Sinceramente dissento dalla quasi unanime levata di scudi.
Anche perchè si è partiti dal condannare la ragazza, sostenendo che ' se ha fatto una scelta d'amore (=avere un figlio) ' non dovrebbe prostituirsi.
Allora ragioniamo insieme.
Tempo fa una cara amica mi mostrò una sua amica otr, riferendomi che faceva la vita perchè ha un figlio con la sla, ed ha bisogno di molti soldi per le cure. Cosa dovremmo dirle? 'Resta a casa e assisti tuo figlio' ???? Il suo modo di aiutarlo consiste nel dar via la fica a pagamento per mettere da parte i soldi che la nostra assistenza sociale non troverebbe per un'italiana, figuriamoci per una straniera.
Ora quest'altra è straniera, mulatta e incinta. Le offrireste un contratto di lavoro a tempo indeterminato? Non lo trova un'italiana, figuriamoci una straniera, incinta, e mezza nera (e, non vorrei aggiungerlo, ma ricordiamoci anche in quale regione si trova, caratteristicamente accogliente per gli stranieri). Avete idea di quanto costano i pannolini? E gli esami medici? E gli omogeneizzati? E tutto il resto per i prossimi 18 anni?
Non possiamo sapere se la ragazza si prostituisse già prima, ma, se lo fa adesso, è forse proprio perchè quel figlio lo ama, e preferisce farlo nascere ed allevarlo.
Diversamente, le sarebbe bastato abortire.
Ma quando andiamo con una ragazza non gravida, ci preoccupiamo forse di chiederle se in precedenza ha abortito?
Ciò posto, e considerando che non conosciamo la storia della sua vita, non trovo condannabile nè la sua scelta, nè quella di chi la incontra, a patto che l'incontro sia, come sempre deve essere anche con una pay qualunque, rispettoso della sua dignità, della sua salute, e, nello specifico, della salute del feto.
Forse una rilettura di Giovanni 8 risulterebbe utile.