Accertamento fiscale per la escort, che sfoggiava beni di lusso, pur essendo una professoressa di dichiarata professione.
Prostituzione – Insegnante girava con la Jaguar, i carabinieri scoprono il suo vero lavoro
Alassio – Girava in Jaguar, vestita all’ultima moda ed indossando orologi di grande valore e gioielli molto vistosi l’insegnante scoperta dai carabinieri ad “arrotondareR…liguriaoggi.it
Ecco che succede a fare troppo i fighi sui social. E posso garantire che è la prima cosa che guardano in ADE.
Però qui non capisco: finché faceva la prostituta, faceva qualcosa di illegale? Forse che non era permesso dalla legge? Cafona o no, non mi sembra che fare i fighi sui social, per quanto odioso, sia reato.
Cioè, quando l'articolo parla di "probabili proventi illegali" si riferisce all'attività prostitutiva tout court o ad altro? Perché di per sé dei redditi da prostituzione non dovrebbero essere considerati illegali.
A quanto capisco la questione sarebbe soprattutto rappresentata dal possibile "sfruttamento" altrui; ma mi domando ad esempio: essere marito di una prostituta può essere sufficiente a determinare il reato di sfruttamento? Anche qualora tale marito non avesse altra occupazione e vivesse di fatto dei proventi dell'occupazione della moglie, non si tratterebbe di qualcosa di legittimo nell'ambito di un'unione coniugale?
O forse parliamo di un problema di evasione fiscale? In questo caso mi scuso con @Francostars che ha spiegato più volte in lungo e in largo la questione, ma sebbene abbia capito che una prostituta, volendo, ha la possibilità di aprire in qualche modo una partita IVA per pagare le tasse, mi chiedo fino a che punto i redditi da prostituzione, e la loro conseguente tassabilità, siano regolamentati. Cosa sarebbe esattamente tenuta a fare, dal punto di vista fiscale, una persona che sia dedita a vendere liberamente e legalmente il proprio corpo? (Mi lo chiedo sia in generale, sia, per ipotesi, per quanto riguarda una persona che lo faccia del tutto occasionalmente, avendo in realtà un'altra professione "regolare" come fonte fissa di reddito).