andare a troie (obiettivo) può essere classificato, con i tuoi elevati principi, come una scorciatoia?
 
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