Perdonatemi. Ma dibattere tanto sullo sconto o sul trattare, a mio parere, va un po' fuori rotta.
Io penso che il tentativo di trattativa sia legittimo, così come legittimo è respingerla. Sono uno che non ama trattatare, quasi mai, anche fuori da questo ambito.
Questo per un motivo semplice. Se ti sto corrispondendo quel che mi chiedi, e non mi trovo bene con i tuoi servizi, mi hai perso per sempre. Ma anche se, chiedendoti uno sconto, pur di trattenermi, mi abbassi vistosamente la cifra, significa che mi volevi fregare. E ci siamo comunque persi per sempre. Quindi la mia filosofia è analizzare bene prima offerte e servizi e fare le mie scelte, senza mercanteggiare. Sarà la soddisfazione che mi fa tornare o meno.
Il cuore del discutere resta difatti racchiuso tutto nel titolo di questo 3D: Prezzo/Qualità.
Se scelgo o mi posso permettere una fascia di prezzo da Tavernello, so a che gusto mi sto approcciando. Poi, occasionalmente, potrò anche essere estremamente fortunato e imbattermi in un produttore che, per motivi suoi o promozionali, mi sta vendendo, al prezzo del Tavernello, un prodotto di maggiore qualità. Ma sono casi.
Se invece scelgo una fascia da Tignanello, mi aspetto quel gusto, per il prezzo che ho pagato. Se stappo e ci trovo vinello da passeggio, con quel fornitore ho chiuso.
Purtroppo noi, troppo spesso, non teniamo conto di una variabile imprescindibile. Cioè che il rapporto qualità/prezzo non è così lineare come vorremmo che fosse. Non è neppure così oggettivo, come ci illudiamo. Già con il vino lo è di più, anche se non in assoluto, essendo anche quello valutato da palati, che non sono tutti uguali. Neppure lo stesso palato recepisce identiche sensazioni, degustando ad un'ora piuttosto che ad un'altra, o un giorno piuttosto che un altro.
Figuriamoci dove i palati sono due, che devono interagire e trovare una sorta di intesa erotica, trovandosi su basi emotive totalmente differenti. Per il "cliente" lei è l'aspettativa prioritaria della giornata. Per la ragazza, lui è uno dei pretendenti al piacere della giornata.
Certo, qui si può aprire una polemica: ma come? è una professionista e fa quello di mestiere! Certo, sulla carta. Ma la realtà è fatta di carne, non di carta. Carne ed emozioni.
La realtà non è un robot. Anche perchè, rece confermano, nemmeno i robot ci piacciono, ancorchè professionali.
Mai successo a nessuno che alle dieci sei una persona simpatica e cordiale, col tuo interlocutore, e alle undici ne sbrani un altro?
Non voglio dilungarmi troppo, perchè poi ognino la pensa come crede. Io sono convinto che una sorta di rapporto ci debba essere, ma non sempre è veritiero ai fini dell'aspettativa realizzata o tradita. E ciò dipende da tantissime condizioni. Financo se fuori c'è il sole o piove.