[RECE] Giovanna – OTR notturna - Mornico (BG)

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Ero desideroso di incontrare Natalia in motel dopo la precedente esperienza “automobilistica”; mi metto in viaggio ma in avvicinamento al punto del prelievo mi accorgo di essere quasi a secco di carburante (la spia della riserva lampeggiava già dalla mattina) ed ho pensato che fosse opportuno arrivare dalla ragazza con questa questione sistemata.
Così quasi d’istinto alla rotonda Mornico ho fatto una leggera deviazione verso nord (direzione Gewiss per intenderci) perché anche lì c’è un distributore self service.
Scendo dalla macchina e osservo la presenza di due ragazze: una bionda più formosa ed esuberante (ma non bellissima) ed una mora abbastanza timida, con il suo atteggiamento molto discreto e non invadente osservava la collega che cercava di ...conquistarmi.
Ebbene tale visione mi ha fatto improvvisamente annullare tutti i programmi della serata: così l’ho fatta avvicinare e accomodare in macchina.
Siamo stati a parlare di un po’ di tutto per una mezzoretta e analogamente ad altre recenti situazioni piano piano il dialogo con lei portava in secondo piano fino ad annullarli tutti i propositi puramente erotico-sessuali.
Riportata al suo posto me ne sono tornato a casa tutto tranquillo ma con il pensiero rivolto ad un incontro che si sarebbe svolto in situazione di maggiore comodità.
Fu così che qualche giorno dopo sono tornato e ci siamo diretti in motel, luogo dove abbiamo potuto accomodarci in un bel lettone comodo.
Docce di rito per entrambi (la sua più importante per togliere il profumo Zara che si asperge durante il lavoro) e via tra le lenzuola.
Già la scena di lei che si avvicinava al letto avvolta nel bianco asciugamano stretto sopra il seno e si accomodava al mio fianco mi portava ad avere un inizio di eccitazione figuriamoci successivamente quando l’asciugamano si è aperto e i nostri corpi sono venuti a contatto: una volta abbracciati ha avuto inizio una serie di dolcissimi FK.
Non si è trattato di baci appassionati ma di un continuo gioco di sfioramenti e piccoli affondi con i nostri apparati del gusto che con grazia giocavano soavemente tra loro.
Molto carino è stato il momento in cui dopo una fase di distacco ho eseguito un paio di movimenti di avvicinamento alle sue labbra con lei che prima si ritraeva e poi spegneva la mia sorpresa venendomi incontro facendo indietreggiare la mia testa sul cuscino con un’altra serie di FK di analoga fattura.
Le fasi successive hanno visto le operazioni orali spostarsi progressivamente più in… basso e anche qui la dolcezza ha prevalso nettamente sull’energia. BBJ di fattura inusuale, molto delicata e concentrata quasi esclusivamente sulla parte superiore del fratellino. La mia inerzia è stata da lì a poco interrotta dalla pratica di un interessante 69 durante il quale c’è stato l’incontro con la sua patatina fresca e depilata.
Esaurito anche questo momento siamo passati alla copula avvenuta in posizione leisopraeiosotto fino al mio piacere finale: anche lei durante l’atto ha mostrato di gradire ciò che stavamo facendo (pur senza arrivare all’orgasmo) tanto che ad un certo punto ho dovuto appoggiarle delicatamente una mano sulla bocca per timore che i vicini di stanza fossero disturbati nelle loro simili faccende.
Piacevoli momenti successivi e poi…
Diciamo che ciò che segue potrebbe essere intitolato “Ricerca del pelo nell’uovo” ma per dovere di completezza ritengo giusto segnalarlo.
Dopo il poi…(eravamo ancora pacificamente nudi tra le lenzuola) a rovinare (anche se solo parzialmente) la bella atmosfera che si era creata è bastato il pronunciamento di una piccola innocua parolina: Andiamo?
Ora so bene quanto il fattore tempo sia importante per queste ragazze e faccio il possibile per rispettarlo sempre anche per evitare loro discussioni con …il “controllore tempi e metodi” di turno: nel caso specifico non eravamo assolutamente fuori tempo massimo e sarebbero bastati 3/4 minuti di relax post coitum per lasciarmi intatto il ricordo dei bellissimi momenti trascorsi.
Invece questa fretta mi ha lasciato un pizzico di amaro in bocca e impedito di riaccompagnarla con la mente serena ed il sorriso sulle labbra.
Concludo la rece segnalando che durante il ritorno in auto mi ha preavvisato di un cambio di postazione in uno dei due distributori che si trovano in direzione Ghisalba. Non ci sono più tornato (per cause di… forza maggiore) e non saprei dirvi altro con precisione. Il prossimo fine settimana sembra propizio per definire il nuovo quadro della situazione.
:bye:
 
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Re: [RECE] GIOVANNA – OTR notturna - MORNICO

ho incontrato la ragazza qualche sera fa, era al distributore vicino alla gewiss...
incontro in car, la ragazza è molto carina e molto simpatica, fa le cose con calma e non si lamenta di niente, si lascia toccare senza lamentarsi come fanno tante... il lavoro di bocca è delicato e prolungato e la visione del su fondo schiena da dietro merita tutto il prezzo del biglietto...tutto coperto.. da provare in motel...
 
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ciao McCoy.. ma quante rose ti ha chiesto per andare in motel ???
 
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Ciao ogeid
la tariffa motel della zona è comune (e abbastanza inderogabile) a tutte le ragazze della zona ed è pari a 100 + naturalmente il motel.
Qui hai 3 possibilità: 30 al "Piccolo", come lo chiamano loro, a Palosco (non è un motel classico ma un piccolo alberghetto che sconsiglio per privacy zero: rischi di imbatterti in colleghi che arrivano mentre tu esci e viceversa).
45 al Prince e 60 a quello nuovo che hanno aperto da poco in direzione Bergamo.
L'unica che mi ha fatto un sconto (70 + motel) è ANDREA di cui trovi una mia rece: credo dovuta più che altro alla penuria di lavoro
Buon divertimento e facci sapere.
 
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ok grazie.. appena ritorna e riesco a trovarla vi faccio sapere di sicuro... magari è andata ad ingrossare un pò le tette.. hihihi
 
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  • #6
...dimenticavo, ogeid: la tariffa indicata è per 30/35 minuti max.
E' possibile "allungare" anche se di poco i tempi fidelizzando un po' (non solo con Giovanna ma con tutte quante)

P.S.: credo che le tettine rimarranno quelle di prima della partenza: ahimé una prima scarsa...
 
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quindi solo uno shot.. comunque per me rimane una delle migliori della zona...
 
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EPILOGO

All’atto della iscrizione su PTF non mi sarei mai aspettato di scrivere, un giorno, un messaggio come questo. Banale dirlo ma la vita ha sempre in serbo qualche strana sorpresa. Anche senza attribuire significati metafisici ai numeri registro poi con un certo favore che il mio 200-esimo post parlerà non solo della conclusione del mio lungo rapporto con la titolare di questo thread ma soprattutto della fine della sua presenza in questa zona della provincia di Bergamo e del suo definitivo ritorno a casa: per Giovanna infatti sabato scorso è stato l’ultimo giorno “ di lavoro ” (chiamiamolo così) e da lunedì è tornata a vivere una esistenza normale, con tutti i riferimenti che si possono dare alla quotidianità di una ragazza che deve ancora compiere 24 anni.
Mi piace l’idea di riassumere l’insieme dei ricordi legati ai numerosi incontri avuti con lei con un verso del più famoso poeta romantico della nostra letteratura.
E il naufragar m’è (stato) dolce in questo mare “ anche se, per rimanere in tema nautico, ho corso il serio rischio di finire spiaggiato, per di più su di un’isola deserta, senza una buonanima che mi aiutasse a riprendere il largo.
Il ritorno a casa dopo l’ultimo, lunghissimo incontro, è stato come un viaggio interminabile, 20 km che mi sono sembrati 200. Ci mancava pure che l’Mp3 collegato allo stereo della macchina mandasse in onda ad un certo punto “ The End ” dei Doors per... rallegrare ulteriormente la situazione, visto che uno dei primi versi recita:
I’ll never look into your eyes. Again”.
Ecco, l’assenza della possibilità di rivederla in futuro, anche solo per dirle “ Ciao, come stai? ”, per una semplice stretta di mano o un abbraccio affettuoso è il pensiero che più mi rattrista e che farà molta fatica a lasciare le mie meningi.
Chiudo qui; scrivere altro, ora, non mi aiuterebbe a migliorare la situazione, anzi.
Ciao Gio, buona fortuna.
 
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All’atto della iscrizione su PTF non mi sarei mai aspettato di scrivere, un giorno, un messaggio come questo. Banale dirlo ma la vita ha sempre in serbo qualche strana sorpresa. Anche senza attribuire significati metafisici ai numeri registro poi con un certo favore che il mio 200-esimo post parlerà non solo della conclusione del mio lungo rapporto con la titolare di questo thread ma soprattutto della fine della sua presenza in questa zona della provincia di Bergamo e del suo definitivo ritorno a casa: per Giovanna infatti sabato scorso è stato l’ultimo giorno “ di lavoro ” (chiamiamolo così) e da lunedì è tornata a vivere una esistenza normale, con tutti i riferimenti che si possono dare alla quotidianità di una ragazza che deve ancora compiere 24 anni.
Mi piace l’idea di riassumere l’insieme dei ricordi legati ai numerosi incontri avuti con lei con un verso del più famoso poeta romantico della nostra letteratura.
E il naufragar m’è (stato) dolce in questo mare “ anche se, per rimanere in tema nautico, ho corso il serio rischio di finire spiaggiato, per di più su di un’isola deserta, senza una buonanima che mi aiutasse a riprendere il largo.
Il ritorno a casa dopo l’ultimo, lunghissimo incontro, è stato come un viaggio interminabile, 20 km che mi sono sembrati 200. Ci mancava pure che l’Mp3 collegato allo stereo della macchina mandasse in onda ad un certo punto “ The End ” dei Doors per... rallegrare ulteriormente la situazione, visto che uno dei primi versi recita:
I’ll never look into your eyes. Again”.
Ecco, l’assenza della possibilità di rivederla in futuro, anche solo per dirle “ Ciao, come stai? ”, per una semplice stretta di mano o un abbraccio affettuoso è il pensiero che più mi rattrista e che farà molta fatica a lasciare le mie meningi.
Chiudo qui; scrivere altro, ora, non mi aiuterebbe a migliorare la situazione, anzi.
Ciao Gio, buona fortuna.
Forse come molte ritornerà, anche se non nella stessa zona!
 
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Ciao carissimo McCoy,

seguendo con maggiore attenzione le vicissitudini di altre statali dell'amore (rigorosamente mercenario, s'intende :-)), mi era inizialmente sfuggito questo tuo messaggio, che ho trovato davvero struggente!

Ecco, l’assenza della possibilità di rivederla in futuro, anche solo per dirle “ Ciao, come stai? ”, per una semplice stretta di mano o un abbraccio affettuoso è il pensiero che più mi rattrista e che farà molta fatica a lasciare le mie meningi

Credo di comprendere perfettamente il tuo stato d'animo, perché per qualche giorno anch'io ho vissuto un disorientamento simile (e immagino che tu sappia di chi stiamo parlando, perché ne abbiamo discusso anche in separata sede ;-)). Nel mio caso, a mettere una sordina alle emozioni fu l'averla incontrata solo 5-6 volte e che il mio feeling con lei fosse ancora in fase di consolidamento, ma ad accentuarle fu l'arrivo della notizia della sua dipartita come un fulmine a ciel sereno, senza averle potuto realmente dire "adios" e dopo un incontro di quelli che ti fanno sembrare 20 km come 200, per usare le tue stesse parole. Per te, immagino che i due fattori abbiano giocato in modo esattamente opposto, perché hai potuto più o meno metabolizzare la sua partenza definitiva durante il vostro ultimo appuntamento ma, d'altro canto, arrivavi probabilmente da una sequenza di decine e decine d'incontri con lei.

Alla fine, però, devi accettare razionalmente il fatto che, nonostante l'intimità creatasi, lei non abbia voluto aprirti più che uno spiraglio sulla sua esistenza al di fuori di quei 30-40 minuti d'incontro mercenario che vi accomunavano e che, una volta "appesa la passera al chiodo" (come si suol dire in modo un po' crudo), non abbia voluto che tu continuassi a far parte della sua vita "normale", lasciandoti un suo recapito telefonico o anche solo un innocuo contatto FB. A voler pensare bene, dev'essere tale la vergogna e l'imbarazzo che le ragazze provano per tale parentesi della loro vita, che vogliono tagliare tutti i ponti con quel passato, anche a corso di "bruciarsi" contatti che magari non disdegnerebbero di continuare a coltivare. A voler pensare male, invece, le quattro chiacchiere che scambiano con noi e le (pseudo-)confidenze che talvolta ci fanno non sono molto più delle classiche pubbliche relazioni con cui anche il fruttivendolo o il parrucchiere sotto casa intrattengono i loro clienti, talvolta per il solo piacere di riempire il tempo parlando e talvolta con lo scopo nascosto della fidelizzazione. Già l'animo delle donne è imperscrutabile di per sè, figuriamoci quello delle OTR, per cui io ho assolutamente rinunciato a comprendere fra quale dei due estremi oscilli il nostro rapporto con le ragazze che amiamo definire "fidelizzate"!

Anche senza attribuire significati metafisici ai numeri registro poi con un certo favore che il mio 200-esimo post parlerà non solo della conclusione del mio lungo rapporto con la titolare di questo thread ...

Su di morale! Se può consolarti, non credo che mi siano serviti più di 5 incontri per trovare un'altra ragazza con cui si sia stabilito un feeling ancora più appagante che con la mia precedente "prediletta"! Tra le lenzuola non è completamente all'altezza della precedente, ma da tutti gli altri punti di vista è decisamente hors categorie! Delle volte, dopo che ci congediamo, ripenso a tutto quello che è accaduto e ci siamo raccontati in quei 45-50' e mi domando cosa sarebbe accaduto di diverso se fossi stato con la mia ragazza o con un'ipotetica moglie. Poi ci rifletto un attimo e mi rendo conto che ci sono state due differenze fondamentali: (1) io l'ho pagata ma (2) lei non ha finto di avere il mal di testa per non fare sesso :) Quindi ci rifletto un po' più profondamente, mi rendo conto che solo la seconda è l'unica vera differenza rispetto a una moglie e, appagato, mi abbandono finalmente tra le braccia di Morfeo (non l'ex-calciatore dell'Atalanta, s'intende ;-)) ...

Quindi, attendo con ansia che il contatore si smuova da 200 e che ci arrivino tue nuove rece dalla zona ;-) Ti saluto con un abbraccio virtuale, anche se so che non potrà consolarti come quello di Giovanna!
 
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ciao ogeid ma intendi la giovanna che stazionava alla rotonda della gewiss????? ieri sera in un giro radente da quelle parti causa puffi nazionali in aguato e unpo che nn li si vedavan piu ,comunque per giovanna fammi sapere se e quella che stazionava alla rotonda della gewiss ,ciao :ok:
 
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si quella.. che poi si era trasferita dalle parti di Ghisalba...
 
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e si ieri sera grande lavoro delle forze dell'ordine era da tempo che non si vedevano :(

ciao mink
 
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Ci ho pensato un po’ prima di decidere se aggiornare con alcune ultime considerazioni questo thread: ormai non c’è più nulla da dire visto che Giovanna si trova ora a circa 1.650 km di distanza da queste zone.

Tuttavia ho creduto giusto chiudere così:

@cicciobg: Ti ringrazio per il “like” al mio precedente messaggio: è una delle cose che più mi ha fatto piacere da quando sono iscritto al forum.

@ogeid. Mi spiace molto che tu non l’abbia più rivista. Dopo la “pausa natalizia” è tornata verso la fine di Gennaio e, fino a sabato 19 Aprile, avresti potuto tranquillamente incontrarla. Essendo stato, quest’ultimo, un periodo in cui mi ha detto di avere lavorato poco (come credo più o meno tutte le sue colleghe) forse sei stato solo poco fortunato: in particolare i primi giorni della settimana si lamentava di trascorrere delle intere mezzore senza essere impegnata (mi sono scoperto anche abile massaggiatore di piedi per ridurre il gonfiore dovuto allo stare tanto tempo sui tacchi alti).
La scarsità di lavoro è stata anche una delle ragioni che le ha fatto anticipare il rientro in patria che nelle sue prime intenzioni era invece previsto per il prossimo Luglio.

@karma77: durante la sua permanenza in Italia la Giovanna di questo thread è stata SOLO nelle seguenti due postazioni:
all’inizio (quando l’ho conosciuta) qui http://goo.gl/maps/GBXJx al distributore prima della Gewiss.
Poi - da circa un anno a questa parte - si era spostata definitivamente qui http://goo.gl/maps/6gWMR al distributore Tamoil prima di Ghisalba.
Per un po’ di tempo (autunno-inverno 2012) ha condiviso questi ultimi spazi con ROMINA, altra celebrità della zona che ha cessato l’attività (mi è stato riferito essersi fidanzata con un nostro conterraneo – tanti auguri alla neo coppia n.d.r.).
Quindi se hai incontrato una Giovanna in altri luoghi che NON SONO quelli da me indicati, ti garantisco che si è trattato di un’altra persona.

@oscartr:
un grazie pure a Te per la “solidarietà” (visto il tuo trascorso più o meno analogo naturalmente non sono uno di quelli che…mal comune mezzo gaudio…) e per il successivo "incoraggiamento": diciamo che il “mood” generale è, ora, discretamente migliorato anche se per la ripresa dell’attività OTR sono ancora in stand by. Più avanti si vedrà.

Il tuo messaggio è come al solito condito di ottimi spunti per una riflessione e/o un confronto.
Per inciso ti dico che sono in possesso di tutti i riferimenti necessari per un contatto “virtuale” (account Facebook, indirizzo @mail, etc): la parte…struggente del mio post si riferiva solamente alla possibilità di un futuro incontro “ live ” che - inutile farsi delle illusioni - non ha la minima probabilità di verificarsi. Riguardo agli altri argomenti che mi paiono avere carattere per così dire “generale” riterrei più opportuno svilupparli in altre sezioni del forum: qui potrebbero risultare OT. Al riguardo tuttavia mi permetto di scriverti qualche riga in privato: dammi solo qualche giorno per organizzare le idee.
Ora, davvero, lasciate che il trascorrere del tempo e i vari contributi dei frequentatori di questa sezione di PTF facciano finire lentamente questo thread nelle pagine meno visibili: ogni ulteriore parola sarebbe assolutamente inutile.

Grazie.
 
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ciao ragazzi.mi presento sono sherif. sono nuovo del sito. volevo farmi una domanda . sapete se torna ancora ?
grazie.
 
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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Ghisalba (BG)
ZONA: 45.591443, 9.767974 (al Tamoil)
NOME: Giovanna
NAZIONALITA': Rumena
ETA': 23 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (mission, pecorina, smorzacandela), HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 70 + 30 per la camera
COMPENSO CONCORDATO: 70 + 30
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 50', Tamoil-to-Tamoil
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli corvini raccolti in una lunghissima treccia, viso dai lineamenti un po' gitani ma delicati, occhi chiari, fisico molto ben proporzionato, seno non eccedente la 1° taglia
ATTITUDINE: tutto fatto con estrema delicatezza, buona partecipazione ; buon social time, ma dà sempre l'impressione di non sbottonarsi del tutto

LA MIA RECENSIONE:

Privo di particolari motivazioni a lanciarmi nell'ennesima scorribanda lungo il BdA, riprogrammo le coordinate del pilota automatico, passo OTB (over the bridge) anziché UTB e un quarto d'ora sono alla maxi-rotonda in località Baraccone. [...] Già un po' preoccupato di essere arrivato troppo tardi (sono le 3 passate), mi spingo allora verso Ghisalba, diviso tra l'ansia e la speranza. Il viaggio non si rivela del tutto vano: pur non incrociando la mia vecchia conoscenza Laura, ci sono né più né meno di 3 fanciulle in servizio permanente effettivo, tutte rigorosamente dal crine scuro: (1) la custode della Pedrali (i colleghi più pratici della zona sapranno dire se si tratti di quella vecchia o di quella nuova, tale Adelina assunta con contratto a tempo determinato per coprire il periodo agostano); (2) una moretta aggraziata dalla lunga treccia tra le pompe della Tamoil e (3) quella che dovrebbe essere l'appariscente Anka/Lavinia alla rotondina successiva. Un'altro giro di boa tra le due rotonde e alla fine scarto la prima perché sembra affaccendata in una di quelle telefonate che ti allungano la vita e la terza perché non sono certo che il mio debole cuore possa reggere una tale dose di silicone e botox ad ora così tarda della notte. Ammetto però che avrei recitato volentieri il ruolo di capo-colonna di una spedizione umanitaria, per salvare la bonazza rifatta (non so se abbia incontrato più clienti o chirurghi estetici :)) dall'incipiente congelamento, dato che sta sfidando il freddo della notte in una minigonna meno che inguinale.

Non manca molto alle 3:15, quando metto la freccia e fingo di entrare a fare benzina nella stazione di servizio battente bandiera libica. L'addetta alle pompe, che non indossa la tutona d'ordinanza ma una mise all-black, si risolleva dalla sua posizione accovacciata e mi accoglie sorridente. Forse per andare in appartamento è troppo presto (ma quando le ragazze della PMGZ si organizzeranno in tal senso ?), ma per raggiungere uno dei vicini motel non è mai troppo tardi. Se poi la fanciulla ha voglia di scaldarsi un po' le ossa, non c'è neppure troppo da mercanteggiare e il rate di 100 all inclusive viene proposto al primo colpo (mentre la ragazza che avevo intervistato 3 settimane fa, che a questo punto non credo fosse lei, era stata irremovibile sul 100 all exclusive). La invito ad accomodarsi a bordo e ne osservo la silhouette e la mise mentre compie il periplo della mia vettura: non deve superare l'1,65, ma è davvero ben proporzionata e ha quella costituzione intrinsecamente magra che la fa sembrare cinque centimetri più alta; sopra indossa una maglia nera che lascia intravedere un decolleté non proprio straripante, le sue gambe sono fasciate da pantacollant/leggings luccicanti dello stesso colore e ai piedi calza degli eleganti sandali bianchi, che in questo momento le stanno valendo un accenno di broncopolmonite.

IL DISTRIBUTORE NON SALTA PER ARIA

Getta lontano il mozzicone di sigaretta ancora acceso e posso finalmente accoglierla a bordo: "Guarda per l'ultima volta il distributore, perché fra 10 secondi salterà per aria :)". "No, no, tranquillo. Lì non c'è pericolo", mi rassicura ridendo la mora dalla lunga treccia nera. In effetti, mentre procediamo nella direzione del motel Prince, do un'occhiata indietro ma non vedo scatenarsi l'inferno alle nostre spalle, per cui sono probabilmente cose che succedono solo nei film d'azione hollywoodiani. Non devo neppure ricordarle di indossare la cintura di sicurezza, perché provvede lei in automatico, non appena si accomoda sul sedile. Il tempo di fare le presentazioni (lei come Giovanna, 23enne rumena nel nostro Paese da un paio d'anni) e subito rimaniamo incuriositi dai rispettivi accenti. Lei mi sembra avere una cadenza leggermente spagnoleggiante, ma mi giura e spergiura di non essere mai stata nella penisola iberica. Io, invece, non ho per nulla le fattezze di un paloschino o di un mornichese, anche perché non ho la benché minima idea di dove sia il comune di Calcinate, dove dovremmo raggiungere a breve la nostra alcova d'amore. Giovanna mi giura inoltre di saper riconoscere le sottili differenze tra l'accento bergamasco e quello bresciano e di sapere parlicchiare un po' anche del primo dialetto. Vorrei poter fare uscire dal bagagliaio gli amici cicciobg e cippolappo, per sottoporla a un rapido test linguistico, ma le girls sono sempre così suscettibili quando un complice salta fuori dall'oscurità e dunque devo rinviare l'esperimento a un'altra occasione. I bambolotti voodoo dei miei simpatici colleghi (Cicciobello e Cippo...bello, ovviamente :)) scampano così un'abbondante dose di spray al peperoncino (che poi Giovanna mi dirà essere parte essenziale del suo kit da viaggio), ma non l'ennesima finto-birrata (stavolta sulle sponde del lago d'Iseo ;)) addotta a giustificazione della mia presenza così fuori zona e così a tarda ora.

GIOVANNA DI IASI, PRINCE DI CALCINATE

La ragazza è di conversazione abbastanza piacevole, ma pare sempre tenere un certo distacco professionale, che poi mi sembrerà di cogliere anche durante la parte strettamente erotica dell'incontro. Ultimo paio di domande-trabocchetto, per capire se si tratti della prediletta del mio caro amico McCoy. "Visto che non sei spagnola, sarai rumena, giusto?". La risposta affermativa è scontata e quindi non mi resta che chiederle la città di provenienza. "Iaşi, sai dov'è?". "Come no! Metà delle mie conoscenze rumene è di Piteşti e l'altra è di Iaşi. CAP 700000, prefisso di teleselezione 032, togliere lo 0 se si chiama da fuori Romania :)", dovrei risponderle. Sto però più sul vago, dicendole che dovrebbe trovarsi nell'est del Paese, vicina al confine con la Moldavia o la Moldovia. "Moldova, si chiama Moldova", mi risponde ridendo la moretta, che a questo punto è sicuramente l'adorata Giovanna del mio compare bresciano. Il tempo di calzare i guanti di velluto (non che tratti le altre fanciulle con quelli borchiati) e siamo arrivati al Prince. Il receptionist dell'altra volta era molto simpatico, ma la fanciulla che ci accoglie stasera è decisamente più carina ed entra immediatamente nelle mie grazie. Barattate una CI italiana e una fotocopia ripiegata su se stessa con un mazzo di chiavi e un telecomando, ci dirigiamo verso la nostra alcova, che è ancora diversa dalle precedenti.

La profezia di Giovanna, di trovare una stanza ibernata dal condizionatore, fortunatamente non si avvera e la temperatura interna è sicuramente più piacevole di quella esterna. La fanciulla può così evitare di cacciarsi sotto le coperte o di correre ad abbracciare il primo calorifero sulla sua strada, raggiungendo invece la postazione che ormai ho accertato essere adibita alla svestizione dell'OTR di turno. Lei accomodata sulla sedia del pensatoio e io sul materasso del lettone, procediamo dunque alla rimozione degli abiti. "Scusa se sono vestita così", mi dice mentre si sfila la maglia scura, sotto la quale si cela una canottierina bianca dall'effetto glitterato. "Ma faceva davvero freddo e avevo già indossato i vestiti che di solito metto per tornare a casa", prosegue il suo discorso. Non vedo francamente il problema, perché il nostro amore non si consumerà nell'angusto spazio fra le lamiere di una vettura, dove la mise della fanciulla potrebbe magari essere d'intralcio, ma su un comodo materassone, che fra poco ci vedrà nudi come mamma ci ha fatti. "Nulla di cui scusarti, ma riesci davvero a guidare con quei sandali?", commento mentre osservo un po' perplesso i suoi calzari dall'alto tacco. "No, là ho un altro paio di scarpe. Ma, comunque, sono qui assieme a una mia amica", mi spiega, mentre imbocca la strada del bagno. Quando la raggiungo è china sul bidet, intenta nelle pulizie intime. Ne osservo la bella schiena e faccio scorrere il mio sguardo anche lungo le braccia e le gambe, la cui epidermide appare altrettanto levigata. "Non posso crederci: non hai nemmeno un tatuaggio!", esclamo alla fine della mia sommaria ispezione visiva. "Non mi piacciono - mi risponde Giovanna - E poi: quando li fai, hai un pensiero per la testa ... Magari un anno dopo hai cambiato idea e vorresti togliertelo, ma è troppo tardi!". "E, la treccia: è tutta farina del tuo sacco oppure è un'extension?", è la mia domanda successiva, dato che la lunghissima coda intrecciata è di un nero davvero corvino, mentre l'attaccatura ha riflessi castani. E' tutto genuino, a sentire la fanciulla, la cui tinta naturale è quella intermedia, che si schiarisce ancora di più sotto il sole estivo.

E' quindi il mio turno di procedere alle abluzioni e, quando torno in camera, Giovanna ha già risvoltato indietro le lenzuola e mi attende in piedi accanto al letto. Posso finalmente osservarne per intero la silhouette e, pur non essendo esattamente alla mia prima esperienza con un'OTR, per la prima volta ho l'impressione di avere di fronte una geisha: non è altissima di statura (come dicevo sopra, dubito che superi l'1,65), ma ha un fisico davvero flessuoso e ben proporzionato, senza peraltro essere anoressica. La pelle è levigatissima e completamente depilata su tutto il corpo e anche i piedi sono ben curati, mentre la maggior parte delle OTR ha spesso estremità incallite dalla lunga postura verticale. Il viso ha lineamenti un po' gitani ma delicati e il make-up scuro attorno agli occhi chiari ne allunga la forma, dando loro un tocco orientaleggiante. La lunga treccia che prima si appoggia su una spalla e poi le scende praticamente sino alla cintola la rende molto particolare rispetto a tutte le sue colleghe, almeno ai miei occhi. Probabilmente di giorno è la più normale tra le ragazze, ma ora ogni dettaglio è perfettamente curato, come ho visto solo presso le sirene che cercano di catturare i turisti di passaggio lungo l'Oranienburgerstrasse di Berlino.

UN BJ MOLTO DELICATO

Un ultimo battito delle sue ciglia (finte, ovviamente) e la raggiungo sul lettone, dove nel frattempo si è inginocchiata. Due carezze per saggiare la levigatezza della sua pelle e mi sdraio supino accanto lei. "Come preferisci cominciare, con o senza?", mi domanda, mentre ha già in mano la confezione del condom. "Tutto rigorosamente coperto", le do indicazione di procedere pure all'incappucciamento. Masturba brevemente il fratellino e poi lo incappuccia con un profilattico di quelli trasparenti, ma da cui si sollevano comunque effluvi di fragola. La sua azione è molto delicata e concentrata soprattutto sulla parte alta dell'asta, rispetto alla quale compie anche dei movimenti rotatori avvolgenti. La sua treccia è decisamente troppo lunga e, comunque si cerchi di sistemarla, ricade sempre verso il basso. Alla fine, la posizione (per me) più comoda è lungo la sua spalla destra, perché da lì non mi intralcia la vista delle operazioni e mi carezza persino delicatamente i gioielli di famiglia. Mentre lei si prende cura del mio compare del piano di sotto, inizio a carezzarla un po' dappertutto, restando davvero stupito da quanto la sua pelle sia liscia e piacevole al tatto. Le manipolo un po' anche le sue mammelle (che sono senz'altro il suo punto debole, non superando la 1° taglia), per poi titillarle uno dei capezzoli, che pian piano assume un po' di turgore. Visto da questa posizione, ove è in preda alla forza di gravità, il suo addome - che pure è sostanzialmente piatto e tonico grazie alla ginnastica che la fanciulla mi dice di praticare - tradisce una probabile gravidanza: il piccolo strato di grasso sottocutaneo crea dei leggeri rigonfiamenti, che comunque trovo più che accettabili.

Dopo una prima prolungata sessione d'immersione, Giovanna si ferma e si risolleva un attimo a prendere fiato. "Tu sei sposato?", è la sua domanda di circostanza, che non so perché le sia balzata in mente proprio in questo istante. La informo del mio stato civile e raccolgo maggiori dettagli sul suo, che mi riferisce con un certo pudore apparente. Non è il caso di disvelare eccessivi dettagli sulla sua vita privata, ma nella casellina della sua condizione sentimentale/parentale/lavorativa l'aggettivo "complicata" è probabilmente quello che calza meglio. Diciamo che vive in una famiglia moderna, dove lei è quella che indossa i pantaloni (ops, la minigonna) e porta a casa il pane e il consorte è quello che si cimenta nel ruolo di baby-sitter. Non che non me lo aspettassi, dato che quasi tutte le OTR hanno alle spalle una o più famiglie da mantenere, ma affrontare l'argomento un paio di minuti prima del coito un po' mi blocca.

MISSIONE: SCALDARE UNA RAGAZZA INFREDDOLITA

Giovanna si rimette di nuovo all'opera e dedica un secondo delicato BJ al mio fratellino, dopo di che si risolleva di nuovo e di fatto mi propone di passare alla fase successiva: "Quando pensi di essere pronto, possiamo cominciare". "Se inizio a venirti sopra io, ti va bene?", le domando. Permesso accordato e ci scambiamo di posto sul materasso. Lei si dispone comoda sui cuscini, divarica le gambe, inumidisce un po' la vulva con la saliva ed è pronta ad accogliermi nel suo grembo. L'infilamento avviene senza grossi problemi e, dopo un paio di colpetti di assestamento, mi calo completamente su di lei, cingendola a me. Nonostante non sia altissima di statura, il suo orifizio mi dà l'impressione di essere alquanto spazioso, per cui temo già che non sarà facilissimo cavare il massimo piacere dalla situazione. Giovanna, comunque, sembra abbastanza partecipativa, perché mi carezza a sua volta la schiena e raccoglie fortemente le gambe a sé, serrandomele contro i fianchi. Mentre compio i miei movimenti pelvici, siamo davvero un tutt'uno che si muove all'unisono. Quando poi rallento un attimo e mi struscio contro il suo pube, mi stringe proprio forte, ancorandosi alle mie scapole. Ripreso fiato, riparto con un'altra sessione di spinte, continuando a carezzarle delicatamente le tempie e i capelli e ansimandole anche un po' nell'orecchio. Lei non appartiene certamente alla categoria delle più consumate attrici di strada, perché si limita a mugolare e ad ansimare in modo abbastanza parco. Probabilmente non si negherebbe a qualche bacetto, ma penso a suo marito e poi a quanti salsicciotti senza cappuccio si sono certamente infilati in quell'orifizio e dunque desisto, limitandomi a osservare divertito le sue foltissime ciglia finte.

ANCHE LE PECORE SUDANO

La missione di scaldarla un po' è senz'altro riuscita, perché io comincio a essere grondante di sudore e dunque devo fermarmi, per invocare il cambio di posizione. "E ci credo che hai caldo - mi dice Giovanna ridendo - Mi hai tenuto così stretta per tutto il tempo! Avevi paura che scappassi?". La postura migliore per prendere un po' aria è senz'altro la pecorina, per cui ci ridisponiamo di nuovo sul lettone. Guida di nuovo l'asta all'interno della sua vagina, le serro i fianchi e inizio a spingere in modo abbastanza energico. Dopo un po' di colpi, lei si risistema più comoda, inclinando un po' la schiena verso il basso, appoggiandosi sul materasso con tutti gli avambracci e puntellandosi coi palmi delle mani sui cuscini. Continuo con le mie spinte pelviche finché regge il fiato e poi mi fermo un attimo a ritemprarmi. Il suo lato B è davvero molto bello e tonico (ha persino le fossette di Venere), per cui - mentre mi struscio contro il suo pube - ne approfitto per massaggiarla un po', scendendo dal collo sino ai glutei e poi lungo l'interno delle cosce. Il tutto viene ripetuto una seconda volta e poi, sempre più accaldato, devo di nuovo arrendermi, chiedendo il terzo cambio di posizione.

UNO SMORZACANDELA RILASSANTE, POI IL SOLITO EPILOGO

Mi sdraio supino sul lettone e lascio che sia di nuovo Giovanna a prendere l'iniziativa. Seguo con una certa attenzione l'infilamento, più che altro perché la membrana delle piccole labbra disegna un imbuto pressoché perfetto, che si protende in modo netto al di fuori di quelle grandi e nel quale il mio fratellino pian piano scompare. La moretta che ora è saldamente piantata sopra il mio bacino non è certo una cavallerizza sfrenata e il suo approccio allo smorzacandela mi ricorda un po' quello al BJ: movimenti calmi, un po' oscillatori e un po' circolari, ma molto mirati. Non saprei se la fanciulla stia cercando in questo modo anche il proprio piacere, ma la sua modalità di condurre la galoppata (al piccolo trotto, piuttosto) mi risulta comunque abbastanza gradevole. In ogni caso, non sufficiente a portarmi oltre la linea del traguardo.

Di conseguenza, dopo un'altra manciata di minuti le domando se le vada di concludere le operazioni con un lavoretto di falegnameria. Giovanna mi guarda sempre più stupita, quasi incapace di credere che un incontro mercenario possa protrarsi così a lungo, ma sembra comunque accogliere di buon grado la mia nuova richiesta. E' lei stessa a proporre di scappucciare il fratellino, dando così inizio all'ultima fase della nostra maratona erotica. Qui nessuna menzione particolare, se non che ne approfitto per carezzarla ancora un po' e che la faccio davvero penare, prima che riesca finalmente a portarmi oltre la linea del traguardo.

Credo che la parte strettamente erotica dell'incontro abbia superato la mezz'ora e dunque una certa stanchezza da parte di entrambi è giustificata. Io mi sdraio a braccia distese e lei si accomoda su un fianco accanto a me. Mentre mi carezza un po' il petto e io ricambio la cortesia cingendole di nuovo la schiena, mi complimento con lei per la dedizione e poi non posso non domandarle delle sue ciglia finte. "Ma non ti è sfuggito proprio niente!", commenta ridendo Giovanna, confermando indirettamente che sono posticce e non il frutto dell'applicazione di uno di quei mascara miracolosi. Quattro brevi coccole reciproche e ci stacchiamo, per procedere ai rispettivi lavaggi e rivestizioni.

IL RITORNO ALLA PIAZZOLA

Quando siamo pronti per ripartire, regolo gli aspetti burocratici, lei recupera chiavi e telecomando e possiamo infine abbandonare la stanza, rituffandoci così nello strano freddo di questa notte di mezza estate. Le apro la portiera, la faccio accomodare a bordo e poi la richiudo dietro di lei. Ci avviamo quindi verso la reception, dove disbrigo le restanti pratiche burocratiche con la sempre graziosa receptionist, che meriterebbe di essere invitata fuori a bere qualcosa, se non fosse che a quest'ora tutti i bar sono chiusi :) Riconsegno a Giovanna la sua fotocopia spiegazzata e riprendiamo la strada del Tamoil di Ghisalba.

Il tragitto richiede qualche minuto e c'è dunque il tempo per scambiare altre quattro chiacchiere. Mi racconta di qualche tentativo di rubarle la borsetta (il che spiega perché giri sempre armata di spray al peperoncino) e ciò è il pretesto per scoprire che non è ancora dotata di carta d'identità italiana, ma che sta accingendosi a farne richiesta. E' dunque plausibile che la sosta nel nostro Paese sarà alquanto prolungata, contrariamente a quanto avevano fatto pensare i dispacci più datati dell'amico McCoy. Per passare alla più stretta cronaca punteristica, è appena rientrata in servizio dopo un mesetto di ferie in Romania e, almeno nelle nottate pre-festive, si trattiene sino alle 4,30-5 del mattino, anche perché deve sincronizzare i suoi viaggi con quelli della collega taxista (che sia Laura, pure lei di Iaşi?).

Quando siamo di nuovo al Tamoil, sono quasi le 4:10 e dunque il suo turno è praticamente finito. Le sue vicine (la nuova/vecchia Pedralina e Lavinia) hanno già smontato o sono in motel, per cui è rimasta solo lei a tenere alto il vessillo della Romania, nell'oscurità e nel freddo di questo sperduto avamposto in mezzo alla pianura. Ci salutiamo, lei mi raccomanda di guidare con prudenza e posso finalmente dare inizio al lungo viaggio verso la mia branda, che potrò riabbracciare solo quando il sole già illuminerà l'orizzonte verso Oriente, con i suoi primi timidi raggi.
 
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