Partiamo dall'inizio, questa è la prima parte:
Dunque una cosa analoga mi è capitata anni fa... Ero al solito bar con un caro amico, quando una ragazza di 20 anni che poteva essere mia figlia, mi fece capire senza troppi giri di parole, che avrebbe avuto piacere di trascorrere il resto della serata con me "altrove"...
Era una ragazza normale che frequentava il mio stesso bar con altre ragazze e ragazzi.
Vedendomi molto titubante il mio amico, oltre a darmi del "testicolo", mi chiese cosa stessi aspettando.
Gli risposi con la tua stessa affermazione: "potrebbe essere mia figlia"...
Al che senza la minima indecisione lui si rivolse alla ragazza:
"Scusa, ma come si chiama tua madre....?"
"Giulia... Perché...?"
Senza risponderle il mio amico si rivolse al sottoscritto:
"Tu, vent'anni fa, hai mai scopato con una ragazza di nome Giulia?"
"No... Ne vent'anni fa ne prima e neppure dopo" risposi sorpreso
"Beh... Allora tranquillo, vai a prendere la macchina e portatela via, non può essere tua figlia...!"
A questo punto la ragazza - Agnese - rise dicendo se avessi o meno l'intenzione di seguire il consiglio del mio amico.
La feci accomodare al tavolino e ordinai da bere.
"Vedi Agnese, se fosse per me, saremmo già da tutt'altra parte.
Il problema è che, nel momento in cui usciamo di qui e saliamo in macchina insieme, qui cominciano tutti a chiacchierare e visto che siamo in un paese dove tutti mi conoscono, e molti sanno chi sei, domani mattina siamo la barzelletta del circondario... Non me lo posso permettere visto che sai benissimo che sono sposato... oltretutto abitiamo a 300 m. di distanza... Se fossimo stati altrove sarebbe stata tutta un'altra stiria..."
"Daniele se è questo il problema allora il problema non sussiste..."
Prese un foglietto dalla borsetta, scrisse qualcosa davanti e dietro e me lo porse.
Da una parte c'era scritto il nome di un Motel a una quindicina di chilometri da lì, dall'altra parte il suo numero di cellulare.
Sicuramente si accorse del mio stupore.
"Sai dov'è vero?"
"Certo che lo so... ci sei stata...?"
"No, mai... però li non ci vede nessuno - disse ammiccando - ci vediamo nel grande posteggio che è lì vicino, ti aspetto domani sera per le 21. Questo è il mio numero di cell. Dovessero esserci degli imprevisti... Chiamami subito così ti resta e io ho il tuo..."
Incredibile... 20 anni ma decisa la ragazza... comunque feci come aveva detto...
"Toglimi una curiosità... come mai con tutti i ragazzi giovani che girano qui, vieni a prendere me che ho esattamente il doppio dei tuoi anni?
"Ma li hai visti i miei coetanei...? Passano la serata qui, a bere e a guardarci come degli scemi, nessuno che osa invitarci... e non credere sono così anche quelli di 25 o 30 anni... poi li ritrovi in discoteca al tavolino o al bancone che ti guardano sbavando senza dire una parola...
Se combini di uscire con qualcuno ci mettono una vita per venire al dunque e se accade, in 10 minuti è tutto finito... pensano a siddisfarsi e basta e di noi non gliene frega nulla.
Hai presente Michela, la ragazza che è sempre con me? Stasera non è uscita perchè domani ha un esame in Università... Lei è stata per un po' con uno più o meno della tua età e mi ha detto che con un uomo è tutta un'altra cosa... Voglio vedere se è così..."
AZZ..... Non poteva essere più esplicita, roba da far venire l'ansia da prestazione con 24 ore d'anticipo!
La sera dopo la incontrai al posteggio, salì in macchina e mi diressi al vicino Motel.
Aveva una minigonna nera, maglietta aderente giallina che le disegnava il seno, una seconda abbondante e soda, sopra portava una camicetta bianca sbottonata e un bel paio di scarpe con tacchi alti...
Arruvati in camera appoggiò la borsetta, si tolse la camicetta, mi si avvicinò, mi tolse la giacca e messe le braccia al collo, mi guardò calma e sorridente.
"Eccoci qui finalmente... Non vedevo l'ora..."
Stavo per farmi prendere da scrupoli e rimorsi, quando mi infilò in bocca dieci centimetri di lingua che prese a muoversi vorticosamente, come un mulinello.
MA VAFFAN.... GLI SCRUPOLI E TUTTO IL RESTO...!!!
La presi e ricambiai il bacio toccandole il sedere e le tette...
Mi sbottonò la camicia, mi slacciò cintura e pantaloni e mentre mi toglievo le calze si tolse la mglietta. Aveva un bellissimo reggiseno blu di pizzo a balconcino... si girò...
"Mi aiuti?"
Le slacciai la gonna che lasciò cadere a terra rimanendo con un bel tanga blu, ricamato come il reggiseno che slacciai subito e che lei si sfilò...
Tolse le scarpe e si girò... Che tette ragazzi, giovani, fresche... da dea...
La tirai a me, baciandola ancora...
"E chi l'avrebbe detto vedendoti al bar, che sotto eri 'sto pezzo di... gnocca...?"
"Sorpreso eh.... E non hai ancora visto cosa so fare..."
'Sta ragazzina mi eccitava da morire, e allo stesso tempo mi faceva venire l'ansia...
la spinsi sul letto e gli sfilai gli slip, era quasi completamente depilata... mi si avvicinò gattoni, mi abbasso gli slip e un secondo dopo il fratellino era scomparso nella bicca di lei che iniziò un BBJ da paura, da far piegare le gambe... Cavolo sembrava che nella vita non avesse fatto altro (chissà... forse era anche vero) la lasciai fare per un pò, poi mi buttai su di lei iniziai a baciarla e a dedicami alle sue tette, leccatine, succhiate, intanto le accarezzavo la patata, completamente bagnata e sensibile, non riusciva a stare ferma... mi ci buttai con la faccia...
La succhiai tutta, spingendole dentro la lingua con lei che mugolava incitandomi a continuare, poi iniziai a leccare e succhiare il clitoride, mentre la penetravo con un dito... Scoppiò nel giro di 5 minuti... Sembrava una fontana...
Sospirava senza fiato...
"Divino - disse - mai privata una cosa simile, ci sai fare... Chissà il resto...!"
Eddai... Voleva farmi venire l'ansia a tutti i costi...
Ricominciai a limonarla, senza darle tregua... a succhiare i capezzoli e ad infilarle un dito nella patata calda e umida.
Mi fermai, e sdraiandomi sulla schiens mi infilai il pigiamino, volevo prenderla alla missionaria, ma lei in un attimo mi fu sopra, me lo prese e se lo infilò, con decisione sedendocisi sopra, cominciò a muovere il bacino avanti e indietro, di lato, a rotearlo mentre le accarezzavo le tette e le titillavo i capezzoli, poi si piegò in avanti e cominciò a muoversi su e giù, le lasciai prendere il ritmo e quando sentii il suo respiro farsi più affannoso, la presi oer le spalle e la girai a schiena in giù, divaricandole le gambrpe con le mie, le tenevo piegate con le braccia e iniziai a muovermi sempre più velocemente, assestando dei colpi decisi... Più spingevo e più mi incitava, ero sudato fradicio... venne un'altra volta, agitando la testa e mi lasciai andare anch'io, venendo abbondatemente... Mi sfilai rapidamente e tolto il cappuccio, cominciai a schizzarla sul ventre e sulle tette (cosa mai fatta prima e molto raramente in seguito)...
Lei mi sembrò sorpresa... Le presi la mano faccendole spalmare il mio seme sulle tette e poi gliela portai alla bocca...
Prima titubante, poi convinta iniziò a leccarsi le dita e la mano.
Ci pulimmo con dei fazzolettini e ci fumammo una sigaretta con lei che commentava, dando ragione all'amica, e quasi rimpiangendo di non aver provato prima...
Dopo aver bevuto e fumato ancora, vidi nei suoi occhi una certa luce... Si gettò sul fratellino succhiandomelo con avidità, cercando di prenderlo in bocca il più possibile, mentre io le stuzzicavo l'entrata posteriore, riuscii ad infilarci il dito per un paio di centimetri, ma la sentivo molto stretta e contratta. Continuammo così finchè non le esplosi in bocca... Rallentò, ma continuò a succhiare, ingoiando tutto e leccando fino a che non mi ebbe completamente svuotato e ripulito...
Ero senza parole non mi sarei mai aspettato una tale "forza della natura".
Altra sigaretta e doccia... Io ero distrutto e lei piu arzilla di quando eravamo arrivati....
Iniziò a rivestirsi.
"Fantastico - mi disse - mai goduto tanto, ma non voglio esaurire tutto in una sera, dobbiamo tornarci ancora per tutto il resto...".
Non sapevo che dire.
La riaccompagnai alla sua macchina e prima di scendere mi salutò con un bacio profondo e umido.
Il pomeriggio seguente mi arrivò un sms:
"Ti andrebbe di incontrarci al Motel
domani sera verso le 21 e passare qualche
ora piacevole insieme?"
MICHELA
Cavolo Agnese doveva aver raccontato tutto all'amica.
E adesso che divevo fare?
Non sapevo se quello fosse il suo vero numero o se si trattasse di uno scherzo o di un giochino di Agnese per vedere il mio comportamento.
Non risposi.
Un'ora dopo mi chiamò Agnese.
"Ciao, guarda che ho dato io il tuo numero a Michela, le ho raccontato di ieri sera...
Vorrebbe trascorre qualche ora in tua compagnia, avrebbe voluto vederti stasera, sai, è curiosissima, ma dopo ieri è meglio che ti riposi almeno un paio di giorni... giusto?" Guarda che non sono gelosa, non siamo mica fidanzati... Chiamala pure senza problemi...ok?"
Riusciva sempre a lasciarmi senza parole.
Chiamai Michela e fissammo l'appuntamento per il giorno dopo.
Arrivai puntuale per le 21 e lei era giá lì...
Ma questa è un'altra storia...!