DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Anna
Nazionalità: sedicente russa di Mosca, ma anche italiama
Età apparente: fra i 30-35
Descrizione fisica: alta al max. 1.65, corporatura normale e ancora tonica (si dichiara anche lapperina), capelli più o meno biondi, sciolti e non troppo lunghi, viso non memorabile, ma dai begli occhi azzurri, seni discreti di una 2a taglia
Attitudine: molta messa in scena, ma lo spettacolo è divertente; gran parlantina e abile nelle PR
Reperibilità: di solito abbastanza presente, ma in tempi di coprifuoco quasi tutte diventano introvabili
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, HJ
Durata dell'incontro: circa 15' in camporella
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Cermenate ovest
Coordinate: c/o Las Vegas
LA MIA RECENSIONE
Andando in ordine contrario rispetto a come si sono svolti gli eventi, racconto anche la mia avventura con la reginetta delle slot machine
Come scrivevo nel thread di
Natasha Blue, stasera cerco di scendere in pista un po' prima, ma devo avere esagerato (o le giornate si sono allungate più del previsto), perchè è ancora troppo chiaro.
Gli obiettivi sarebbero a Novedrate
(Miss Yaris e/o Natasha), ma intanto allungo il giro sino a Lomazzo, per vedere meglio la rossa dell'IP e dare il tempo al sole di tramontare.
Strada facendo, al Las Vegas riesco finalmente a vedere la Croupieuse con il chiaro e devo dire che non è malaccio: pur non avendo un fisico statuario come altre signorine, sembra comunque abbastanza in forma e, quando le dedico un inchino, ricambia con uno sguardo che è tutto un programma.
A Lomazzo vedo solo
Ana-Maria che fa la lap dance avvinghiata al solito palo e allora rientro verso Cermenate. La bionda delle slot machine mi lancia un altro sguardo assassino, per cui mi tocca fare un altro giro per il parcheggio e dedicarle un secondo inchino.
Da vecchia volpe del marciapiede, capisce che, pur essendo rimasto un po' indietro con la macchina, sono lì per lei e allora mi raggiunge.
Non dubitavo che il rate sarebbe stato il solito. Ero invece più perplesso riguardo al retrobottega, perchè è ancora un po' chiaro, ma lei mi assicura che sarà tranquillissimo, per cui la invito a bordo.
CINTURA DIETRO LA SCHIENA
Il tempo di allacciarsi la cintura - dietro la schiena, of course
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- e già mi porge la mano: "Piacere,
Anna!". Ricambio il saluto e subito cerco di indagare sulla sua provenienza: "Sarai ucraina, giusto?". La bionda ha però il disco già pronto, perchè dice di essere russa, proprio di Mosca.
Che non fosse una giovinetta di primo pelo, me lo aveva detto il suo viso (me la sono immaginata attorno ai 35), ma la conferma è venuta dalla sua cittadinanza italiana, che - salvo mariti di comodo - di solito richiede un paio di lustri di pazienza.
Nonostante gli occhi azzurri, Anna non ha lineamenti folgoranti e quindi rimedia con la parlantina. L'aspetto ancora tonico sarebbe perchè si tiene ancora in esercizio con la lap dance, che alternerebbe alle passeggiate serali.
Lasciati sul viottolo di campagna prima lo scudo para-sassi e poi la coppa dell'olio, arriviamo al retrobottega "di quando è chiaro". Non terribile come temevo, ma neppure tranquillo come speravo. Dal retrovisore, riesco a vedere il traffico in lontananza e quindi una pattuglia vedrebbe me.
LA RECE VERA E PROPRIA
Regolate le formalità burocratiche, Anna estrae i ferri del mestiere, si abbassa collant e mutandine sino al ginocchio e scoperchia quasi completamente due seni tutto sommato discreti, "così hai un po' da toccare".
Si dispone col busto in torsione e, da scafata intrattenitrice, attiva la modalità "macchina da guerra": smanacciamento frenetico alla base, percussioni intense lungo l'asta e dolby surround all'albanese, pur essendo di Mosca
Con un simile assalto all'arma bianca, il compare non può che ringalluzzirsi in fretta. Nel frattempo, inizio a carezzarle la schiena e le chiappe, che appunto sono ben toniche, per le non poche primavere che si porta sulle spalle.
SI METTE GATTONI
Quando dev'essere un po' indolenzita, si ridispone gattoni, sempre col pretesto che "così tocchi meglio". Ora è il turno del suo lato A, per cui prima le manipolo un po' i seni (onesti e dal turgore facile) e poi scendo a strusciare le dita fra le labbra della vulva. Nel frattempo, lei ansima in modo sempre più vistoso!
Durante una pausa delle operazioni, si rimette a busto eretto, si avvicina e mi fa un po' di smorfie con la bocca, come se volesse baciarmi ... se non avessi avuto la mascherina, probabilmente lo avrebbe fatto davvero, perchè si è proprio appoggiata guancia contro guancia.
Almeno un'altra (o forse due) sessioni di immersione e poi inizia a far trapelare, seppure con una certa diplomazia, il desiderio di tornare a dare le fiches al tavolo della roulette.
SI TOCCA UN PO'
Per accelerare la conclusione, concordiamo di passare a un lavoro di pura falegnameria, che svolge in modo altrettanto energico. Dopo un paio di minuti, mi propone: "Dài, vai avanti tu e intanto io mi tocco un po'
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Si dispone ginocchioni sul sedile, ma a busto eretto, e alterna curiosi picchiettamenti del basso ventre a più ordinari strofinamenti della zona clitoridea. Quando devono iniziare a farle male le ginocchia, si corica un po' di sbieco sul sedile, sollevando gli stivaletti sopra la plancia e volgendomi le chiappe. Così messa, inizia a carezzarsi il fondoschiena e le cosce.
LE PAROLE CHE NON VORREI MAI SENTIRE
"Tesoro, non posso però stare una vita, per 20!", è l'epilogo della nostra storia d'amore. Con un altro paio di minuti di cure di Federica, sarebbe stata varcata la linea del traguardo, ma in fondo non posso dire che Anna non ce l'abbia messa tutta e allora le dico di passarmi pure i fazzolettini. Quello che non le dico, è che inizio già a riflettere su chi incaricare del completamento delle operazioni.
"Ti giuro che è la prima volta! Con me gli uomini di solito vengono in 2 minuti'", mente la biondina venuta da Mosca. "Dai, c'è sempre una prima volta
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", la consolo e le prometto che tornerò a trovarla. Anna coglie la palla al balzo e mi decanta le comodità dei materassi del Just.
UNA VETERANA
Le domando anche se abbia affinato la sua arte orale col fidanzato, ma pare che il merito vada piuttosto ascritto a lunghi anni di praticantato sul ciglio delle nostre strade.
Aveva ovviamente ragione Bionsen, perchè la bionda ammette di essere lì "da un po' di anni". Mento spudoratamente, dicendo di non averla mai vista, e lei tradisce un po' di vanità femminile, dicendo che è quasi sempre impegnata, per cui sta poco alla mattonella.
Recupero la coppa dell'olio e lo scudo paracolpi persi strada facendo e siamo di nuovo sulla Provinciale dell'Amore. Il tempo di congedarci e di fare il giro di boa alla rotonda di
Joana "la spagnola" (che in realtà adesso sta più avanti verso Lomazzo, al distributore di metano) e c'è già un collega che si è fiondato a intervistarla.