Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insaputa)

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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

waxema ha scritto:
Tu fai sicuramente bene a seguire quanto ti ha prescritto un infettivologo dietro le tue apprensioni e pressioni ma senza uno straccio preliminare d'esame ad uopo e ciò non è corretto.(probabilmente è stato condizionato da tali pressioni)
Normalmente questo non si fa(lo dico per esperienza).
Non si parla di vita o di morte,siamo nel 2011 e l'Hiv non è affatto letale ed i sieropositivi in terapia ci convivono tranquillamente e senza patemi.
Naif in medicina vuol dire nuovo(nativo) e gli effetti collaterali per un non affetto sono molto mal tollerati normalmente rispetto a chi incubi il virus nell'organismo.
Grazie per l'ultima spiegazione, ma quale sarebbe l'esame preliminare, wax???
Ho capito che l'HIV al giorno d'oggi il più delle volte non è letale, ma conviverci tranquillamente e senza patemi... non direi proprio! Per il momento però preferisco pensare di essermi preso solo un grande spavento che mi servirà di lezione per il futuro, non voglio neanche ipotizzare altre ipotesi, tutto andrà bene...
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

minolix ha scritto:
waxema ha scritto:
Tu fai sicuramente bene a seguire quanto ti ha prescritto un infettivologo dietro le tue apprensioni e pressioni ma senza uno straccio preliminare d'esame ad uopo e ciò non è corretto.(probabilmente è stato condizionato da tali pressioni)
Normalmente questo non si fa(lo dico per esperienza).
Non si parla di vita o di morte,siamo nel 2011 e l'Hiv non è affatto letale ed i sieropositivi in terapia ci convivono tranquillamente e senza patemi.
Naif in medicina vuol dire nuovo(nativo) e gli effetti collaterali per un non affetto sono molto mal tollerati normalmente rispetto a chi incubi il virus nell'organismo.
Grazie per l'ultima spiegazione, ma quale sarebbe l'esame preliminare, wax???
Ho capito che l'HIV al giorno d'oggi il più delle volte non è letale, ma conviverci tranquillamente e senza patemi... non direi proprio! Per il momento però preferisco pensare di essermi preso solo un grande spavento che mi servirà di lezione per il futuro, non voglio neanche ipotizzare altre ipotesi, tutto andrà bene...
Beh...tutti i sieropositivi ci convivono oggi con quell'approccio.
L'esame preliminare è valutare la condizione del sangue per stabilire se c'è una condizione pregressa di immunodeficienza ed eventualmente sulla base di quella stabilire la terapia adeguata in quanto i farmaci sono diversi negli effetti.
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

Minolix scusa se ti rispondo solo ora ma sono stato via qualche giorno...

Non sono nè infermiere nè lavoro in ospedale ma ci lavoravano i miei genitori ed ho un amico infettivologo...

Comunque hai trovato dei dottori/dottoresse veramente scortesi ed arroganti! Bastava parlarti per bene, tralasciando i moralismi, e schiarirti la situazione...
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

electricman ha scritto:
Minolix scusa se ti rispondo solo ora ma sono stato via qualche giorno...
Non sono nè infermiere nè lavoro in ospedale ma ci lavoravano i miei genitori ed ho un amico infettivologo...
Comunque hai trovato dei dottori/dottoresse veramente scortesi ed arroganti! Bastava parlarti per bene, tralasciando i moralismi, e schiarirti la situazione...
Tranquillo, electricman, ormai ho iniziato un percorso e fra un mesetto o poco più vedremo come va... magari se puoi provare discretamente a chiedere al tuo amico infettivologo qualche chiarimento in più... grazie!
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

MI dispiace inserirmi solo ora nel discorso. Vorrei dire la mia: a voler essere precisi devo dire che i medici non sono affatto obbligati ad esaudire le richieste dei pazienti in quanto solo loro possono ,su base diagnostica , predisporre una terapia adeguata e badate che non è che se la inventino ma devono obbligatoriamente seguire dei protocolli stabiliti e in genere ferrei,pena in caso contrario, di passibilità di denuncia per incompetenza.Ora l'approccio terapeutico preventivo per HIV non è un protocollo ancora riconosciuto almeno per quello che mi è dato di sapere(è usato solo in determinati casi) ed anzi alcuni farmaci che potrebbero essere assunti possono favorire l'insorgenza di patogeni diversi dai virus, ergo non credo che la dottoressa, per quanto scortese, si sia comportata in modo professionalmente inadeguato.Inoltre aggiungo che i farmaci antiretrovirali possono falsare i risultati degli esami che dovrai fare nei prossimi tempi, ma qui si va nella medicina ipotetica e tutto diventa meno certo di quanto non lo sia già in questa pseudoscienza :bye:
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

Punto primo, chiedo scusa per il modo in cui ho scritto (il fatto di mentire) e che può aver generato dei risentimenti.
L'obiettivo era quello di non far passare informazioni che potessero essere fuorvianti per minolix. Mi rendo conto che mi sono espresso in modo aggressivo.
Tra i vari tipi di rapporti sessuali, il rapporto anale passivo è quello considerato a maggior rischio di trasmissione HiV in quanto maggiormente traumatico per una mucosa, quella anale, che è facilmente friabile.
Il rischio è oggettivo, la percezione del rischio è soggettiva. Un 1% di probabilità, è solo un esempio, può da alcuni essere percepito come un basso rischio, da altri un rischio altissimo.
Il rischio stimato nel caso del rapporto anale passivo con persona sicuramente siero+ è del 1,4%(*) - rischio che può aumentare per la presenza di altre mst o ferite/ulcere e che diminuisce per rapporti di tempo limitato.
Ciascuno può valutare la sua percezione del rischio, se considera cioè questo valore alto o basso anche a seconda di quello che secondo lui può significare infettarsi con l'HiV.

Quello che dice pentito è vero: i medici non sono obbligati a seguire le richieste dei pazienti. Esistono però delle linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità. Queste prevedono, nel caso del rapporto in questione, di considerare l'opportunità della PEP. Che è una profilassi POST esposizione. Quindi nulla di preventivo. La profilassi PRE esposizione, di cui se ne discute sull'opportunità prevalentemente negli Stati Uniti, è altra cosa.

Minolix, ti ringrazio dei ringraziamenti. Secondo me hai fatto bene ad agire nel modo in cui hai fatto e sei stato fortunato di aver trovato un medico competente e con un comportamento corretto sul piano umano. Hai ovviamente sbagliato omettendo nel primo caso la tipologia di rapporto avuto. Poichè un rapporto vaginale insertivo è diverso dal rapporto anale passivo sul piano del rischio e dunque sposta la decisione del medico nel prescrivere o meno la PPE (c'è sempre una valutazione costo/beneficio alla base).
Ora tutto quello che puoi fare è risultare il più aderente possibile alla terapia prescritta (cioè non saltare le assunzioni). In caso di problemi di effetti collateriali contatta il medico che ti ha prescritto la terapia e tieni presente che esistono appositi presidi farmaceutici mirati a mitigare l'eventuale sintomatologia.
Il test che hai fatto lunedì serve a determinare la situazione al tempo 0, nulla di più.
Successivamente dovrai eseguire un test a 30 giorni dall'episodio (il risultato sarà già fortemente indicativo) e poi ripetere a 90 giorni. Puoi discutere con il medico sull'opportunità di eseguire a 30 giorni non già solo un test anticorpale (eventualmente combinato con ricerca dell'antigene) ma, per maggiore affidabilità stante il periodo finestra, una ricerca del RNA virale tramite PCR qualitativa (test NAT). Parlane con il medico, ci sono pro e contro in termini di possibili falsi positivi.

In attesa teniamo le dita incrociate, convinti che tutto andrà per il meglio. Le probabilità, vista anche la profilassi, sono tutte ampiamente dalla tua parte.
Ciao
(*) fonte: Jin F et al. (March 2010). "Per-contact probability of HIV transmission in homosexual men in Sydney in the era of HAART". AIDS 24 (6): 907–913. doi:10.1097/QAD.0b013e3283372d90. PMC 2852627. PMID 20139750. http://www.pubmedcentral.nih.gov/articl ... id=2852627. Retrieved 2010-04-11.
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

Toro sdraiato ha scritto:
Punto primo, chiedo scusa per il modo in cui ho scritto (il fatto di mentire) e che può aver generato dei risentimenti.
L'obiettivo era quello di non far passare informazioni che potessero essere fuorvianti per minolix. Mi rendo conto che mi sono espresso in modo aggressivo.
Tra i vari tipi di rapporti sessuali, il rapporto anale passivo è quello considerato a maggior rischio di trasmissione HiV in quanto maggiormente traumatico per una mucosa, quella anale, che è facilmente friabile.
Il rischio è oggettivo, la percezione del rischio è soggettiva. Un 1% di probabilità, è solo un esempio, può da alcuni essere percepito come un basso rischio, da altri un rischio altissimo.
Il rischio stimato nel caso del rapporto anale passivo con persona sicuramente siero+ è del 1,4%(*) - rischio che può aumentare per la presenza di altre mst o ferite/ulcere e che diminuisce per rapporti di tempo limitato.
Ciascuno può valutare la sua percezione del rischio, se considera cioè questo valore alto o basso anche a seconda di quello che secondo lui può significare infettarsi con l'HiV.

Quello che dice pentito è vero: i medici non sono obbligati a seguire le richieste dei pazienti. Esistono però delle linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità. Queste prevedono, nel caso del rapporto in questione, di considerare l'opportunità della PEP. Che è una profilassi POST esposizione. Quindi nulla di preventivo. La profilassi PRE esposizione, di cui se ne discute sull'opportunità prevalentemente negli Stati Uniti, è altra cosa.
Poichè un rapporto vaginale insertivo è diverso dal rapporto anale passivo sul piano del rischio e dunque sposta la decisione del medico nel prescrivere o meno la PPE (c'è sempre una valutazione costo/beneficio alla base).
(*) fonte: Jin F et al. (March 2010). "Per-contact probability of HIV transmission in homosexual men in Sydney in the era of HAART". AIDS 24 (6): 907–913. doi:10.1097/QAD.0b013e3283372d90. PMC 2852627. PMID 20139750. http://www.pubmedcentral.nih.gov/articl ... id=2852627. Retrieved 2010-04-11.
Allora..mi corre l'obbligo per puro spirito di precisazione privo di polemica(da parte mia) e risentimento alcuno.
Prefazione di questo commento è rammentare che in questo thread era intervenuto tal utente "ricco69" che era entrato in maniera aggressiva dando del matto agli utenti ed io mi pregio di averlo fatto bannare come troll.
La precisazione è solo a titolo oggettivo di verità e non certo intimidatorio per chi troll non è.
Pertanto prendendo spunto dall'esempio calcistico,è ovvio che se uno entra a gamba tesa sull'avversario e poi gli chieda scusa,tali scuse,risultino oggettivamente "pelose".
Comunque meglio quelle,che il cosiddetto sputo nell'occhio.
Quindi tornando al punto di discussione,se chiunque fa una premessa falsa,anche ciò che ne segue per quanto oggettivo ne viene inficiato nella sostanza.
Per il rischio alto o basso,si ribadisce che è percezione soggettiva e non oggettiva,per cui i comportamenti conseguenti possono esserne condizionati e quindi prendere iniziative come quella di presentarsi al pronto soccorso per chiedere profilassi non effettuate(adeguate) in quanto è la struttura medica specialistica che deve prendere i provvedimenti del caso.
Mai sentito che una struttura medica specialistica assegni farmaci in somministrazione senza gli esami preventivi.(anche io,come chi scrive,ho una certa conoscenza in materia)
Come non mi risulta(per esempio Ospedale Sacco di Milano) che venga somministrata Pep od altro che non sia a titolo preventivo o consuntivo che dir si voglia(a seguito dei necessari esami) in quanto gli esiti sono comunque incerti.
Bene,invece per il link alle statistiche dell'istituto sanitario nazionale di Sidney.
A parte che sono in inglese e quindi non ricevibili facilmente ai più, restano comunque una unica mera fonte in proposito.
Pertanto sono da considersi parziali in quanto non sono a conoscenza di omologhe statistiche nazionali di Usa od altri paesi avanzati,Italia inclusa, e quindi mi paiono indicative come quelle di estrazione non scientifica.(le percentuali di rischio sono assimilabili)
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

Grazie mille ancora, toro sdraiato, precisissimo e benaugurante! E grazie anche a wax per la sua opinione. A questo punto sto seguendo il trattamento prescritto dal medico infettivologo, che prevede l'assunzione di farmaci due volte a giorno (3+3 compresse). Gli effetti collaterali si stanno già manifestando: leggero malessere, stanchezza, meteorismo, calo della capacità di concentrazione (evidentemente legato al malessere). Sarà dura resistere per un altro mese, ma non voglio assolutamente mollare. Oggi vado dal mio medico personale per un consulto e per l'impegnativa: dovrò infatti fare gli esami del sangue ogni 10 giorni per monitorare costantemente la situazione (mi hanno già detto che molto probabilmente ci saranno modifiche nei valori relativi a globuli bianchi, piastrine, etc.).
Col senno di poi, mi rendo conto che il rischio non è stato percentualmente elevatissimo; però, come già detto, entra in gioco anche una componente soggettiva, per cui PER ME il rischio rimane alto.
Per la cronaca, sulle scatole dei farmaci è anche segnato il loro prezzo (che io ovviamente non ho pagato): in totale sono circa 1100 €!!! Capisco dunque la reticenza nel somministrare una cura così costosa... una vita però vale di più!
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

waxema ha scritto:
Pertanto prendendo spunto dall'esempio calcistico,è ovvio che se uno entra a gamba tesa sull'avversario e poi gli chieda scusa,tali scuse,risultino oggettivamente "pelose".
Comunque meglio quelle,che il cosiddetto sputo nell'occhio.

waxema, mi spiace che le scuse che ho posto risultino "pelose" (anche se sempre meglio di uno sputo in un occhio).
Dimmi tu cosa posso fare per rimediare.
La mia entrata a gamba tesa è stata motivata dalla necessità di far capire bene che bollare un rapporto anale passivo non protetto come un rapporto a bassissimo rischio o a rischio quasi nullo è, come dire, errato.
Chiunque abbia una minima conoscenza dei metodi di trasmissione del virus sa che tale tipo di rapporto è unanimemente considerato il più rischioso di tutti i tipi di rapporto. Dunque era secondo me importante ricorrere tempestivamente alla considerazione di una profilassi. Visto che si era ancora in tempo per agire, perchè attendere solo passivamente il corso degli eventi?
Riguardo gli esami preliminari, non riesco a capire esattamente a cosa ti riferisci.
Se ti riferisci ai test di resistenza del virus ai diversi antiretrovirali che normalmente vengono eseguiti sui soggetti riconosciuti siero+ prima di prescrivere la terapia, è vero esistono. Ma non solo applicabili al caso della profilassi post esposizione, per l'ovvio motivo che non si conosce a priori se si è effettivamente contratto il virus e dunque non si può indagare sulla tipologia.
Si procede attraverso un protocollo standard di antiretrovirali che ovviamente comprende il rischio che l'eventuale ceppo contratto possa risultarne resistente.
Non vedo però una reale via di uscita a questa situazione, se non quella di effettuare un test di eventuale sieropositività al partner eventualmente infetto (in questo caso il trans), effettuare semmai su questi i test di resistenza e dunque aggiustare il mix di medicinali in corso di profilassi. Ma non credo che in questo caso fosse una situazione percorribile o anzi sarebbe ancora percorribile, basta convincere in primo luogo il trans a farsi un test HiV. Che se risultasse negativo, minolix potrebbe anche prendere in considerazione l'ipotesi, previo consulto medico, di interrompere la profilassi.
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

Toro sdraiato ha scritto:
waxema ha scritto:
Pertanto prendendo spunto dall'esempio calcistico,è ovvio che se uno entra a gamba tesa sull'avversario e poi gli chieda scusa,tali scuse,risultino oggettivamente "pelose".
Comunque meglio quelle,che il cosiddetto sputo nell'occhio.

waxema, mi spiace che le scuse che ho posto risultino "pelose" (anche se sempre meglio di uno sputo in un occhio).
Dimmi tu cosa posso fare per rimediare.
La mia entrata a gamba tesa è stata motivata dalla necessità di far capire bene che bollare un rapporto anale passivo non protetto come un rapporto a bassissimo rischio o a rischio quasi nullo è, come dire, errato.
Chiunque abbia una minima conoscenza dei metodi di trasmissione del virus sa che tale tipo di rapporto è unanimemente considerato il più rischioso di tutti i tipi di rapporto. Dunque era secondo me importante ricorrere tempestivamente alla considerazione di una profilassi. Visto che si era ancora in tempo per agire, perchè attendere solo passivamente il corso degli eventi?
Riguardo gli esami preliminari, non riesco a capire esattamente a cosa ti riferisci.
Se ti riferisci ai test di resistenza del virus ai diversi antiretrovirali che normalmente vengono eseguiti sui soggetti riconosciuti siero+ prima di prescrivere la terapia, è vero esistono. Ma non solo applicabili al caso della profilassi post esposizione, per l'ovvio motivo che non si conosce a priori se si è effettivamente contratto il virus e dunque non si può indagare sulla tipologia.
Si procede attraverso un protocollo standard di antiretrovirali che ovviamente comprende il rischio che l'eventuale ceppo contratto possa risultarne resistente.
Non vedo però una reale via di uscita a questa situazione, se non quella di effettuare un test di eventuale sieropositività al partner eventualmente infetto (in questo caso il trans), effettuare semmai su questi i test di resistenza e dunque aggiustare il mix di medicinali in corso di profilassi. Ma non credo che in questo caso fosse una situazione percorribile.
Beh..forse io ho ravvisato una vena polemica nelle tue risposte(intese come) riferite a me,se non esisteva,le scuse son ben accette.
Naturalmente concordo sul fatto che il rischio per rapporto anale passivo non protetto sia quasi il più alto(con eiaculazione in loco,lo è ancor maggiore).
In ogni caso la strada percorribile corretta è quella di parlare nelle 72 ore dopo il presunto rapporto a rischio con un infettivologo specialistico(non il pronto soccorso) ma anche con visita indirizzata del proprio medico curante per fare gli esami e le analisi(necessarie) preliminari del caso.
Mi riferisco alla rilevazione classica della condizione sanguigna specifica,quindi allo status della popolazione linfocitaria(globuli bianchi),eritrociti(globuli rossi) e piastrine,etc.,nonchè eventualmente dello status presente della sottopopolazione linfocitaria per appurare una pregressa immunodeficienza in corso.
Comunque sono questioni tecniche di dettaglio che non competono molto ai pazienti.(generalmente)
Naturalmente sono esami da fare SEMPRE prima di somministrare una terapia antiretrovirale.
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

Toro sdraiato ha scritto:
Chiunque abbia una minima conoscenza dei metodi di trasmissione del virus sa che tale tipo di rapporto è unanimemente considerato il più rischioso di tutti i tipi di rapporto. Dunque era secondo me importante ricorrere tempestivamente alla considerazione di una profilassi. Visto che si era ancora in tempo per agire, perchè attendere solo passivamente il corso degli eventi?
Hai fatto bene, te ne sono grato, è stato il tuo intervento a farmi decidere definitivamente ad intraprendere questa strada, di cui sono tuttora convinto.
Toro sdraiato ha scritto:
Non vedo però una reale via di uscita a questa situazione, se non quella di effettuare un test di eventuale sieropositività al partner eventualmente infetto (in questo caso il trans), effettuare semmai su questi i test di resistenza e dunque aggiustare il mix di medicinali in corso di profilassi. Ma non credo che in questo caso fosse una situazione percorribile o anzi sarebbe ancora percorribile, basta convincere in primo luogo il trans a farsi un test HiV. Che se risultasse negativo, minolix potrebbe anche prendere in considerazione l'ipotesi, previo consulto medico, di interrompere la profilassi.
Questo soggetto sicuramente è ancora in zona, in quanto l'ho visto pure su badoo. Teoricamente dovrebbe essere presente pure OTR, ma come fare? Intanto si tratta di un marcantonio di 2 m e, visto come si è comportato, ho buone ragioni di supporre che non sarebbe così disponibile al dialogo, né tantomeno facile da convincere... e poi, un eventuale test negativo potrebbe fare riferimento ad una situazione infettiva contagiosa ma non ancora sviluppata, per cui interrompere la profilassi sarebbe lo stesso rischioso, a mio modesto parere.
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

minolix ha scritto:
Il problema è che ho una fastidiosa ragade anale, per cui anche in questo caso nel rapporto c'è stato un leggero sanguinamento.
!

Mi "inserisco" tardivamente in questo thread per chiedere : ma la presenza di una ragade anale non dovrebbe tassativamente escludere l'oppurtunità di un rapporto anale passivo per il rischio di un ben più serio ascesso anale e successiva fistola??
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

cochi ha scritto:
minolix ha scritto:
Il problema è che ho una fastidiosa ragade anale, per cui anche in questo caso nel rapporto c'è stato un leggero sanguinamento.!
Mi "inserisco" tardivamente in questo thread per chiedere: ma la presenza di una ragade anale non dovrebbe tassativamente escludere l'oppurtunità di un rapporto anale passivo per il rischio di un ben più serio ascesso anale e successiva fistola??
Certo, hai ragione! Ma complice il fatto che la ragade è lieve e che a volte si fanno cose poco ragionevoli, ecco spiegata la situazione.
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

Toro sdraiato ha scritto:
Minolix, se vuoi aggiornaci.
Come procede?
Grazie mille, carissimo!
La situazione è questa: sono quasi alla fine della cura e ho fatto quindi tre analisi del sangue; la prima è perfetta (HIV negativo), la seconda non dice niente sull'HIV ma già mostra delle alterazioni di alcuni valori (comunque nella norma, data la terapia), la terza lo saprò quando farò il quarto prelievo.
All'inizio accusavo forti problemi di stomaco e nausea, che poi sono passati. Ora, agli ultimi giorni, ho di nuovo grossi problemi a livello di stomaco con alternanza di stitichezza e diarrea, notevole colite, etc. Domani penso di chiamare in reparto perché, anche se mancano pochi giorni alla fine della terapia, faccio fatica a tenermi questi disturbi: magari basta un altro farmaco per evitare questi fastidiosi sintomi. In ogni caso sono sempre stato regolare e preciso nell'assumere tutti i farmaci.
Segnalo che nell'ospedale dove sono in cura il personale è molto gentile e professionale: ogni volta loro vedono la mia scheda ma niente polemiche o altro, al contrario, professionalità e cortesia... Il mio medico curante è rimasto un po' sorpreso ma tutto sommato non mi ha cazziato (ero pronto al peggio, essendo una donna): mi ha raccomandato però che non si ripetano situazioni del genere...
Psicologicamente sono relativamente tranquillo, ma non vedo l'ora di terminare la cura che mi sta distruggendo lo stomaco! Poi comunque dovrò fare altri controlli, ma tutto sommato sono riuscito a non far trapelare più di tanto coi miei, anche se in questi ultimi giorni hanno notato i miei problemi di stomaco, che però ho attribuito allo stress per il lavoro.
A presto altre (spero buone) notizie...
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

minolix ha scritto:
Come prima cosa mi è toccato sorbirmi pure il rimprovero-presa per il culo del dottore generale del pronto soccorso: secondo lui dopo 6 ore non ci sarebbe più niente da fare; inoltre sarei dovuto andare nella mia città e non fargli perdere tempo visto che aveva cose ben più serie...

Sto' medico ha urgentemente e seriamente bisogno di una scarica di calci nel sedere :shok:
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

Rikk ha scritto:
minolix ha scritto:
Come prima cosa mi è toccato sorbirmi pure il rimprovero-presa per il culo del dottore generale del pronto soccorso: secondo lui dopo 6 ore non ci sarebbe più niente da fare; inoltre sarei dovuto andare nella mia città e non fargli perdere tempo visto che aveva cose ben più serie...

Sto' medico ha urgentemente e seriamente bisogno di una scarica di calci nel sedere :shok:
Il medico in questione è una donna(il che non cambia niente per le buone maniere) mentre l'attività diagnostica di HIV e relativa terapia è di competenza dell'ospedale reparto malattie infettive,e non del pronto soccorso.
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

waxema ha scritto:
Rikk ha scritto:
minolix ha scritto:
Come prima cosa mi è toccato sorbirmi pure il rimprovero-presa per il culo del dottore generale del pronto soccorso: secondo lui dopo 6 ore non ci sarebbe più niente da fare; inoltre sarei dovuto andare nella mia città e non fargli perdere tempo visto che aveva cose ben più serie...
Sto medico ha urgentemente e seriamente bisogno di una scarica di calci nel sedere :shok:
Il medico in questione è una donna (il che non cambia niente per le buone maniere) mentre l'attività diagnostica di HIV e relativa terapia è di competenza dell'ospedale reparto malattie infettive, e non del pronto soccorso.
A dire il vero questo era un uomo; alla fine per fortuna mi ha comunque mandato al reparto malattie infettive dove ho trovato comprensione e professionalità. Concordo che l'attività diagnostica non era suo compito, ma almeno che non mi facesse il cazziatone non sapendo esattamente come stanno le cose!
La donna era invece la infettivologa del primo posto dove mi ero recato, la quale si era rifiutata di somministrarmi la terapia, adducendo fra l'altro che avrebbe potuto pure segnalarmi...
Rileggendo le carte (che ha letto pure il mio medico), ho visto questo "... rapporto omosessuale..." Tecnicamente il rapporto è stato così ma azzz, ora mi considererà un finocchio! Pur con tutto il rispetto per i gay, s'intende...
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

Scusa minolix e scusate a tutti se questo ho è il mio primo messaggio...
sono molto sensibile a quello che è il discorso sicurezza, ecco perchè leggo spesso questa sezione..
detto questo ho letto attentamente quello che ti è successo.
Ti auguro chiaramente che anche queste ultime analisi diano lo stesso responso!
Una cosa però lasciatela dire riguardo l'ultimo tuo messaggio!!
Per te e chi come te ricerca questo tipo d'incontro, l'omosessualità è LATENTE quantomeno! Adesso lungi da me da crocefiggere i gay o appunto chi come te va con i trans, ognuno è totalmente libero di fare quello che vuole..
volevo solo però dirti che prenderlo..... è omosex.
ti saluto e ti auguro il meglio
 
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Re: Rapporto non protetto da passivo con trans (a mia insapu

JOKER1978 ha scritto:
Scusa minolix e scusate a tutti se questo ho è il mio primo messaggio...
sono molto sensibile a quello che è il discorso sicurezza, ecco perchè leggo spesso questa sezione..
detto questo ho letto attentamente quello che ti è successo.
Ti auguro chiaramente che anche queste ultime analisi diano lo stesso responso!
Una cosa però lasciatela dire riguardo l'ultimo tuo messaggio!!
Per te e chi come te ricerca questo tipo d'incontro, l'omosessualità è LATENTE quantomeno! Adesso lungi da me da crocefiggere i gay o appunto chi come te va con i trans, ognuno è totalmente libero di fare quello che vuole..
volevo solo però dirti che prenderlo..... è omosex.
ti saluto e ti auguro il meglio
Ti ringrazio per la tua solidarietà e la tua opinione. Riguardo quella che tu chiami omosessualità latente, ecco il mio punto di vista: a me piacciono essenzialmente le donne, ma andavo a trans per diversi motivi:
1) le trans sono generamente più porche e ovviamente lo prendono nel didietro senza problemi;
2) con una donna (anche una prostituta) non avrei il coraggio di manifestare il desiderio di prenderlo, cosa che mi piace solo come sensazione fisica e basta.
Detto questo aggiungo che non sono per niente attirato dai corpi maschili (infatti cercavo sempre trans estremamente femminili) e non mi piace fare pompini... Perciò, se e quanto ci sia una omosessualità latente in me, forse non ha così tanta importanza. Se dovessi sintetizzare il mio orientamento, mi definirei un etero sensibile anche al piacere anale, purché elargito da una controparte femmina o, in surrogato, almeno molto femminile.
 
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